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Approvazione del Piano di riequilibrio: il riscatto di Messina

MESSINA – Cateno De Luca e Federico Basile hanno ottenuto un prestigioso risultato con l’approvazione da parte della Corte dei Conti siciliana del Piano di Riequilibrio del Comune di Messina. Non era un risultato facile. I giudici contabili di Palermo non fanno sconti e lo hanno dimostrato in tutti questi anni, producendo osservazioni puntuali e severe alle varie versioni del Piano a loro sottoposte. De Luca e Basile, quest’ultimo nelle sue diverse funzioni prima tecniche e poi amministrative, non hanno mai sottovalutato i rilievi della Corte e hanno, evidentemente, fornito riscontri e adottato correzioni che, alla fine, hanno ottenuto l’esito sperato.

Il riscatto di Messina

Il Piano di Riequilibrio targato De Luca-Basile è fondato su un impegno gravoso di rientro del debito accumulato negli anni dal Comune di Messina. Da questo punto di vista si può affermare che l’approvazione della Corte dei Conti, dopo quella già ottenuta dal ministero dell’Interno, sia una vittoria che va oltre i due sindaci. Vi hanno, infatti, contribuito i consiglieri comunali e le realtà sindacali che hanno deliberato e sottoscritto la manovra “lacrime e sangue” del Salva Messina. Vi hanno contribuito i creditori che hanno accettato le transazioni proposte dal Comune e, soprattutto, i cittadini messinesi onesti che da anni pagano tariffe salate per i servizi comunali. Così come un doveroso plauso deve andare anche agli uffici di Palazzo Zanca che hanno istruito i complessi procedimenti a supporto del Piano. Insomma la bistrattata Messina ha cominciato a riscattarsi, raggiungendo risultati nemmeno sfiorati in altre importanti realtà. Di questo possiamo andare tutti orgogliosi.

Il dissesto non è più all’ordine del giorno

Ora si tratta di gestire il Piano con efficacia e giustizia. Se così non fosse, Messina rischierebbe di tornare nel tunnel dell’incertezza. Da questo punto di vista devo ammettere che, prima dell’avvento di De Luca alla sindacatura, ero tra quelli che consideravano inevitabile il dissesto. Ancora adesso penso che quella procedura sarebbe servita a fare chiarezza sulle responsabilità che hanno condotto sull’orlo del fallimento la città. Almeno per un periodo, poi, sarebbe stata sottratta alla pessima politica la gestione finanziaria del Comune. Osservando, però, la determinazione di De Luca nell’affrontare le criticità contabili e nel proporre vie d’uscita alla voragine dei conti, ho visto emergere una prospettiva credibile di soluzione. Lo studio imparziale delle carte e dei documenti del Piano deponeva, infatti, a favore di una buona considerazione dello sforzo che si andava conducendo, comunque non scevro di criticità e punti deboli.

Il Piano di Riequilibrio va ben gestito

Efficacia e giustizia, dicevo. Non a caso ho richiamato queste due necessità nella gestione del Piano. Rimane, infatti, da risolvere l’enorme e annosa questione del recupero dell’evasione di tributi e pagamenti che, alla fine dei conti, costringe i cittadini corretti a pagare anche per coloro che si sottraggono ai loro obblighi. Dalla Tari al mancato pagamento delle multe e dei fitti su immobili comunali, la montagna è molto alta da scalare. Però gli obblighi del Piano inducono ad essere inflessibili ed è auspicabile che ciò avvenga anche, dicevamo, per una questione di equità.

L’incidenza della burocrazia

Nel prospettato processo di rientro del debito è essenziale l’efficienza dell’apparato burocratico. Questo passaggio è necessario per assicurare economie di gestione, evitare sprechi ed impedire che si riproponga lo scandaloso fenomeno dei debiti fuori bilancio che hanno minato alle fondamenta l’assetto finanziario del Comune.

Finora nessuno ha mai pagato per questa condotta deviata mentre noi cittadini ci troviamo ad onorare a piè di lista le scelte scorrette di alcuni burocrati comunali, spesso in combutta con la malapolitica. Bisogna adesso sperare che i nuovi dipendenti comunali abbiano un approccio finalmente orientato alla responsabilità, alla competenza e al rispetto dei diritti del cittadino. Tutto ciò, naturalmente inquadrato in un contesto di adeguata e meritocratica gestione delle risorse, nonchè di compiuta digitalizzazione delle procedure.

Il rilancio economico di Messina

Il sindaco Basile sostiene che, di fatto, in attesa del pronunciamento della Corte dei Conti, il processo di rientro dall’esposizione debitoria del Comune ha già cominciato a dispiegare i suoi effetti. Sono stati conclusi e liquidati diversi accordi transattivi che hanno ridotto il debito; sono state inviate migliaia di notifiche in più per il pagamento della Tari. Si sta cercando di realizzare, da troppo tempo in verità, un censimento degli immobili comunali per focalizzare situazioni di evasione dei fitti e di regolarità delle assegnazioni. È stata avviata un’azione di recupero dei crediti pregressi dell’Amam. Il riassetto delle Partecipate tende, poi, ad incidere positivamente sui conti comunali. Risultati incoraggianti vengono evidenziati anche sul fronte del risparmio energetico, altro obiettivo importante del Piano.

Il recupero dell’evasione tributaria e la crisi della città

Purtoppo chiedere il dovuto ai cittadini che non sono in regola dopo anni di “disattenzione” da parte del Comune risulta complesso. C’è da confrontarsi, infatti, con una diffusa condizione di disagio economico, accentuata adesso dallo stop governativo al reddito di cittadinanza. Anche per questo è necessario agire sulla leva della crescita economica e delle politiche di investimento che possano favorire occupazione e reddito. Il Comune può e deve fare la sua parte in questa direzione. Bisogna, però attuare scelte strategiche capaci di creare occasioni di crescita, fondate sulle peculiarità del nostro territorio. E’ necessario, inoltre, approfittare di alcune opportunità come la Zes (Zona economica Speciale) per sostenere, con la fiscalità di vantaggio, l’insediamento di nuove realtà produttive. A questo scopo, però, il sistema burocratico deve essere capace e rapido nelle decisioni, senza frapporre interpretazioni capotiche e ostruzionistiche ai nuovi progetti imprenditoriali.

I giovani e la città

Come ha dimostrato il successo sul Piano di riequilibrio, servono capacità di programmazione, scelte coraggiose, lungimiranza e coerenza nell’attuazione delle decisioni. Solo così comincerà ad apparire un nuovo orizzonte per Messina. Solo così riusciranno a tornare i nostri giovani che sono stati costretti a partire e resteranno presso i loro affetti e i loro amici quelli per cui, allo stato attuale, l’unica speranza di realizzazione sembra la partenza da questa città meravigliosa.