Sabato pomeriggio quattro scuole di calcio messinesi si sono affrontate animando la terza edizione del torneo di beneficenza a sostegno di “Missione Kenya”. Un quadrangolare per divertirsi e combattere la povertà

Quattro scuole calcio, tre edizioni, due Paesi, un solo obiettivo: sostenere Kasue, un villaggio del Kenya a 40 km da Nairobi. È questo lo spirito con cui sabato pomeriggio si è dato il fischio d’inizio alla terza edizione del torneo di beneficienza a favore di “Missione Kenya”, un progetto che si prefigge di realizzare a Kasue un pozzo moderno, una struttura polifunzionale con tanto di scuola e orfanotrofio.

Nella struttura del Centro Cristiano Efraim di Minissale, la scuola calcio Efraim, allenata da mister Fabio Zoccoli, la ASD Accademia Messina con il mister Salvatore Beccaria, la ASD Centro Sportivo Messina Sud, responsabile Nicola Trimarchi e l’Associazione San Pantaleone, allenata da Alessandro Iannello, si sono affrontate in un quadrangolare che si conferma sinonimo di solidarietà e divertimento.

«Il calcio dà ancora una volta prova di essere simbolo di unione e fratellanza», dice Fabio Zoccoli, promotore della scuola calcio sociale Efraim, che cura coadiuvato da Giovanni Busà e Davide Celeste. «I bambini, oltre a divertirsi, sono felici di partecipare a ‘Missione Kenya’ donando qualche giocattolo ai loro amici kenioti».

A Kasue ci si dedica principalmente all’agricoltura e alla pastorizia e la mancanza d’acqua rappresenta una vera e propria piaga. La scarsità delle piogge, l’assenza di reti idriche ed elettriche obbligano le persone a dipendere dai pochi pozzi sparsi a 6 km l’uno dall’altro. Spesso sono proprio i bambini a prendere l’acqua percorrendo lunghe distanze sotto il sole cocente.

Il Centro Cristiano Efraim si è imbarcato in questa missione sotto l’impulso del Pastore Tindaro Smeraldi, animato anche dall’entusiasmo di Umberto Silipigni, responsabile della raccolta fondi. «L’Associazione Centro Cristiano Efraim è stata riconosciuta come ONG (organizzazione non governativa) dallo stato keniota», precisa Silipigni, «ed ha acquistato un ettaro di terreno per la concretizzazione dei suoi progetti. Ad un anno dall’acquisto siamo riusciti a realizzare la trivellazione grazie alla quale abbiamo raggiunto la tanto agognata sorgente d’acqua. Adesso, però, servono le risorse per rendere quell’acqua utilizzabile: in primis, una pompa sommersa, gruppo elettrogeno, torretta d’acciaio e serbatoio. Peraltro, nel corso della missione, la ONG ha ritenuto necessario dare un contributo più celere, tramite le adozioni a distanza, per sostenere i bambini e le famiglie di Kasue. Ad aprile dell’anno scorso erano 27 i bambini adottati, oggi sono 48».

Un piano impegnativo e ambizioso, quello di “Missione Kenya”, che il Centro Cristiano di Minissale sta realizzando a piccoli passi, sostenuto anche dai bambini delle scuole calcio, sempre pronti a fornire un “assist” alla solidarietà.

Gabriele Quattrocchi