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Atm, liquidatori legittimi? Il Centro per l’Impiego tira in ballo l’Avvocatura di Stato

I liquidatori dell’Atm di Messina possono procedere a licenziare i lavoratori? In questo momento è legittima la loro azione rispetto ad una procedura avviata di liquidazione coatta dell’azienda? Considerato anche che avevano rimesso il loro mandato di liquidatori, anche se nel frattempo dalla Regione nessuna notizia sulla procedura chiesta per Atm e dunque sono rimasti in carica in questo complicato periodo transitorio. Insomma: la commissione composta da Pietro Picciolo, Fabrizio Gemelli e Roberto Aquila è l’organo deputato ad assumere le decisioni che riguardano i nodi salienti della liquidazione dell’attuale Atm?

Sono queste le domande emerse durante il primo incontro che si è svolto pochi giorni fa al Centro per l’Impiego tra sindacati e azienda per dare il via al percorso che riguarda i 461 dipendenti dell’azienda.  Filt Cgil, Uiltrasporti e Cub avevano messo nero su bianco alcuni dubbi di legittimità procedurale. Contestualmente anche l’Orsa ha chiesto al Centro per l’Impiego di fare chiarezza, riscontrando le perplessità manifestate.

In partita l’Avvocatura di Stato

Così il Dirigente Gaetano Sciacca ha deciso di chiedere un parere terzo e ha interpellato l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Messina per un parere urgente.

I fatti sono semplici e lineari. Come spiega lo stesso Sciacca, durante il primo incontro al Centro per l’Impiego, l’amministrazione comunale ha manifestato la volontà di garantire i livelli occupazionali. Lo ha fatto attraverso il vicesindaco Mondello. Un concetto espresso dai liquidatori anche due giorni fa in conferenza stampa. Ma questa strada è legittima?  I sindacati hanno posto questa domanda, sollevando la questione della legittimità dei commissari liquidatori di attivare procedure di licenziamento collettivo. Considerato che si tratta di attività di straordinaria amministrazione che sarebbero precluse ai liquidatori dimissionari.

Il parere

Di fronte a questo quadro, il dirigente Sciacca si è rivolto all’Avvocatura di Stato che ha risposto immediatamente chiedendo ulteriori atti integrativi. Così il Centro per l’Impiego ha girato le richieste all’Atm  e al sindaco De Luca. E per questo motivo ha deciso di annullare il secondo incontro che si doveva svolgere oggi, in attesa del parere dell’Avvocatura di Stato.

Gli altri nodi

Il Centro per l’Impiego risponde poi agli altri quesiti posti dai sindacati durante il primo incontro. Innanzitutto, per il dirigente Sciacca, per garantire concretamente tutti i lavoratori serve inserire la “clausola di salvaguardia” nel Contratto di Servizio o in un atto equipollente. Vanno elencati dettagliatamente tutti i lavoratori, inserendo qualifiche professionali, profili, anzianità. Anche il Piano industriale della nuova azienda dovrà essere compatibile con i soggetti interessati al transito per evitare esuberi di personale in determinate qualifiche.

Il Centro per l’Impiego aggiunge anche che “va da se che, affinché si realizzi correttamente la procedura, licenziamento e assunzioni dovranno essere realizzate nel medesimo tempo. E per fare ciò è necessario che la nuova Atm sp sia operativa con tutte le autorizzazioni previste per legge”. 

Tfr e ferie

Sul piano del Tfr e ferie residue, Sciacca spiega che trattandosi di licenziamento dovrà essere tutto concordato tra le parti, con un cronoprogramma che definisca la risoluzione sia per ferie e Tfr che per i contenziosi. 

Da dipendenti pubblici a?

Infine, il Centro per l’Impiego, suggerisce di verificare la natura dell’azienda Atm in liquidazione. Cioè se sia classificabile come ente economico o ente non economico. Valutando anche se lo status dei dipendenti che oggi sono paragonabili a dipendenti pubblici cambierebbe con il passaggio alla nuova azienda.