Book Sharing ferma al palo. La nuova libreria aspetta da due mesi le autorizzazioni

"A Messina na cosa bona c'era". La frase è ormai diventata un must nella città dello Stretto, il Capoluogo di Provincia Siciliano dove si comincia con il piede giustissimo e poi, a causa di agenti esterni, si scivola miseramente, sbattendo la testa. Il segreto, come in tutte le più grandi cadute, sta nel rialzarsi. Gli studenti universitari messinesi che a Dicembre hanno avviato il progetto del Book Sharing l'hanno capito benissimo in questi mesi.

"Una sola regola: se prendi un libro, lasciane un altro". In molti, forse troppi, non hanno capito il messaggio e varie volte la libreria, collocata a Piazza Cairoli, è stata spogliata completamente dei testi donati dai cittadini e, dopo i vari tentativi da parte dei giovanissimi ideatori di far ripartire l'iniziativa, nei primi giorni di febbraio la scatola rossa è stata addirittura rubata.

Il vergognoso atto, insieme alla tenacia dimostrata dai ragazzi, ha fatto interessare alla causa i gruppi creativi Creab, Re-Vision e Archigiani, i quali hanno lavorato insieme per plasmare una nuova libreria, con l'aiuto di alcuni esercizi commerciali che hanno deciso di investire sull'idea. L'Assessorato alla cultura del Comune di Messina e la IV Circoscrizione hanno sempre appoggiato il progetto, il quale ha riscontrato negli ultimi due mesi uno stop forzato.

I giovani studenti hanno spiegato le ragioni dell'assenza attraverso un post su Facebook, chiarendo la situazione: la nuova libreria ha bisogno di ulteriori permessi per essere collocata nuovamente all'interno del quadrilatero pedonale del centro città. Nessun documento è stato ancora però emanato, di conseguenza, come scritto proprio nel comunicato dai ragazzi, bisogna aspettare. "Già a Febbraio eravamo pronti", dichiarano, "per sostituire la vecchia con la nuova libreria, realizzata da professionisti, con materiali che ne avrebbero garantito la resistenza alle impervie atmosferiche. A distanza di più di due mesi non abbiamo ancora avuto alcuna risposta per le autorizzazioni che consentirebbero la nuova collocazione. Noi aspettiamo, pazientemente. Che di pazienza ce ne vuole".

Claudio Panebianco