Attese infinite, ospedali in difficoltà, medici in fuga. Laccoto: “Le sfide della sanità siciliana” L’INTERVISTA

Attese infinite, ospedali in difficoltà, medici in fuga. Laccoto: “Le sfide della sanità siciliana” L’INTERVISTA

Carmelo Caspanello

Attese infinite, ospedali in difficoltà, medici in fuga. Laccoto: “Le sfide della sanità siciliana” L’INTERVISTA

lunedì 12 Febbraio 2024 - 13:00

Il presidente della Commissione alla Regione: “Digitalizzazione del sistema per ridurre i ritardi e migliorare la trasparenza. Incentivi ai medici che operano in emergenza. Potenziamento del territorio con le Case di comunità. C'è tanto da fare, ma la strada è tracciata"

laccoto
L’intervista. Laccoto: “In 60 audizioni è emerso un quadro preoccupante. Gli ospedali periferici sono in sofferenza per carenza di personale, soprattutto nei pronto soccorso. Le cause sono molteplici”

di Carmelo Caspanello
PALERMO – Le lunghe liste di attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici i cui tempi sono ormai inaccettabili, la carenza di medici, la delicata situazione degli ospedali periferici e la necessità di potenziare i presidi territoriali sono solo alcuni dei problemi del sistema sanitario siciliano. Il presidente della Commissione Sanità all’Assemblea regionale siciliana, Pippo Laccoto, conferma ed evidenzia che ci troviamo dinanzi a situazioni inammissibili e propone soluzioni per migliorare l’accesso alle cure e la qualità del servizio offerto ai cittadini. Digitalizzazione, coinvolgimento dei privati e incentivi economici per i medici sono alcune delle misure che potrebbero essere adottate. L’obiettivo è quello superare l’emergenza e programmare il futuro della sanità siciliana, tenendo conto delle carenze e delle sfide del presente. Il potenziamento del territorio e la creazione di nuove figure sanitarie sono altri punti cardine. La disponibilità finanziaria per la sanità è un tema delicato che richiede un confronto con il Governo nazionale.

Presidente Laccoto, partiamo da uno dei problemi annosi che è quello della riduzione delle liste d’attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici. I tempi sono ormai inaccettabili.
“Non è accettabile che un paziente con un tumore debba attendere 3-4 mesi per una diagnosi, una tac o una eografia. Credo che la digitalizzazione del sistema sanitario regionale sia fondamentale per superare le criticità attuali. Con l’informatizzazione, avremo un quadro chiaro della disponibilità di posti letto, posti per diagnosi e prestazioni specialistiche”.

La digitalizzazione a suo avviso può servire, può essere utile quantomeno per la trasparenza?
“Credo che la digitalizzazione del sistema sanitario sia fondamentale per migliorare la trasparenza e ridurre i ritardi. In questo modo, i cittadini avranno un quadro chiaro della situazione e potranno scegliere dove e quando prenotare le loro prestazioni.

Con la nomina dei commissari si apre un nuovo capitolo per la sanità siciliana, tanti i temi sul tavolo, molto delicati.
“La nomina dei direttori generali da parte della Giunta regionale, che assumono il ruolo di commissari in attesa delle procedure di approvazione (commissione e registrazione alla Corte dei Conti), rappresenta un nuovo inizio. Ciò permette una programmazione a breve, medio e lungo termine, un aspetto fondamentale considerando l’attuale situazione critica della sanità siciliana, aggravata dalla carenza di medici. Le emergenze, soprattutto nei pronto soccorso, sono frequenti e i cittadini possono trovarsi ad attendere anche 9, 10, 12 ore o più prima di scoprire che non ci sono posti disponibili. La settimana scorsa la commissione ha avviato un processo di pianificazione con l’obiettivo di superare l’emergenza. La realizzazione della nuova rete ospedaliera avverrà dopo aver consultato tutti i direttori generali nominati, tenendo conto della situazione attuale”.

Soffermiamoci un attimo sulla delicatissima situazione degli ospedali: Barcellona, Milazzo, Taormina.
“Dalla nostra Commissione sono state condotte oltre 60 audizioni. È emerso che in tutta la Sicilia gli ospedali provinciali e periferici sono quelli che soffrono maggiormente. Le borse di specializzazione per i pronto soccorso sono andate quasi deserte, con pochissimi partecipanti. Le cause sono molteplici: da un lato le questioni economiche, dall’altro quelle legate alla responsabilità. Come ho già avuto modo di affermare in un convegno all’Ars, è necessario depenalizzare alcune figure mediche quando operano in situazioni d’emergenza. Un medico che si trova al pronto soccorso, spesso da solo, deve gestire un’infinità di accessi in assenza di un filtro adeguato, con possibili ripercussioni penali. Anche questo fattore contribuisce ad allontanare i medici dall’emergenza urgenza.””.

Presidente, lei ha detto che interverrà per incrementare il numero degli operatori sanitari, parlava prima dei medici che vanno via, come si potrà fare?
“Nell’ultima finanziaria abbiamo adottato un provvedimento, su proposta del presidente Schifani e da noi migliorato, che prevede incentivi economici per i medici che operano nei posti dell’emergenza o in aree con tassi di occupazione medica inferiori al 60%. Le città metropolitane sono state escluse, in quanto la possibilità di lavorare con più colleghi rende queste zone più attrattive rispetto alle aree periferiche, che spesso soffrono di carenze di personale medico e comportano maggiori responsabilità”.

Un altro punto forte su cui puntate molto è il potenziamento del territorio. A che punto siamo?
“L’obiettivo è snellire il sistema. Ne abbiamo discusso anche in Commissione. È necessario avere non solo le strutture, che dovranno essere pronte entro il 2026 come previsto dal Pnrr, ma anche le figure sanitarie formate e con un accordo sulle nuove competenze dei medici di famiglia, per esempio. Al centro del sistema ci sono le Case di comunità (le nuove strutture socio-sanitarie previste dal Pnrr del 2021 e descritte nel Dm 77 del 23 maggio 2022) e le nuove figure sanitarie. Tuttavia, ad oggi, non è ancora tutto pronto per queste figure e su questo dobbiamo impegnarci”

Qual è la disponibilità finanziaria che ha in questo momento la Regione per la Sanità?
“In questo momento c’è un’interlocuzione col Governo nazionale proprio per far capire che qui vi è una situazione di carenza e bisogna aumentare quel budget che dovrebbe dare…
“Quanto è per ora il budget e a quanto dovrebbe arrivare?
“In questo mese si definirà il tutto tra Governo regionale e Governo nazionale. Aspettiamo e saremo precisi”.

2 commenti

  1. Nomina di commissari, cioè altri soldi buttati invece che rendere appetibili i contratti per gli infermieri professionali. Grandi, continuate così.

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  2. Laccoto uno che ha cambiato tante bandiere, ora puru Leghista, tuttu da ridere e ancora lo votate…

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