Come va il commercio al dettaglio a Messina? Decalogo e consigli

Come va il commercio al dettaglio a Messina? Decalogo e consigli

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giovedì 19 Aprile 2018 - 06:22

Fotografia di un settore in crisi. Gli esercenti non sono contenti ma indicano anche gli ostacoli da rimuovere

In un periodo di forte crisi come quella che stiamo attraversando abbiamo cercato di scattare una fotografia sull’andamento del commercio al dettaglio di Messina. Per farlo ci siamo rivolti ai migliori negozianti. Coloro che, nonostante una crisi senza precedenti, nonostante un evidente abbandono delle istituzioni nei confronti della città e di tutto il sud in particolare, nonostante un livello di tassazione dei più alti d’Europa, riescono non solo a rimanere aperti, privilegio negato ai più, ma anche e soprattutto a prosperare. Prima di continuare vogliamo ringraziare i 30 titolari che ci hanno concesso il loro prezioso tempo e ai quali va tutta la nostra riconoscenza. Inoltre ci scusiamo con gli oltre cinquanta negozianti che nonostante ci avessero dato la loro disponibilità, per ragioni di tempo e di spazio, non abbiamo potuto includere nella nostra ricerca.

Sebbene i negozi godano di buona salute, l’80% degli intervistati non è soddisfatto della presenza dei clienti in negozio. Vorrebbe comprensibilmente aumentarla. Alcuni com’è chiaro lamentano gli anni d’oro ormai passati. Su un fatto però tutti i titolari sono d’accordo. Alla domanda Quali sono i pesi e le zavorre che tengono frenato il commercio a Messina?” l’unanimità ha risposto individuando nella mancanza di eventi e di turismo le cause principali di uno stallo commerciale della città. Eventi programmati che creino entusiasmo e che concorrano a far tornare ai cittadini di Messina ed alla provincia il piacere di frequentare le vie della città. Ed il Turismo che passa attraverso l’indotto del polo croceristico, poco utilizzato dalla città. Su questi due importantissimi temi auspichiamo ad un risveglio, con fatti concreti da parte dell’amministrazione e ad un maggiore coinvolgimento delle Associazioni di categoria, invitandole ad aumentare il passo, partendo dall’esperienza di iniziative già proposte con grande successo. Oltre chiaramente alla gettonatissima e sempre verde tassazione elevata. Spauracchio dei commercianti. Flagello delle partite iva.

Ma se è vero che da un lato Messina come tutta l’Italia soffre di un fisco ritenuto, molte volte a ragione, ingiusto e iniquo, chi vi scrive sostiene che poco o nulla possiamo fare per poterlo cambiare, a parte per chi ci crede, andare a votare. Abbiamo dunque preferito concentrarci sugli strumenti che secondo noi giocano un ruolo fondamentale per la prosperità o meno di un negozio.

Abbiamo chiesto al nostro campione di intervistati quanto investissero in pubblicità e nella promozione delle loro attività. A parte qualche eccezione, la stragrande maggioranza si è rivelata scettica verso questo strumento di marketing e nonostante qualcuno ci abbia pure confidato di aver speso cifre considerevoli in passato, oggi si dimostra refrattario a questo genere di spesa. Lo scetticismo regna sovrano.

Si registra però una buona presenza online. Il 95% dichiara di essere presente sui social, Facebook e Instagram i più gettonati, con i quali entra e rimane in contatto con la propria schiera di clienti fedeli e/o potenziali. Solo una sparuta minoranza rivela di possedere un proprio sito internet.

Per quanto riguarda invece, la creazione, la gestione e il monitoraggio della banca dati non tutti i commercianti concordano sulla sua importanza. Una nutrita parte ci ha confermato addirittura di non possederne nemmeno una. Un’altra parte ci ha rivelato di non aggiornarla da parecchio. Solo una minoranza ha sostenuto con estrema serietà la sua efficacia.

Vogliamo soffermarci adesso su un tema singolare che è emerso dall’intervista e che di solito viene spesso ignorato, ovvero la pesante incidenza del magazzino sul fatturato dell’attività. Alcuni arrivano a lamentare un forte 30%. Ma ad oggi non c’è modo di risolvere questo problema che sembra lasciare i commercianti senza speranza. È difficile, se non impossibile, riuscire a vendere tutta la merce che si acquista.

Vogliamo concludere questo veloce studio lasciandovi con un decalogo suggerito dalle risposte dei nostri intervistati che contiene 5 consigli da seguire e 5 errori da evitare quando ci si appresta ad aprire un negozio. I suggerimenti valgono anche per chi un negozio ce lo ha già ma non naviga di certo in buone acque.

5 Consigli da seguire:

– Fare joint-venture con gli altri commercianti. Stringere accordi per scambiarsi la clientela. (Es. scambiarsi dei coupon riservati solo alla clientela dell’altro).

– Migliorare il rapporto con il personale perché è quello che drena la maggior parte delle vendite. Un dipendente demotivato è una falla nel sistema.

– Conquistarsi attraverso un piano di marketing dettagliato la fedeltà dei clienti. Costa meno mantenere un cliente che acquisirne uno nuovo.

– Dedicare molto più tempo all’attività rispetto ai tempi passati. (Es. Rimanere aperti quando tutti chiudono dà un grande vantaggio competitivo)

– Non eccedere nei costi di impianto. (Es. non eccedere nell’arredamento)

5 Errori da evitare:

– Scegliere la location sbagliata che sia poco frequentata, con un poco o inesistente flusso di potenziali clienti che possa essere attratto dalla vetrina.

– Non fare un’accurata ricerca di mercato scegliendo soprattutto un target più possibilmente di fascia medio alta. (In accordo chiaramente al modello di business)

– Evitare di acquistare troppa merce. Il magazzino inciderà profondamente sul fatturato dell’attività.

– Evitare di chiudere subito l’attività. Ci vuole tempo per farsi conoscere e per far sì che la piantina del tuo brand diventi una quercia solida e vigorosa.

– Evitare di aprire se sprovvisti di almeno una considerevole (per alcuni decennale) esperienza nel settore, sia essa all’interno di altre aziende o in quelle familiari.

Per questo articolo teniamo a rinnovare i ringraziamenti a tutti i commercianti che ci hanno dedicato il loro preziosissimo tempo e che hanno messo a disposizione la loro esperienza in materia:

02 UOMO, ALIBI, ANNA DIELI, ARNOLD & ARNOLD, BABY CHIC, BABY MULTIFIRME, BHM, BOUTIQUE 89, CAVALLI & CAVALIERI, CHAPEAU, CREA PELLETTERIE, DADDY & SON, IANNELLO ABBIGLIAMENTO, IL DANDY, IL NIDO, KENT, LEATHER SHOP, MARINELY, MODA 3 DI TORNERA, OTTICA PRIMAVISTA, PROFUMO DI DONNA, QUORE STORE, SALOTTO CONCEPT, SANNY BELL, SANUK, SENSI DI DONNA, SPORTISSIMO, VENTO PELLETTERIE, YOU VERDISSIMA.

Guido Mamo

Un commento

  1. il consiglio principale per i commercianti messinesi: essere cortesi ed invitanti con i clienti: la maggior parte sono assai poco gentili e “runzuni” – il che spinge il cliente verso internet

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