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Autorità Portuale, appalti “sfortunati”. Mega: “Ecco cos’è successo”

“Al mio arrivo a Messina c’erano tre grandi appalti bloccati, due su tre sono stati completati”. Il presidente dell’Autorità Portuale, Mario Mega, è in sella da ottobre 2019 e spiega cos’ha trovato al suo insediamento.

Pontile di Giammoro

“Per il pontile di Giammoro, appalto da 20 milioni, i lavori erano al 15 % e l’impresa Ricciardello aveva avanzato riserve per importi altissimi, arrivati fino a 35 milioni. Non c’erano le condizioni per accordarle, così avevo attivato la rescissione. Poi è stato nominato un comitato consultivo tecnico e si è chiuso l’accordo a una cifra molto più bassa, 3 milioni e mezzo. Oggi i lavori sono finiti e a giorni partirà la gara per la gestione, è pronta, bisogna solo acquisire i pareri della commissione consultiva del comitato di gestione. Non si poteva fare prima del termine lavori perché la gara prevede la disponibilità dell’opera e l’operatore si deve impegnare ad attrezzarla secondo il suo piano d’impresa”.

Dragaggio del porto di Milazzo

“Il dragaggio del porto di Milazzo era bloccato da dieci anni, perché era diventata area Sin (Sito di interesse nazionale, ndr), e l’appaltatore chiedeva il riconoscimento di altri 5 milioni su un appalto da 10. Anche in questo caso siamo riusciti a chiudere la transazione a cifre molto più basse, con parere favorevole dell’Avvocatura dello Stato, e i lavori sono conclusi”.

Padiglioni in Fiera

“Per l’appalto dei padiglioni in Fiera ho trovato una perizia di variante che accontentava l’appaltatore aumentando l’importo del 50 %, in violazione dei limiti di legge. Le perizie si possono fare al massimo con un aumento del 5 %, poi noi abbiamo usato la norma che consente una riduzione del contratto fino al 20 %. Qui è stata fatta la rescissione e c’è un contenzioso in corso. Abbiamo ottenuto la restituzione del cantiere ma purtroppo il contenzioso è anche con la direzione lavori. Per rifare la gara dobbiamo aggiornare il progetto di completamento ma i professionisti incaricati stanno prendendo tempo, stiamo cercando di definire la situazione al più presto”.

Terminal crociere e crocerismo

Altro appalto “fallito” è quello del terminal crociere. Prime due imprese escluse dal Tar, la terza avrebbe accettato solo con adeguamento prezzi prima della firma del contratto, non consentito dalle norme. “Problemi innescati da atti di gara che non avevo predisposto io – dice Mega (era stata pubblicata a maggio 2019, ndr) -, tra l’altro era una gara solo per la costruzione e, a fine lavori, se ne sarebbe dovuta fare un’altra per la gestione. Invece in questo caso le strutture sono collegate alle attività e il ruolo del gestore è fondamentale anche per scegliere come costruire e l’uso degli spazi. Visto che la gara era da rifare, cogliamo l’opportunità di integrare il porto di Reggio, il cui progetto ci è stato consegnato da poco”.

Ma quando sarà avviata la nuova gara? “Entro febbraio la faremo partire in finanza di progetto, chi gestirà il terminal sosterrà anche parte dei costi d’investimento e sarà interessato a fare funzionare tutto al meglio, così come avvenuto a Palermo, La Spezia o Ravenna. Le gare vanno sì fatte in fretta ma vanno fatto bene, è meglio impiegare un mese in più ed evitare sbavature sulle quali si possono poi creare contenziosi. Nonostante il terminal attuale sia piccolo, grazie a una gestione molto attenta, garantiamo buona accoglienza alle compagnie, che ci considerano un porto affidabile e con servizi che funzionano. Nel 2023 avremo una decina di scali in più e potremmo raggiungere quota 600mila passeggeri, considerando anche che nel 2022 le navi hanno viaggiato con percentuali di riempimento mai oltre il 65/70 %, le preoccupazioni per la pandemia si stanno superando gradualmente”.