Barcellona: capi griffati falsi e commesso in nero. Interviene la Finanza VIDEO

Barcellona: capi griffati falsi e commesso in nero. Interviene la Finanza VIDEO

Redazione

Barcellona: capi griffati falsi e commesso in nero. Interviene la Finanza VIDEO

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sabato 15 Febbraio 2020 - 08:55

Nel negozio in pieno centro veniva venduta merce contraffatta. I Finanzieri hanno inoltre accertato che il commesso in nero aveva anche un familiare con reddito di cittadinanza

I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno sequestrato svariati capi di abbigliamento contraffatti in un noto esercizio commerciale nel centro di Barcellona. “L’Outlet” vendeva scarpe ed abiti di marchi famosi: Polo Ralph Lauren, Fila, Tommy Hilfiger, Emporio Armani, Dsquared2 e Nasa. Tutti prodotti griffati ma a prezzi scontati, spesso perché risalenti a vecchie collezioni.

Prezzi fuori mercato

Ma nel caso del negozio in pieno centro i prezzi erano eccessivamente fuori mercato, anche per un outlet, particolare che ha insospettito i Finanzieri barcellonesi. Sono quindi scattati i controlli per accertare l’originalità della merce. E’ emerso come oltre 100 capi di abbigliamento tra scarpe, articoli di maglieria e pantaloni, per un controvalore di circa 5.000 €, tutti esposti sugli scaffali, pronti per la vendita, provvisti di etichette e cartellini che in apparenza potevano trarre in inganno l’acquirente, risultassero in realtà contraffatti.

commesso in nero e….

La Finanza ha inoltre controllato la posizione dei lavoratori presenti all’interno del negozio, scoprendo come anche il commesso presentasse irregolarità: non solo risultava completamente “in nero”, ma all’interno del suo nucleo familiare vi erano soggetti percettori di Reddito di Cittadinanza.

Il titolare è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, per aver immesso in commercio prodotti con segni falsi e per il reato di ricettazione, nonché segnalato all’Ispettorato del Lavoro, con conseguente sanzione amministrativa di € 4.320,00 per aver impiegato “in nero” un lavoratore. Parimenti, nei confronti del familiare del commesso irregolare, effettivo titolare del sussidio, sono scattate le segnalazioni alla locale Procura ed all’Inps per la revoca del beneficio economico.

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