L'europarlamentare Sonia Alfano presenta il suo libro -La zona d'ombra-

L’europarlamentare Sonia Alfano presenta il suo libro -La zona d’ombra-

L’europarlamentare Sonia Alfano presenta il suo libro -La zona d’ombra-

domenica 08 Maggio 2011 - 14:27

-La zona d’ombra. La lezione di mio padre ucciso dalla mafia e abbandonato dallo Stato- questo il titolo del libro scritto da Sonia Alfano, figlia del professore e giornalista Beppe, ucciso l’8 gennaio del 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto. E proprio nella città del Longano l’autrice ha presentato, al Palacultura -Bartolo Cattafi-, la sua opera prima. L’incontro, introdotto e moderato dal giornalista Benny Calasanzio,ha avuto come relatori l’avv. Fabio Repici, legale della famiglia Alfano, il giornalista de L’Unità Nicola Biondo, ed il senatore Giuseppe Lumia. Il volume edito da Rizzoli ha ovviamente costituito il minimo comune denominatore dei vari interventi che si sono succeduti con la lettura di piccoli brani del testo, commenti, approfondimenti di episodi senza tralasciare il rapporto personale di stima ed amicizia nato tra ciascun relatore e l’autrice, oggi europarlamentare.-La zona d’ombra- ha spiegato il dott. Nicola Biondo, partendo per l’appunto dall’analisi del titolo, è -una terra di nessuno dove almeno una volta ciascuno di noi si è trovato: è quella realtà in cui luci e ombre si confondono, si fondono; per cui qualcosa si vede, qualcosa si intuisce, ma non si coglie la realtà fino in fondo- ed è proprio per far chiarezza, per capire, ma soprattutto per ricordare che nasce questo libro. Sonia Alfano, intervenuta per ultima, ha spiegato di non aver raccolto appunti nel corso degli anni ma il suo lavoro, iniziato lo scorso ottobre ed ultimato a febbraio, è stato per una buona parte scritto di getto. -Ho aspettato diciotto anni ma poi ho sentito il desiderio, il bisogno di raccontare partendo proprio dal lavoro svolto da mio padre, dai suoi ultimi articoli giornalistici-. Un percorso che inizia con ricordi risalenti alla vigilia dell’assassinio del genitore per giungere, fino ai nostri giorni, agli impegni ed all’attività svolta dalla Alfano anche in veste politica, sebbene la scrittrice sottolinei: -di politica si parla poco nel mio libro -quindi precisa- Solo nell’ultima parte, ma con l’intento di far conoscere il lavoro che sto svolgendo in seno al Parlamento Europeo. Noi, in Italia,-prosegue Alfano- abbiamo la legislazione antimafia che, per ovvi motivi, è la migliore al mondo e mi sto impegnando affinché venga portata in Europa, considerando che la mafia non è più un problema solo italiano ma diffuso ormai da tempo anche in altri paesi del continente europeo-. L’autrice ha parlato poi dei suoi incontri in carcere con boss del calibro di Provenzano, Riina, Lo Piccolo, Graviano; per ciascuno ne ha riassunto l’impressione avuta del loro modo di essere, di porgersi, la loro conversazione, quindi è tornata alle motivazioni del suo libro: “La zona d’ombra vuole essere un omaggio a mio padre. Un racconto dettagliato della nostra vita insieme, ma soprattutto del contesto del suo assassinio-ha dichiarato. -Parlo moltissimo di questa città, Barcellona Pozzo di Gotto che, come avevo anticipato durante l’ultima commemorazione in onore di Attilio Manca, oggi deve essere pronta ad accogliere la verità su stessa. Non sento di aver attaccato questa terra né i suoi cittadini, mi riferisco ovviamente a quelli sani ed onesti. Nel libro parlo anche di loro, di uomini e di donne che questa realtà la vogliono ripulire. Rivolgendomi a loro sento di incitarli a credere nella giustizia e ad avere fiducia perché a volte – continua – non ci rendiamo conto delle nostre potenzialità e proprio questo libro mi ha insegnato che siamo molto più che piccoli granelli di sabbia sganciati, tutti insieme siamo in grado di diventare e di produrre gli effetti di una tempesta” ha concluso.

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