La prossima edizione dovrebbe disputarsi a Barcellona. Due dei giovanissimi protagonisti, Alessio e Denis Genovese, raccontano com’è andata ed esprimono un desiderio: «Amiamo questo sport e vorremmo più attenzione».
Per una squadra di provincia conquistare un titolo nazionale è un evento inatteso, incredibile, che riempie il cuore di orgoglio. È successo alla “Don Bosco 2000”, il team barcellonese che ha vinto il torneo nazionale under 12 di hockey su prato. Ieri, il sindaco Candeloro Nania, in presenza del consigliere Gaetano Torre che è stato il promotore dell’iniziativa, ha voluto premiare il presidente della società sportiva, Francesco Dipaola, e i piccoli artefici dell’impresa.
Un vero e proprio trionfo quello della “Don Bosco 2000”: nove vittorie su dieci, con più di sessanta goal segnati. «Non l’avrei mai immaginato. Per me era una cosa impossibile», confessa uno dei piccoli campioni da noi intervistati, Denis Genovese, dodici anni, attaccante, che durante il torneo ha realizzato ben 12 goal. E invece, di gara in gara, la squadra ha nettamente sbaragliato le altre, fino ad arrivare alla finale, disputata a Lignano Sabbia d’Oro il 30 agosto. Ad attendere i giocatori barcellonesi, i campioni uscenti del “Riva del Garda”, gli unici avversari con cui avevano perso nel girone preliminare. «Il mister era preoccupato e anche io lo ero un po’, ma ci eravamo allenati molto», ricorda Alessio Genovese, dodici anni, difensore. Suo padre racconta orgogliosamente che la finale, vinta con il risultato di 3 goal a 2, li ha tenuti fino all’ultimo sulle spine: «L’arbitro ha dato alla squadra avversaria una rete che non c’era, facendole ottenere così il pareggio sul punteggio del 2 a 2. A quel punto la situazione della partita era incerta, ma i nostri ragazzi hanno dimostrato una grande maturità e un grande spirito di squadra, si sono stretti l’un l’altro e dopo poco hanno segnato il goal decisivo». Questa vittoria sorprendente è motivo di vanto per la città del Longano, a maggior ragione dopo la proposta della Federazione nazionale di giocare il torneo 2010 a Barcellona. Il campionato si disputerebbe nella sede dell’Oratorio salesiano e coinciderebbe con il venticinquesimo anno dalla fondazione della società. A tal proposito, se Alessio si dice contento della possibilità di giocare tutte le partite in casa, anche perché «ci saranno più tifosi», Denis pur essendo emozionato, ammette che la vicenda ha un doppio risvolto: «Il lato positivo è che potremmo vincere di nuovo, il lato negativo è che è assai difficile riuscire a ripetersi». In ogni caso, entrambi sono pronti ad allenarsi e a disputare un altro torneo con l’energia e l’entusiasmo che contraddistingue i ragazzi della loro età. Per loro, che hanno iniziato a praticare questo sport all’età di 7-8 anni e che quest’anno giocheranno nella categoria under 14, l’hockey rappresenta una vera e propria passione. E nell’attesa che il campionato cominci, accogliamo il suggerimento di questi due piccoli campioni a sostegno dell’hockey che, pur non essendo una disciplina molto comune in Italia, «meriterebbe più importanza». «Perché – osserva Denis – oltre ad essere uno sport di squadra come tanti altri, è un gioco molto intelligente».
