Basket. Pancotto: «Un artigiano di bottega affascinato dalle grandi sfide»

Basket. Pancotto: «Un artigiano di bottega affascinato dalle grandi sfide»

Basket. Pancotto: «Un artigiano di bottega affascinato dalle grandi sfide»

sabato 26 Giugno 2010 - 10:57

«Il progetto è ambizioso. Il presidente? Una “macchina da guerra”». Bonina: «Cesare è la persona giusta al posto giusto». E all’amministrazione comunale: «Si faccia in fretta per la questione Palazzetto».

«Un artigiano di bottega». Si definisce così Cesare Pancotto, che oggi, nel corso di una affollata conferenza stampa alla presenza di un folto gruppo di tifosi giallorossi, ha pronunciato le prime attese parole ufficiali da coach di Barcellona. «Sono orgoglioso di essere qui. L’accoglienza è stata calorosa – afferma l’allenatore marchigiano – Sono emozionato e non lo nascondo». Il presidente Bonina? «Un’autentica macchina da guerra – scherza Pancotto – ci siamo subito ritrovati attorno a un progetto serio e ambizioso. Non ho mai fatto una questione di serie. Ho sempre scelto in funzione delle sfide che mi si presentavano davanti. E quella di Barcellona è molto stimolante. La società è molto rispettata a livello nazionale e la presenza di Santoro, che conosco per la serietà e l’onestà intellettuale, unita alla carica del presidente, sono state componenti fondamentali nella mia scelta di venire in Sicilia». Non c’è tempo da perdere. «Un progetto ambizioso deve avere basi solide – sottolinea il coach – per cui assieme alla squadra occorre che crescano anche la società e lo staff. Per quanto riguarda la scelta dei giocatori dovremo tenere conto delle novità del regolamento: ad esempio l’arretramento della linea dei tre punti e il restringimento dell’area dei tre secondi richiederà giocatori abili al tiro e lunghi che sanno giocare spalle a canestro». È ancora presto per sapere quali giocatori della rosa dello scorso anno faranno parte del nuovo progetto. «Abbiamo già in mente almeno tre conferme, ma tutto dipenderà dal mercato degli americani. Puntiamo a un paio di giocatori importanti e a costruire un gruppo molto solido di italiani, giocatori adatti alla categoria e al nostro progetto». Il progetto è biennale, ma «sarebbe sbagliato porsi dei limiti per il prossimo campionato». Insomma, gli stimoli non mancano: «Chiunque venga a Barcellona deve poter scommettere sulle potenzialità che la città riesce ad esprimere attraverso il basket» dice Sandro Santoro. Il presidente Bonina non ha dubbi: «Pancotto è l’uomo giusto al posto giusto. Noi non gli faremo mancare il supporto necessario. Una cosa sia chiara: facciamo sul serio. Abbiamo un sogno che vogliamo realizzare. È un messaggio per i tifosi, per la città e per l’amministrazione comunale: si faccia presto con il Palasport». Nel giorno di Pancotto non può mancare un pensiero al coach della promozione. «A Gramenzi non finiremo mai di essere grati per quello che ha fatto lo scorso anno» dice Bonina. Ma con Pancotto, che ha accettato un contratto inferiore con premi in funzione dei traguardi raggiunti, bisogna fare «il salto di qualità». Dovrò farlo anch’io – scherza Bonina riferendosi alla cena col coach – A quanto pare mi toccherà abbandonare pizza e birra per passare al pesce e al vino».

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