Calabria. 7 mila tirocinanti ancora in cerca di futuro: “servono interventi più incisivi”

Calabria. 7 mila tirocinanti ancora in cerca di futuro: “servono interventi più incisivi”

Emanuela Giorgianni

Calabria. 7 mila tirocinanti ancora in cerca di futuro: “servono interventi più incisivi”

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sabato 29 Agosto 2020 - 08:20

I tirocinanti: “continua ad essere minimizzata la gravità della vertenza“. Ma Orsomano propone le sue soluzioni

In Calabria nonostante cambino i colori politici della Giunta Regionale, sembra non avere fine la battaglia dei tirocinanti.

Ancora 7 mila precari (senza alcun diritto contributivo e previdenziale) cercano garanzie occupazionali per il loro futuro.

L’intervento di Orsomano

L’assessore al Lavoro della Regione Calabria Fausto Orsomarso ha dichiarato: “se ci sono state promesse non mantenute, non sono certo addebitabili a questo Governo regionale, che ha affrontato il problema con attenzione e serietà”.

Secondo l’Assessore i problemi partono dal 2016, quando viene bloccata la mobilità in deroga e prevista la migrazione del bacino verso le politiche attive con risorse delle Regioni.

Una soluzione da lui proposta è stata lo spostamento nel settore privato: “riflettendo con una rappresentanza di lavoratori, ho espresso l’opinione che se fin dall’inizio si fosse pensato di attivare i tirocini nel settore privato oggi molti avrebbero un lavoro e una retribuzione dignitosa”.

La replica dei tirocinanti calabresi

Secondo i tirocinanti calabresi, però, questo comporterebbe un loro sradicamento dalle aree d’interesse in cui operano, cioè Enti e Ministeri (Giustizia, Miur, Mibact). La loro speranza era in un intervento più incisivo che potesse portare all’agognata e giusta stabilizzazione nei settori in cui si trovano a operare e a sopperire alla sempre più grave e cronica carenza di personale.

L’Assessore ha dichiarato: “bisogna che il Governo nazionale, confrontandosi con le regioni e le organizzazioni sindacali, indichi una soluzione per il vasto bacino dei tirocinanti, e costruisca politiche attive finalizzate a creare lavoro vero e dare opportunità concrete anche i giovani disoccupati”. Ma i tirocinanti chiedono lui perché non abbia, prima di tutto, iniziato ad attenzionare il Governo Pd-M5S sulla problematica.

Le soluzioni

Orsomarso precisa di avere già sentito nei giorni scorsi le principali sigle sindacali per concordare un incontro.

Il tavolo sulle questioni che riguardano i tirocinanti e il precariato verrà convocato il prossimo 7 settembre in Cittadella.

Nessuna intenzione di dirottare nel settore privato i tirocinanti impegnati in percorsi formativi negli enti pubblici, ma solo quella di trovare soluzioni concrete e adatte a tutti.

Diverse le sue proposte, dall’inclusione dei tirocinanti tra i destinatari degli interventi di sostegno al reddito, al convincere il Mibact a fare ripartire i tirocini o, ancora, al perfezionamento della formazione per i tirocinanti della Giustizia.

Arriverà per loro, finalmente, un futuro?

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Un commento

  1. È dagli anni ottanta che in
    Calabria nel pubblico impiego si accede senza concorso. Prima quelli della legge 285 poi LSU e LPU adesso i tirocinanti. Tutti coscientemente assunti in origine con una finalità assistenziale e temporanea che non prevedeva la stabilizzazione. Una domanda sorge spontanea: tutti i giovani che meritavano di servire lo Stato perché ritenuti i più capaci e meritevoli attraverso la procedura concorsuale prevista dalla Costituzione, non si sentono defraudati? Chi li rappresenta? E chi merita la loro fiducia e il loro voto?

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