Acr, il giorno dopo il consiglio federale: alla ricerca di un futuro per il Messina

Acr, il giorno dopo il consiglio federale: alla ricerca di un futuro per il Messina

Acr, il giorno dopo il consiglio federale: alla ricerca di un futuro per il Messina

giovedì 05 Agosto 2010 - 11:16

La piazza è delusa e chiede a Di Mascio di andare via. Il presidente sembra essere propenso, stavolta anche con i fatti oltre che nelle intenzioni?

Il giorno dopo dell’ufficialità del “no” del Consiglio Federale alla riapertura dei termini per i ripescaggi in Seconda Divisione, il clima rimane teso in città. I tifosi sono in attesa di capire cosa succederà adesso, con l’unica certezza di non volere più andare avanti con Arturo Di Mascio alla guida dell’Acr. E’ lo stesso presidente, colpito dall’ennesima delusione, a fare capire che è disposto a cedere. Stavolta speriamo anche nei fatti e non solo nelle intenzioni. La piazza è stanca e nonostante i tentativi di far emergere un’immagine pulita del club, nessuno ha digerito la mancata presentazione della domanda per ottenere a tavolino l’ammissione tra i professionisti. Triste miraggio, bruciato insieme alle speranze di quanti credevano che il calcio a Messina potesse davvero rinascere con l’ex presidente della Casertana e i vari personaggi transitati al suo fianco.

Gli occhi li abbiamo aperti più volte, ma è stato l’amore ad ingannarci una volta e una volta ancora. Adesso forse è arrivato il momento di marchiare con la parola “fine” un giocattolo che non diverte più nessuno. Uno spettacolo divenuto farsa. Si attendono le prossime mosse ufficiali dell’attuale proprietà, con i propositi che devono divenire disponibilità a trattare la cessione del club. A cifre giuste e a condizioni vantaggiose per tutti, senza ulteriori sotterfugi o interpretazioni ambigue. La strada della fusione con il Città di Messina in questo momento non è percorribile. Non ci sarebbero i tempi tecnici. Un gruppo sarebbe già pronto a farsi avanti, a quanto pare sponsorizzato dal capitano Arturo Di Napoli (non ce ne voglia Chiavaro, ormai destinato ad altri lidi senza aver calcato neppure una volta il San Filippo in una gara ufficiale). Ormai anche l’attaccante, che per mesi ci ha messo la faccia per sostenere questa inaffidabile società, ha deciso di rompere. Anche in questo caso una trattativa tutta da valutare, un futuro tutto da disegnare nell’ennesima estate fatta di illusioni e dita incrociate per i tifosi messinesi.

Lo spaesamento, giunti a questo punto, sembra totale. Non resta altro che attendere, cercando un approdo sicuro nonostante la barca sia in alto mare e la onde sembrano destinate a rimanere alte. Per l’Acr ancora un bivio da imboccare, per la tifoseria ancora un boccone amaro da digerire, per chi ama la squadra e porta con sé solo la voglia di andare allo stadio e sostenere i propri colori. Con un progetto serio, dei riferimenti societari chiari e la lealtà di obiettivi di definiti. Al di là della categoria.

(Nell’articolo correlato in basso le dichiarazioni dell’avv.Chiacchio. Perché solo gli assegni e non le fidejussioni?)

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