Acr Messina. “Le chiacchiere stanno a zero”, altrimenti vendere prego

Acr Messina. “Le chiacchiere stanno a zero”, altrimenti vendere prego

Acr Messina. “Le chiacchiere stanno a zero”, altrimenti vendere prego

martedì 30 Giugno 2009 - 11:54

Di Lullo ha chiesto ancora un po’ di pazienza, ma la fiducia dei tifosi inizia a vacillare. Il Comune non avrebbe ancora concesso l’autorizzazione per lo stage dei 50 calciatori. Nei prossimi due giorni si dovrebbe discutere anche dei rimborsi spese arretrati, ma i conti non tornano

Ancora un po’ di pazienza. E’ questo che ha chiesto Alfredo Di Lullo ai tifosi del Messina durante l’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio nella sede della società in via del Vespro 43. Una pazienza che i tifosi sembrano però aver perso dopo una giornata d’attesa per una conferenza che continuava e continua ad essere rimandata. La piazza vuole i fatti, attende i nomi. E’ disposta a ripartire, ma è stanca di inseguire vanamente promesse e speranze che poi puntualmente si trasformano in delusioni.

Adesso ha detto basta. Di Lullo e il suo gruppo devono capirlo bene, se hanno davvero intenzione di investire a Messina. Altrimenti facciano le valigie, sanno dove sono gli approdi marittimi, se con gli aeroporti non hanno fortuna. Nessuno nei loro confronti è stato aprioristicamente prevenuto, anzi. Soprattutto i club organizzati hanno in una prima fase appoggiato il cammino di questo gruppo, entusiasmati dalla possibilità di ripartire con quel nome storico che per anni è stato nel cuore dei tifosi giallorossi: Acr. Ai proclami, agli appelli, agli appuntamenti urlati adesso però dovrà seguire un’organizzazione seria e rigida, che purtroppo in questo momento è lontana dal realizzarsi. In molti sperano che quanto visto fino ad oggi sia solo frutto della scarsa esperienza nel mondo calcio. Ma i passi previsti nei prossimi giorni, purtroppo, non fanno ancora credere diversamente.

E a proposito di primi passi, l’Acr non ha ancora ottenuto l’autorizzazione ad usufruire del San Filippo per lo stage che dovrebbe tenersi a partire domani (in virtù del sequestro dell’impianto). Cinquanta calciatori infatti, secondo quanto rivelato da Marcella Chierichella, assistente del patron romano, dovrebbero stare per una settimana in città per provare a convincere i due staff, quello per la D e quello per la seconda divisione, a sceglierli per la permanenza a Messina. Già nel pomeriggio sarebbero attesi diversi atleti per i test sulle condizioni fisiche. Una formula in stile reality (per chi ricorda il programma di Italia 1 “Campioni il Sogno”) che non ha convinto affatto la tifoseria, che ha sollecitato l’arrivo di un allenatore (prende quota la pista Campolo) e di un direttore generale. La risposta di Di Lullo: “E’ tutto pronto”.

In attesa della conferenza stampa per la presentazione del piano industriale, adesso fissata per giovedì, lo staff dell’Acr si è impegnato anche a risolvere la questione del saldo dei rimborsi spese dei calciatori del campionato appena concluso, cercando di evitare eventuali vertenze. Ma tra quanto detto Di Lullo, rispetto a quanto richiesto dai calciatori, c’è un abisso a livello di cifre: dunque una delle due parti, mente. Poi ci sono i rapporti con Buzzanca, mai decollati del tutto. Il primo cittadino avrebbe sommariamente preso visione del piano industriale “Messina in serie A” venerdì scorso. La sua presenza nel corso della conferenza di presentazione è ritenuta necessaria in questo senso. Solo una nota, è stato deciso di rinviare a giovedì per la probabile assenza dello stesso Buzzanca, ma questa mattina è stato al Municipio dalla 10 alle 13, impegnato in altre questioni.

Anche queste sono parole, fiumi e fiumi da arginare. Ulteriori rinvii a “domani” servono a poco in questa situazione, perché c’è bisogno di certezze, anche piccole, per ricominciare. Il messaggio adesso deve essere compreso, lo diciamo anche in romano (“le chiacchiere stanno a zero”) e in campano (“Ccà nisciuno è fesso”), se qualcuno avesse difficoltà a capire. Altrimenti, vendere prego.

Emanuele Rigano

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