Oltre alla bruciante sconfitta caslinga, tre i giocatori infortunati e Zanchi che sarà appiedato dal giudice sportivo
A ventiquattro ore dalla debacle del San Filippo contro il Vicenza (prima sconfitta interna) di Gregucci, si contano i danni in casa giallorossa. Non solo danni psicologici ma anche danni fisici, per gli infortuni patiti dai giocatori peloritani, nella serata più storta dell’intero campionato. Lazzari (si parla di uno stop di due settimane), Parisi (leggero stiramento) ed infine Manitta (contusione alla caviglia) hanno patito infortuni più e meno gravi che li mettono perlomeno in dubbio per la trasferta di sabato a Verona contro la corazzata Chievo. Se si aggiungono la squalifica di Zanchi e l’infortunio a Schetter, non c’è da stare tranquilli. L’organico del Messina non è tale da sopportare tutte queste assenze. Bisognerà fare di necessità virtù ed il momento appare ancora più delicato, se si pensa che andremo ad incontrare un Chievo ferito dalla sconfitta in casa di ieri sera contro l’Albinoleffe di mister Gustinetti. Ed allora fare quadrato ed uscire da un empassé generale è preminente ed urgente. Oggi pomeriggio alla ripresa degli allenamenti il mister, i suoi ragazzi ed il Dg Gasparin, proveranno a confrontarsi, sviscerando cosa non è andato nella partita col Vicenza. Una squadra così brutta ed impalpabile, non si era mai vista e preoccupa anche l’atteggiamento mentale sull’approccio alla gara. Ed il capitano Carmine Coppola (nella foto) a fine partita, lo ha ammesso senza remore: -E’ stato un blackout generale, non ci sono scusanti ed abbiamo perso meritatamente. Loro sono stati superiori a noi, sia a livello tattico che a livello mentale: questa è la serie B, non ci sono squadre inferiori. Abbiamo fatto davvero una brutta figura. Un plauso lo voglio fare a i nostri splendidi tifosi, che ci hanno incitato fino all’ultimo minuto ed è normale se alla fine ci abbiano fischiato perché si aspettavano il salto di qualità, che non c’è stato.- Dunque si deve ripartire perchè fra due giorni si torna a giocare per i tre punti e in trasferta. Tutta la piazza, a questo punto, si aspetta una reazione d’orgoglio contro una squadra blasonata, che cancelli il passo falso di ieri. E se si vuole riportare il pubblico allo stadio (ieri i tifosi erano in 5000)come sbandierato ai quattro venti dallo staff tecnico in molte occasioni, bisogna provare a vincere, anche fuori casa.
