cronaca

Carte false in un lavoro pubblico a Milazzo? Secondo il giudice è tutto regolare

BARCELLONA – Non c’è “trucco” nei lavori di rifacimento di una parte della condotta idrica del Torrente Mela, realizzati nel 2014 dalla Pagano costruzioni, o meglio nelle certificazioni relative agli stati di avanzamento dei lavori stessi.

Così ha deciso il giudice del Tribunale di Barcellona alla fine del processo per il titolare dell’impresa, Tindaro Pagano, e Stefano La Malfa e Geraldo Toto, dipendenti del Comune di Milazzo. I tre sono stati assolti dal giudice Murabito con formula piena, perché il fatto non sussiste. Erano difesi dagli avvocati Tommaso Autru Ryolo e Antoniele Imbesi per la Pagano, Santi Certo e Santina Dante per i due dipendenti pubblici, rispettivamente direttore e Rup dei lavori.

Erano accusati di di falso ideologico, quale autori La Malfa e Toto e quale istigatore e concorrente morale Pagano.

Il processo nasce dalla denuncia di una diversa impresa di costruzioni: una dichiarazione relativa alla percentuale dei lavori realizzati ad un certa data era falsa ed incompatibile con il registri di contabilità ed il tempo contrattualmente fissato per la esecuzione dei lavori, secondo la ditta concorrente.

L’appalto complessivo ammontava a 500 mila euro.

L’Accusa aveva chiesto per tutti e tre la condanna a 8 mesi di reclusione. Gli avvocati Autru Ryolo, Imbesi e Certo hanno, invece, sostenuto che nessuna falsità potesse essere ritenuta nella dichiarazione incriminata, che la contabilità fosse stata tenuta in maniera regolare e la dichiarazione costituisse fedele rappresentazione della realtà dei fatti. Una tesi che pare condivisa dal giudice.