Regione. Precari, un ddl per scongiurare il licenziamento a gennaio. Proroga fino al 2018

Regione. Precari, un ddl per scongiurare il licenziamento a gennaio. Proroga fino al 2018

Carmelo Caspanello

Regione. Precari, un ddl per scongiurare il licenziamento a gennaio. Proroga fino al 2018

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mercoledì 07 Dicembre 2016 - 23:35

Il documento per la stabilizzazione è stato apprezzato dalla Giunta. Dovrà essere inserito nella legge di bilancio regionale da approvare entro dicembre, che consente la proroga ai sensi della legge nazionale vigente di tutti i precari fino al 31 dicembre 2018

La Regione si è attivata per scongiurare il licenziamento di migliaia di precari, finiti nel tritacarne della crisi di governo. Non è stato possibile, infatti, emendare al Senato la legge di bilancio dello Stato, che consentiva la proroga ed autorizzava la Regione ad avviare i processi di stabilizzazione. Stando così le cose, i lavoratori (più di 15mila in tutta la Sicilia) a gennaio andrebbero a casa. Con le conseguente che ne derivano anche per gli enti locali che, nella maggior parte dei casi, vanno avanti grazie proprio alla loro opera.

“Il Governo regionale è già al lavoro – spiega il presidente Rosario Crocetta – per risolvere il problema drammatico delle migliaia di precari siciliani, inclusi gli Aso, i formatori, gli sportellisti e le categorie a rischio di perdere il posto di lavoro”. Crocetta spiega i punti sui quali si basa l’operazione: “La Giunta riunita martedì – evidenzia – ha apprezzato un ddl da inserire nella legge di bilancio regionale da approvare entro dicembre, che consente la proroga, ai sensi della legge nazionale vigente, di tutti i precari fino al 31 dicembre 2018. Prevede l’obbligo per i Comuni ad assumere nei limiti della pianta organica per le fasce A e B e per il 50% della medesima, le altre fasce. I comuni che si rifiuteranno di assumere i lavoratori, saranno penalizzati attraverso la riduzione dei trasferimenti regionali. Il ddl prevede altresì la copertura finanziaria da parte della Regione per tutto il periodo di contratto del lavoratore assunto a tempo indeterminato”.

Per i lavoratori dei Comuni in dissesto, il problema più serio al vaglio di Crocetta, la Regione sta elaborando “un'apposita norma da applicare nella legge mille proroghe. Speravamo tanto nella legge di deroga per i comuni in dissesto e in disequilibrio finanziario – chiosa il governatore – ma purtroppo la situazione attuale non ci consente di fare meglio. Tutti prendano atto che il governo regionale sta facendo ogni cosa possibile per potere risolvere i problemi dei precari. Non consentiremo alcun massacro sociale, la difesa dei lavoratori – incalza Crocetta – è prioritaria”.

Sotto il profilo politico, in virtù degli ultimi avvenimenti “pur non avendo alcun timore della verifica elettorale”, Crocetta ritiene “irresponsabile chi invoca in Sicilia le elezioni anticipate, poiché in assenza di un governo regionale, chi ha un minimo di buon senso sa che dal primo gennaio diverse decine di migliaia di lavoratori verrebbero licenziati, con un massacro sociale senza precedenti. E si assisterebbe al blocco dell'avvio dei cantieri del ‘Patto per la Sicilia’, nonché della nuova programma europea”.

Carmelo Caspanello

2 commenti

  1. L’ art. 97 della costituzione recita” agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi previsti dalla legge”. L’ anomalia è che da noi l’ eccezione è diventata regola.
    Purtroppo questo sistema ha scatenato una guerra tra poveri. Tra chi, tenuto alle briglie dal suo politico di riferimento cerca la stabilizzazione, termine usato per dire che devono essere assunti e chi è senza lavoro, neanche il privilegio di essere precari. Che le pubbliche amministrazioni facciano i concorsi e assumano, solo così si può parlare di legalità.

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  2. L’ art. 97 della costituzione recita” agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi previsti dalla legge”. L’ anomalia è che da noi l’ eccezione è diventata regola.
    Purtroppo questo sistema ha scatenato una guerra tra poveri. Tra chi, tenuto alle briglie dal suo politico di riferimento cerca la stabilizzazione, termine usato per dire che devono essere assunti e chi è senza lavoro, neanche il privilegio di essere precari. Che le pubbliche amministrazioni facciano i concorsi e assumano, solo così si può parlare di legalità.

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