Caso Scurria. “La storia si ripete… in peggio. Spenta la speranza di molti”

Caso Scurria. “La storia si ripete… in peggio. Spenta la speranza di molti”

Redazione

Caso Scurria. “La storia si ripete… in peggio. Spenta la speranza di molti”

mercoledì 19 Febbraio 2025 - 09:16

Sul tema anche l’ex consigliera e presidente di Arisme, Alessia Giorgianni

“Nel 2018 ho avuto la fortuna di essere nominata quale consigliera di Amministrazione di A.RIS.ME’, e poi anche presidente per un breve ma intenso periodo. Non è stato un incarico qualunque, nel 2018 l’Agenzia era solo ed esclusivamente un nome (e per molti un sogno) sorretto da tre persone. Marcello Scurria, il padre di ARISME’ e del vero risanamento 2.0, Giuseppe Aveni, un uomo di eccellenti doti amministrative, ed io che seguivo con entusiasmo i miei compagni di viaggio”.

Anche l’ex presidente di Arisme, Alessia Giorgianni, interviene in merito al cambio al vertice dell’ufficio al risanamento, e ricorda che anche lei ha dovuto lasciare per questioni “politiche”.

“E’ stato inventato proprio in quegli anni il risanamento a Messina con la formula “mente e cuore” e soprattutto il metodo “inclusione”. Sì, perché fino a quel momento la parola risanamento usciva fuori solo in concomitanza con il periodo elettorale e veniva avvicinato all’immagine di casermoni mal tenuti e decadenti. L’Agenzia non è stata solo una macchina perfetta, è diventata per me anche una seconda famiglia, ove tutte le persone che sono venute a rendere servizio hanno sposato un progetto e si sono immerse in questo mondo, solo chi ha vissuto l’Agenzia della “prima ora” sa di cosa parlo. Mai e poi mai avrei pensato di lasciare quella che per me era una missione, ma politicamente non ero più gradita ed alla prima occasione, certamente costruita da qualcuno a tavolino, ho dovuto andar via lasciando alle spalle quel mondo, che nel mio piccolo ho contribuito a creare. La politica del momento decide chi resta e chi va ed allora qualcuno era più gradito di me”.

Allontanare Scurria? Scelta scellerata

“Adesso alla ribalta della cronaca c’è un’altra scelta politica molto, ma molto, più “impopolare” ed a mio giudizio “scellerata”, allontanare il padre del risanamento dal suo progetto, l’unico uomo che del risanamento ne ha fatto, davvero, una ragione di vita. Chi oggi si compiace probabilmente in una baracca non è mai entrato, non ha mai conosciuto un bambino che gioca con i topolini, né una donna che apparentemente dimostra settanta anni e invece ne ha quaranta, non ha mai ascoltato i sogni e le speranze di chi “oltre” alla casa vuole riuscire ad inserirsi in una città difficile fatta di casermoni e tanti pregiudizi. Era stato introdotto un metodo “tutti insieme a tutti”, ora torniamo, con molta probabilità, ai casermoni da campagna elettorale. Per me non è stato azzerato un Ufficio pubblico, è stata spenta la speranza di molti, che dopo decenni, finalmente era stata compresa ed ascoltata”.

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3 commenti

  1. Osservazioni corrette, specie quelle sui “casermoni” da compagna elettorale. Temo che al di là del fumo negli occhi che ci propinano, e oltre alla questione principale che è e sarà sempre quella del bacino dei voti delle persone bisognose (bacino che nessuno vuol lasciare ad altri!!), l’ulteriore dissidio tra Scurria e De Luca (Basile non lo nominerei, è fin troppo evidente a tutti il suo ruolo di semplice controfigura di De Luca, privo di potestà decisionale alcuna) consiste nei nuovi palazzi che la politica abitativa del Comune di Messina intende costruire nei vari quartieri, e che porteranno guadagni anche a imprese, progettisti, direttori dei lavori, direttori della sicurezza, colaudatori, e chi più ne ha più ne metta (tutti soggetti scelti per lo più fiduciariamente e che poi si troveranno debitori alla prossima campagna eletorale…), mentre la politica del Sub-commissario era più centrata sull’acquisto di immobili e appartamenti.

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  2. Ma pensate che i messinesi capiranno?Nooo,alle prossime elezioni tutti a votare FI e SCN (o come lo chiama adesso).

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  3. Parole sante…

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