Stazione Taormina-Giardini: "Dismissione sancita da politica e speculazione"

Stazione Taormina-Giardini: “Dismissione sancita da politica e speculazione”

Stazione Taormina-Giardini: “Dismissione sancita da politica e speculazione”

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domenica 25 Novembre 2018 - 07:03

A sostenerlo è il presidente dell'Associazione ferrivie siciliane, Giovanni Russo che ha affidato ad una nota l'analisi sulle ripercussioni che la decisione avrà sul territorio

TAORMINA – “Nonostante il lavoro svolto da anni dall’Associazione ferrovie siciliane, consapevole delle ripercussioni sul territorio per il futuro raddoppio ferroviario della linea Messina-Catania, assistiamo alla fine della stazione Fs di Taormina-Giardini. Il suo destino, cosi come la mobilità di questa importante porzione di Sicilia, non interessa alla politica e, soprattutto, agli amministratori”. A sostenerlo è il presidente dell'Associazione ferrivie siciliane, Giovanni Russo.

“Tranne ripensamenti dell’ultimo minuto, che siamo certi non arriveranno – spiega – questi chilometri di ferrovia sono persi per sempre: fra qualche anno questa stazione con le sue rifiniture ed i suoi meravigliosi arredi servirà per altro. Così come non vedremo mai più i treni transitare lungo il litorale compreso tra Giardini Naxos e Letojanni, a servizio della mobilità locale e di una enorme utenza turistica che troverà sicuramente preferibile un pullman sotto l’albergo piuttosto che un treno nella pancia di una montagna”. Russo affida il suo “sfogo” ad una sorta di lettera aperta. “Scriviamo queste amare note – dice – dopo aver constatato la più totale indifferenza di chi sta nella stanza dei bottoni, troppo impegnati a riprodurre sul nostro territorio logiche da Alta Velocità per riflettere sull’effettivo ruolo della ferrovia come vettore diffuso sul territorio. E dopo aver verificato, con incredulità, quanto sia assente e sorda la Regione Siciliana, troppo intenta a sponsorizzare i treni storici, spacciati come “turistici” (per pochi eletti) per svolgere il proprio ruolo istituzionale che le imporrebbe di garantire a ben 5 milioni di siciliani un sistema di trasporto efficace ed ecocompatibile”.

Il presidente dell’Associazione va oltre: “Dopo aver assistito, con profondo stupore, all’assenza di dialogo tra amministrazioni locali pur vicinissime, ma troppo intente a rivolgere proclami demagogici alle proprie comunità per riuscire a far sentire la propria voce all’unisono in difesa del futuro di quelle stesse comunità. Il tutto nel silenzio assordante di quelle associazioni di (finti) amatori delle ferrovie, altrimenti chiassosi e starnazzanti quando si tratta di pubblicizzare il passaggio sulle nostre ferrovie di cose vecchie, ad un tanto al mese”. A dire di Russo è “difficile individuare chi veramente ci guadagna in tutto questo, al di là dei soliti noti che certamente si stanno già fregando le mani: portatori di interessi speculativi che sulle aree liberate dall’ingombrante ferrovia potranno finalmente soddisfare i loro inconfessabili appetiti. Dimenticatevi qualsiasi uso futuro di queste aree che possa essere utile al territorio”.

Il 29 novembre prossimo, in una conferenza dei servizi che si terrà a Roma va in approvazione un progetto definitivo che taglierà fuori l’attuale tratta ferroviaria compresa tra Fiumefreddo e Letojanni “cancellando – rimarca Russo – non soltanto un enorme patrimonio storico, ma una infrastruttura che, nell’ambito di un concreto rilancio della ferrovia come vettore moderno e diffuso, avrebbe potuto servire con capillarità insediamenti urbani, con i loro attività economiche e le loro spiagge a due passi dalla linea ferroviaria facilmente attrezzabile con semplici fermate al loro servizio. Un sistema che avrebbe un’appendice di rilievo regionale con la riattivazione della ferrovia dell’Alcantara, portando il treno fino a Randazzo e da qui alla città di Catania e al suo aeroporto, attraverso le sue propaggini nord-occidentali. Mantenendo per la stazione di Taormina-Giardini un ruolo ferroviario che dire rilevante sarebbe riduttivo e, soprattutto, vivo. Non comprendiamo come mai non sia stato convocato alla conferenza dei servizi il Comune di Giardini Naxos, ente locale interessatissimo dall’intervento, e da sempre favorevole al mantenimento dell’attuale tracciato, stazione Taormina-Giardini compresa, pur in presenza della nuova linea veloce raddoppiata che non viene messa minimamente in discussione. Una possibilità che, dal punto di vista tecnico, si potrebbe concretizzare tranquillamente ed a basso costo: basterebbe richiedere, in sede di conferenza dei servizi, la realizzazione di una interconnessione a Trappitello, opera da poche decine di migliaia di euro. Il progetto verrebbe ugualmente approvato con questa “prescrizione”, che non intaccherebbe minimamente l’iter realizzativo dell’opera. Lo diciamo oggi perché ne resti testimonianza domani: l’Associazione ferrovie siciliane ci ha provato con tutte le sue forze. Non abbiamo fatto e non faremo sconti ai responsabili di questo scempio – conclude Giovanni Russo – che tra qualche giorno su tutti i media vedremo versare lacrime di coccodrillo con le più disparate dichiarazione davanti alle macerie di questa stazione e di un sistema ferroviario che, privato della minima lungimiranza, finirà col soccombere".

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