Trimboli salda il debito contributivo, i 2milioni della discordia sono nelle casse dell'Inps

Trimboli salda il debito contributivo, i 2milioni della discordia sono nelle casse dell’Inps

Francesca Stornante

Trimboli salda il debito contributivo, i 2milioni della discordia sono nelle casse dell’Inps

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mercoledì 21 Novembre 2012 - 18:10

Il commissario dell'Ato3 è andato avanti seguendo la strada che aveva annunciato e oggi ha sanato il debito con l'Inps che riguardava i contributi non versati di Messinambiente

Aveva tempo fino a domani perché l’ultimatum imposto dall’Inps era arrivato sui tavoli dell’Ato3 lo scorso 23 ottobre. Il commissario Michele Trimboli però non ha aspettato l’ultimissimo momento e oggi ha versato i tanto discussi 2.482.000 euro per saldare i debiti contributivi di Messinambiente. Si chiude così una querelle che è andata avanti per settimane e che ha visto al centro della contesa questi soldi che il Commissario Croce aveva versato nelle casse dell’Ato e che però, nelle intenzioni iniziali, dovevano essere destinati a Messinambiente per poter garantire stipendi e servizio di raccolta. In totale erano 3.100.000 euro, da questa somma Trimboli trasferì immediatamente 800.000 euro a Messinambiente che risucì a pagare uno stipendio ai lavoratori. Da lì però è iniziato il braccio di ferro tra Ato3 e la partecipata che si occupa della gestione dei rifiuti in città, da un lato è rimasto il commissario Trimboli che ha trattenuto i soldi in cassa fino ad oggi per saldare questo debito contributivo, dall’altro il commissario di Messinambiente Armando Di Maria che ha continuato a battere i pugni per ottenere le somme. C’è stato anche un incontro in Prefettura, ieri è arrivata la presa di posizione inequivocabile di Croce che ha chiesto le dimissioni di Trimboli che però ha subito replicato continuando a ribadire le motivazioni di questa scelta e l’assoluta certezza di aver agito nel modo giusto. Per capire meglio bisogna fare un passo indietro. In pratica dall’inizio dell’anno non sono più stati versati contributi ad Inps ed Inail. Dal 26 settembre è stato messo in atto il cosiddetto il cosiddetto "intervento sostitutivo" che nei contratti pubblici si concretizza nel pagamento da parte della stazione appaltante (in questo caso l’Ato3), direttamente a Inail e Inps , dell'importo corrispondente all'inadempienza contributiva segnalata nel Durc. Messinambiente ha un Durc irregolare per oltre due milioni di euro, il 22 ottobre arrivò l’ultimatum dell’Inps che chiedeva il pagamento in un’unica soluzione. Scaduto quel termine sarebbero scattati gli estremi di reato penale per il commissario Trimboli. Per questo il commissario Ato3 ha più volte sottolineato che stava agendo solo rispettando la legge, motivazioni che però non sono bastate all’altro commissario, quello di Messinambiente Armando Di Maria, che ha continuato a battere cassa per ottenere quei soldi. A questo punto anche le casse dell’Ato3 si sono svuotate. (Francesca Stornante)

3 commenti

  1. ART.21 COSTITUZIONE. Probabilmente il 21 febbraio 2012, il trio MILORO COGLITORE DI LEO, nel modificare, ” dopo mesi di approfondita analisi “, il Piano Esecutivo di Gestione provvisorio, il PEG 2012, destinando all’ATO3 la somma di 38.312.677 euro, pensarono di fare una PREVISIONE ASTROLOGICA.
    Il Titolo II del TUEL, che fa si mancia?

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  2. ART. 21 COSTITUZIONE
    Va bene che esiste la libertà di espressione,ma Lei caro o cara Mariedit ne fa uso e strabuso visto CHE LE SUE ESPRESSIONI DI PENSIERO SONO SEMPRE FATTE A NOCUMENTO DI COGLITORE E DE LEO. Mi viene un dubbio e lo voglio esprimere liberamente, così come me lo permette L’ART. 21 DELLA COSTITUZIONE,che Lei abitudinariamente cita: Non è che COGLITORE e DI LEO le hanno risposto picche a qualche Sua richiesta tanto da scatenare questi acerrimi e continui attacchi ai Due DIRIGENTI che sono di gran lunga più preparati di quel DIRIGENTE che LEI,molto recentemente ha lodato sperticatamente!!!!!!!!!!!

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  3. premetto che non conosco personalmente i dirigenti della ragioneria, e non ho pregiudizi, ma quello che hanno fatto e stanno continuando a fare appare insopportabile per la la logica ed il buon senso ed in contrasto con quello che succede nel resto d’italia.
    l’obiettivo non è vivacchiare usando tutti gli escamotage (spero e credo per loro legittimi) per non sommare i debiti del comune con quello delle partecipate utilizzando la motivazione della non approvazione dei bilanci: è assurdo, ed ora che croce sta affrontando con serietà il problema non può andare a raccontare alla corte dei conti che, essendo fuori bilancio, il comune non riconosce i crediti delle partecipate. Perchè il problema è interno al comune ed alle sue partecipate. Questo comportamento ha contribuito, significativamente, portato ai livelli di servizio di trasporto e nettezza urbana che abbiamo sotto gli occhi. Senza un bilancio consolidato che tenga conto delle partecipate continuiamo quest’agonia.

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