Caro Moretti, siamo con te, dedicati alle tue olive. Se lasci le Fs ce ne faremo una ragione

Caro Moretti, siamo con te, dedicati alle tue olive. Se lasci le Fs ce ne faremo una ragione

Rosaria Brancato

Caro Moretti, siamo con te, dedicati alle tue olive. Se lasci le Fs ce ne faremo una ragione

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domenica 30 Marzo 2014 - 07:08

L''ad delle Ferrovie Mauro Moretti ha protestato per i tagli annunciati da Renzi agli stipendi dei super manager. "Se mi tagliano lo stipendio da 850 mila euro l'anno me ne vado". Travolto dalle polemiche ha spiegato "Mi alzo alle sei ogni mattina, e il mio omologo tedesco prende tre volte e mezzo". Il problema non è soltanto la cifra enorme, che neanche Obama prende, quanto i risultati raggiunti. Noi passeggeri siciliani delle Fs ne sappiamo qualcosa....

La verità è che siamo un popolo di ingrati: uno si ammazza di lavoro dalla mattina alla sera per far spostare treni e passeggeri alla velocità del suono e col teletrasporto e noi stiamo qui a fare pulci a quei centesimi che non lo fanno arrivare neanche al martedì della seconda settimana. Da passeggera delle Ferrovie del Sud sono pronta a fare una colletta per aiutare l’amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti a pagare le bollette. E’ giusto che uno che è riuscito a trasformare i vagoni del Palermo- Roma in suite extralusso si goda una serena vecchiaia acquistando a scelta, tra pensione e risparmi messi sotto il materasso, l’Irlanda o la Sardegna. Quando Moretti alla notizia che Renzi taglierà gli stipendi dei super manager ha dichiarato “Se mi tagliano i miei 850 mila euro l’anno me ne vado”, ho pensato che il tizio in questione fosse il Moretti della birra e che gli avessero fatto assaggiare le ultime due casse per testare la qualità del prodotto. Poi no, ho capito che era proprio lui, il Moretti che a noi dello Stretto, ha reso il semplice gesto di salire in un treno in un’operazione a nostro rischio e pericolo. Non si è limitato a criticare Renzi, ha quasi fondato il sindacato dei super manager, pronti a sit in e scioperi della fame pur di fare valere i loro diritti calpestati da un governo irriconoscente.

Moretti ha poi spiegato che il suo omologo tedesco guadagna il triplo e mezzo e che in un’impresa privata che fattura quanto le Fs gli stipendi sono 4 volte il suo. “E’ la logica che è sbagliata, la logica secondo cui uno che gestisce un’impresa che fattura così deve stare al di sotto del Presidente della Repubblica”.

Napolitano infatti prende tre volte e mezzo di meno di Moretti, per non parlare di Obama. Il buon Moretti peraltro, pur spaccandosi la schiena per le Ferrovie ha altri incarichi e trova persino il tempo di fare il sindaco di un paesino vicino a Rieti. Travolto dalle polemiche ha detto: “Io mi alzo alle 6 ogni mattina”. Pure noi, ma non per questo pretendiamo uno stipendio da 40 mila euro al mese. Il vero problema è quello dei risultati. Se vuoi uno stipendio commisurato all’obiettivo raggiunto, dimmi cosa hai fatto. Lo dico da utente siciliana.

Nel 2014 la linea ferroviaria siciliana è costituita da circa 1500 km di binario, dei quali più di 500 km non elettrificati e circa l’80% a binario unico. Nel 2014 in Sicilia siamo al paleolitico delle Ferrovie. Viaggiando su un binario unico non elettrificato a un certo punto, sbirciando dal finestrino, hai la sensazione che prima o poi arriveranno i cow boy sui loro cavalli a dirti “stai sereno vigiliamo noi,gli indiani non vi attaccheranno, arriverete a Modica sani e salvi”. Più che un treno è una specie di mini-autobus di venti metri su rotaia. Per arrivare a Marsala da Messina lungo quei 500 km non elettrificati paghi 21 euro e 40 centesimi, ti becchi 5 cambi, alternando tre automotrici e due bus in appena 14 ore. Quasi quasi è meglio a piedi e smaltisci pure i chili di troppo. L’idea delle Fs in Sicilia è quella del turismo cinematografico, ormai di moda in tutto il mondo. Paghi per andare a visitare i luoghi dei set dei film famosi,da Harry Potter ad Highlander. Nel nostro caso torni nell’era dei pionieri. Durante le 14 ore a un certo punto dimentichi pure il motivo che ti ha spinto ad andare a Marsala e finisce pure con il detestare i marsalesi e diventare leghista.

Voi direte “ma chi me lo fa fare di andare a Marsala?”. Allora cambia meta e vai a Palermo. La simpatica e agevole linea Messina-Palermo è quella ad alto traffico pendolare e registra la maggiore affluenza in Sicilia. Sono poco più di 220 chilometri dei quali oltre la metà di semplice binario. Nel Paradiso delle Ferrovie ci sono treni che in alcune tratte viaggiano alla velocità media di 90 km/h. In alcuni casi possono impiegare più di 4 ore per arrivare dalla città dell’arancino a quella del cannolo. Se proprio sei un impaziente c’è il mitico Minuetto che la Messina-Palermo la fa in tre ore, lo stesso tempo che un treno ad alta velocità impiega per collegare Milano a Roma percorrendo il doppio della distanza. Ovviamente non parliamo neanche poi delle piccole stazioni deserte come Taormina, Capo d’Orlando, Milazzo, Cefalù dove trovare un essere umano che ti possa dare informazioni, far pagare il biglietto o che ti dia anche solo un abbraccio in segno di solidarietà per il gesto eroico d’aver scelto le ferrovie, è un lontano ricordo. Noi messinesi poi dobbiamo essere grati a Trenitalia che ci ha reso più facile raggiungere il resto del mondo. Dopo aver cancellato numerosi treni notte e treni a lunga percorrenza e qualsiasi traccia di lavoratore che potesse in qualche modo renderci migliore la sopravvivenza in un vagone e incrementare la qualità del servizio, ci ha lasciato in balia del destino per raggiungere Villa San Giovanni. Non appena si sono resi conto che Metromare stava funzionando hanno trovato il modo di affondarla. Se sei ostinato, se nel tuo Dna hai lo sfrenato e insano desiderio di prendere il treno hai poche scelte: prendi la Caronte, a piedi, bagaglio a mano, respiri gas di scarico a pieni polmoni, poi scendi a Villa e cammini a piedi fino alla stazione. Oppure prendi il traghetto delle Ferrovie a tuo rischio e pericolo, perché le corse sono rare come il Tpl a Messina e ti può persino capitare di non trovare la nave perché parte prima. C’è un cartello in biglietteria: non ci assumiamo responsabilità per ritardi o anticipi nelle partenze delle navi”. Ai ritardi cronici siamo abituati e si può far riparo ma la partenza in anticipo è un paradosso, perché non hai più punti di riferimento. La tabella degli orari non è più una certezza. A che ora vai alla marittima? Sei ore prima? Tre e mezzo? Travolto dalle polemiche, Moretti dopo aver detto che lui, poveretto, si alza alle sei e che il lavoro del manager è tra i più duri, ha deciso di non rispondere più alle domande dei cronisti spiegando “Rispondo solo ai pendolari”. Ma sono i pendolari che non vogliono proprio parlare con lui. Rosario Trafiletti, presidente di Federconsumatori gli chiarisce le idee: “Un pendolare di Trenitalia deve lavorare 46 anni per avere lo stesso stipendio che Moretti prende in un anno”.

Se il suo omologo tedesco prende tre volte più di lui, le ferrovie in Germania sono migliori ed anche gli stipendi dei ferrovieri e dei pendolari. Dio ha creato il mondo in 7 giorni gratis, Moretti, che in fondo non ha creato il Freccia Rossa nel suo garage con le sue mani da artigiano, non può pretendere più di Obama. Moltiplichiamo 850 mila euro per 2, 5, 10 anni e vediamo se con questi soldi, non potremmo sul serio cambiare il volto delle ferrovie in Sicilia.

A un certo punto Moretti ha detto: “Il mio futuro? Farò il contadino, mi dedicherò alle mie olive”. Ecco, bravo, questa sì che è una bella idea. Fallo.

Non sappiamo Renzi, ma gli utenti siciliani delle Fs se ne faranno una ragione.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. Ha vinto lui, il suo stipendio non verrà ridotto.

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  2. SE QUEL POVERACCIO E XXXXXX XX XXXXX DI MORETTI SE NE VA MI OFFRO IO CON UNO STIPEMDIO DI 1200 EURO

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  3. Moretti è senza dubbio la personificazione del manager (poco capace) che rappresenta l’ingordigia della classe dirigente.
    Renzi, a giudicare dal suo testo di legge, mette al riparo i vertici di alcune grosse società partecipate dello Stato. Quindi Moretti, Sarmi, Gorno Tempini, Ialongo e tantissimi altri Chubacabras di Stato non subiranno tagli fino al rinnovo del loro contratto. Un’altra bella presa per il deretano del nostro nuovo Premier.
    E’ bastato il piagnisteo di quello sfaticato di Moretti e la minaccia, secondo me fasulla, di lasciare l’incarico di Ferrovie Stato, per fare spaventare il nostro Renzie.
    A tutti questi super-manager, così devoti al loro portafogli, invece dei lauti stipendi gli farei fare “na’ bedda lavanna ‘i cachissi luppusi” e un bidet di “fogghi ‘i ficarazzi spinusi” e poi li farei lavorare 10 ore al giorno sotto il nostro cocente sole, a dissodare la dura terra.
    Autru che ricogghiri alivi!

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  4. letterio.colloca 30 Marzo 2014 11:33

    HOMO HOMINI LUPUS.
    Rileggendo questo articolo “AMARO ma VERO” stringe il cuore al pensiero che ad un LUPUS vengono corrisposte tante somme quante -con solo la metà-si potrebbe rendere la vita meno DRAMMATICA a TROPPI che non riescono neppure a mangiare tutti i giorni!
    E’ la cupidigia che ha il sopravvento sul senso di GIUSTIZIA sociale:minaccia PURE di …andarsene!……..MANDIAMOLO A………xxxxxxxxx.
    Costui è uno dei TANTI che “assorbono” risorse-costi,tante da compromettere altrettante esistenze:pensiamo alle negazioni alla ricerca,alla sanità per gli indigenti,alla mera FAME di chi non ha un lavoro,ecc.
    Costui è uno dei TANTI che – se potessero-comprerebbero ..giorni per allungare la PROPRIA VITA e spero che i TANTI SOLDI che introitano le sue tasche,possano rimpinguare la SANITA’!
    Costui è uno dei TANTI che DISTRUGGE l’esistente per… INCAPACITA’ CREATIVA (esilarante il contenuto dell’articolo;bella pigliata per il xxxxxx;sicuramente non prova né senso di colpa tanto meno VERGOGNA!):
    Costui è uno dei TANTI che ……molto meglio sarebbe se….. SCOMPARISSERO…….IERI!!!

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  5. liliana parisi 30 Marzo 2014 14:03

    Ma Moretti ha risanato le ferrovie!Grazie:tagliando servizi e personale.Lo avrebbe saputo fare chiunque!Quasi quasi c’è da rimpiangere il fascismo, quando non c’erano i super-manager ma onesti lavoratori e dirigenti e “i treni arrivavano in orario”

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  6. liliana parisi 30 Marzo 2014 14:04

    Se è vero questo, Renzi può andarsi a nascondere

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  7. letterio.colloca 30 Marzo 2014 17:13

    Rustica progenie semper villana fuit.
    Questo “zotico ripulito” tradisce la propria “discendenza” aspirando,ambendo di rientrare nel mondo di provenienza: la campagna dove crescono le olive! Perché abbandonare zappe,accette,irroratoti,fertilizzanti e soprattutto……TANTO LETAME da spargere
    Diceva mia nonna -MESSINESE DA SEMPRE!- che bisogna essere ABITUATI alla ricchezza altrimenti……si è sopraffatti dagli atavismi del contado (abigeato convertito in furto e/o rapina,impiego di “manovalanza” con riduzione in “soggezione e schiavitù psicologica” convertito in TRUFFA).MESSINA DOCET: non sono poi tanto …distanti e dissimili tra loro il nostro ex deputato dp e quest’altro…..contadino travestito da manager SUPER-IPER PAGATO per non aver fatto una benamata ……M……. che potrebbe, eventualmente, GIUSTIFICARE la ..assenza più utile in campagna!
    Sono nauseabondamente ARROGANTI e fanno rimpiangere i tempi “tristi” degli anni ’70.!!!!!!!!!!

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  8. Mia zia, vedova e con i figli al Nord, ha dovuto rinunciare alla tradizione per cui a Pasqua prendeva il treno e li andava a trovare. Prendere un treno a Messina e scendere nella città di destinazione nel Settentrione è diventato un miraggio ed è chiaro che non si può chiedere ad una persona anziana di giostrarsi tra navi senza orari e cambi magari notturni, il tutto con bagaglio al seguito. Oppure a una famiglia con bambini piccoli. La Sicilia è tagliata fuori, è una sorta di appendice, no, appendicite, della penisola, di cui ricordarsi con vane promesse solo in periodo di elezioni. Ma sono i fatti a parlare, e chiaro. Una gestione così è da cancellare, altro che stipendi d’oro, certa gente sarebbe da licenziare per manifesta incapacitá.

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