Dal caso Atm alle nomine, De Luca racconta i 30 giorni da sindaco. FOTO

Brindisi, selfie, strette di mano. Un piccolo bagno di folla. Finisce così il comizio di bilancio dei primi trenta giorni da sindaco di Cateno De Luca. E’ mezzanotte quando la gente comincia a lasciare piazza Duomo. Dopo un’ora e mezza di ascolto e applausi. Tutto rigorosamente in diretta. In piazza ci sono oltre 500 persone. Tanti altri seguono attraverso i social. I commenti sono diversi. Prevale la speranza che “qualcosa finalmente possa cambiare”. Ma non mancano le critiche. Che De Luca stronca in apertura di serata: “Basta processi alle intenzioni – sbotta – la città ha fatto una scelta netta. La più clamorosa da quando è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco. Fateci lavorare. Non temo pressioni e minacce”.

I TEMI CALDI DELLA POLITICA

Il sindaco tocca tutti i temi caldi che animano il dibattito politico: dalle nomine alla riorganizzazione della macchina amministrativa, alla riqualificazione del personale. Dai mancati introiti dell’ente locale, al tram, alla raccolta differenziata. Per concludere con un preciso messaggio al Consiglio comunale dove sulla carta non ha nemmeno un consigliere: “Il presidente Cardile – chiosa De Luca – è uomo di grande equilibrio. Posso assicurare che non ci sarà una fase di sopravvivenza come accaduto in passato. Sono convinto che ci può essere rispetto istituzionale e, soprattutto, rispetto della volontà popolare. Con chiarezza dico che non sono attaccato alla poltrona”. Alle spalle del sindaco, sul palco, gli assessori annuiscono. In fondo alla piazza campeggia uno striscione. “Ponte: sviluppo e lavoro”. Firmato Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno.

“SEMPLIFICARE LA MACCHINA AMMINISTRATIVA”

De Luca va presto al cuore delle questioni. La prima riguarda la semplificazione della macchina amministrativa, che passa dalla riduzione dei 23 dirigenti “ed una delibera che vale un milione di euro all’anno”. L’attenzione si sposta sull’altra faccia della stessa medaglia: “Non si può assistere a rimpalli di competenze tra dipartimenti, chi governa non può rimanere paralizzato in questi giochi”.

LA RIQUALIFICAZIONE DEL PERSONALE

Il secondo atto concerne la riqualificazione del personale. “Non si possono spendere 20mila euro per gli attacchini – ribadisce in piazza il sindaco – quando il Comune ha degli impiegati che possono fare quel lavoro. E non si possono spendere centinaia di migliaia di euro per le pulizie dei locali municipali quando a questo scopo sono state assunte delle persone. Ma chi avendo un’azienda – chiede alla platea – assume personale per fare le pulizie e poi si rivolge a cooperative o ditte esterne per eseguire il servizio?”.

IL “CASO” ATM

Anche sul “caso” Atm la risposta è perentoria: “Ho bloccato le assunzioni – spiega De Luca – perché al Comune di Messina esistono 300 figure B. Ebbene, vanno riqualificate, prendono la patente e possono anche andare sui Bus. Per le figure A e B si spendono 13 milioni di euro l’anno…”.

L’ATTACCO ALLA STAMPA E IL MESSAGGIO AI SINDACATI

Il sindaco ha deciso di “non parlare più con la stampa. Desideriamo che parlino le nostre azioni, lasciateci lavorare. Tutte le nostre attività le pubblichiamo sulla pagina facebook. Quelle sono le nostre versioni ufficiali”. Ai sindacati dice: “Desidero il confronto, ma non deve essere unilaterale, a senso unico. Il Palazzo municipale non deve dispensare posti di lavoro. Posti che non si creano in municipio o nelle partecipate”.

I fondi di efficienza (12 milioni l’anno), De Luca vuol darli “a chi realmente produce di più. Vogliamo stabilire delle certezze per dire basta alle risorse a pioggia in aggiunta agli stipendi. Ci vogliono inoltre regole certe quando un cittadino presenza delle istanze, come ad esempio quelle di occupazione del suolo pubblico. Non possono esserci tempi biblici e le regole devono essere uguali per tutti perché non tutti ricevono le autorizzazioni negli stessi tempi. Il Comune deve essere amico degli imprenditori… Sono convinto che le risorse umane ci siano e che sia solo mancata una guida”.

TRAM, NESSUN REFERENDUM

Immancabile il riferimento al Tram. “Non ci sarà nessun referendum – taglia corto il primo cittadino – in quanto è stato fatto con le elezioni. Non vedo quale sia la novità: ho detto chiaramente che il tram mi fa schifo”. La questione dovrà passare dal Consiglio. De Luca comunica alla piazza che nei giorni scorsi è andato ad incontrarlo Pierluigi Vago, di Msc Crociere per comprendere se a Messina ci sono le condizioni per progetti di sviluppo nell’area portuale, come a La Spezia. Potrebbero essere garantite 700mila presenze l’anno. “Sapete cosa ci ha detto Vago? E’ mai possibile che scendendo dalla nave ci troviamo lo sbarramento del Tram? E questo – ripete il sindaco – non lo ha detto De luca…”.

LE NOMINE

Il sindaco ripete più volte che “le nomine sono fiduciarie ed abbiamo agito secondo quanto previsto dalla legge. Le partecipate sono il braccio operativo del Palazzo, non un bancomat. Ho messo ai vertici persone in grado di cambiare tendenza. Parleranno le azioni dei nuovi presidenti. Sono amici miei ed hanno lavorato bene, sono persone di mia fiducia. E sono anche della riviera jonica. Ma qual è il problema? Prima venivano da Torino… Quelli andavano bene e adesso no?”.

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

La questione rifiuti è uno degli argomenti più delicati all’ordine del giorno. E bisogna fare in fretta per scongiurare il trasferimento all’estero dell’immondizia (con le conseguenze economiche che comporta), il commissariamento e la decadenza annunciata dal governatore Musumeci e stoppata dal Tar. L’obiettivo è il 65% entro giugno 2019. De Luca ha chiesto la collaborazione della città.

I TRIBUTI NON PAGATI

Dulcis in fundo, ma non certo per ordine di importanza, i mancati introiti Imu per circa 35 milioni di euro. “Saranno fatti i necessari controlli – spiega il primo cittadino – per far pagare i tributi a tutti. Basta cominciare ad incrociare dei dati, ma finora nessuno lo ha fatto”. Anche per quanto riguarda il canone del gas ci sono dei soldi da recuperare. Sul primo comizio da sindaco cala il sipario. I riflettori, da oggi, si riaccenderanno sulla pagina facebook del primo cittadino. Il suo cavallo di battaglia per tenere alta l’attenzione sull’attività amministrativa. E comunicare con la sua gente.