Il ricordo dei "Camiciotti", eroi dimenticati

Il ricordo dei “Camiciotti”, eroi dimenticati

Il ricordo dei “Camiciotti”, eroi dimenticati

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lunedì 08 Settembre 2014 - 14:56

Il presidente dell'associazione La Sicilia ai siciliani, Salvatore Mangano, ha ricordato con commozione i Camiciotti ringraziando i presenti e tutti gli associati che hanno permesso nel 2013 di apporre una targa commemorativa di fronte la Casa dello Studente. Il Presidente ha, inoltre, ribadito l’impossibilità di fruire della struttura per la vergognosa immobilità che danneggia gli studenti fuori sede dell’ateneo messinese

Per il quinto anno consecutivo, l’associazione culturale “La Sicilia ai Siciliani” ha commemorato i Camiciotti, eroi dimenticati. La Commemorazione è avvenuta di fronte la Casa dello Studente di Messina, ancora una volta fuori per la continua inagibilità del plesso. Quest’anno a far da cornice alla commemorazione è stata la Targa in bronzo donata dalla stessa associazione lo scorso anno.

Alla cerimonia erano presenti un folto numero di cittadini ed associati, alcuni delegati delle sezioni dell’associazione La Sicilia ai Siciliani di Francavilla di Sicilia e Giarre/Riposto, ed anche alcuni consiglieri della IV (Antonio Giannetto e Placido Smedile) e della VI (Massimo Costanzo) circoscrizione.

La commemorazione è stata introdotta dal presidente Salvatore Mangano che ha ricordato con commozione i Camiciotti ringraziando i presenti e tutti gli associati che hanno permesso nel 2013 di apporre una targa commemorativa di fronte la Casa dello Studente. Il Presidente ha, inoltre, ribadito l’impossibilità di fruire della struttura per la vergognosa immobilità che danneggia gli studenti fuori sede dell’ateneo messinese.

Gianluca Castriciano ha poi fatto un excursus storico sul 1848 siciliano e messinese anche nel panorama europeo ricordando in particolare le fasi ultime della battaglia contro l’esercito borbonico per l’indipendenza della Sicilia che ha infine portato all’eroico gesto dei Camiciotti che fece un clamore tale da destare lo stupore e l’ammirazione dell’Europa di allora.

Gli interventi sono stati chiusi da Giuseppe Giannetto che ha ricordato con enorme commozione uno degli associati, Salvatore Lo Casto di Misilmeri, ogni anno presente alla commemorazione, che si è spento a causa di una grave malattia nell’aprile di quest’anno. Giannetto ha inoltre rilanciato l’associazione con l’apertura della campagna tesseramento 2014/2015 con lo slogan: “Adotta la tua bandiera, naturalmente quella siciliana”.

Al termine degli interventi è stato deposto un mazzo di fiori di fronte l’entrata della Casa dello Studente dal Maestro Antonino Immesi e da Francesco Castorina rispettivamente rappresentanti delle sezioni distaccate dell’associazione La Sicilia ai Siciliani di Francavilla di Sicilia e Giarre/Riposto.

La Commemorazione si è conclusa nella sede de “La Sicilia ai Siciliani” in via Giacomo Venezian n.75 con un approfondimento del dott. Gianluca Castriciano accompagnato dalla proiezione di slide informative e dai numerosi interventi dei presenti.

6 commenti

  1. castriciano sei un amico, ma mi spieghi cosa c’entrano i separatisi siciliani con il 1848,anno del tentativo di consegnare la Sicilia ad un altro regno (sabaudo per intenderci)??

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  2. castriciano sei un amico, ma mi spieghi cosa c’entrano i separatisi siciliani con il 1848,anno del tentativo di consegnare la Sicilia ad un altro regno (sabaudo per intenderci)??

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  3. Caro Napoleone i fatti e soprattutto i documenti parlano chiaro.
    Il 13 aprile 1848 la Sicilia dichiarò l’indipendenza da Napoli e con decreto del 10 luglio 1848 fu approvata e messa in pratica la Costituzione che all’art. 2 recitava:
    “La Sicilia sarà sempre Stato indipendente. Il re dei Siciliani non potrà regnare o governare su verun altro paese. Ciò avvenendo sarà decaduto ipso facto. La sola accettazione di un altro principato o governo lo farà anche incorrere ipso facto nella decadenza.”

    STATUTO FONDAMENTALE DEL REGNO DI SICILIA

    decretato il giorno 10 luglio 1848 dal Generale Parlamento

    RELIGIONE, INDIPENDENZA, SOVRANITÀ

    Articolo 1 La religione dello Stato è la cattolica, apostolica romana. Quando il re non vorrà professarla sarà ipso facto decaduto.

    Articolo 2 La Sicilia sarà sempre Stato indipendente. Il re dei Siciliani non potrà regnare o governare su verun altro paese. Ciò avvenendo sarà decaduto ipso facto. La sola accettazione di un altro principato o governo lo farà anche incorrere ipso facto nella decadenza.

    Articolo 3 La sovranità risiede nella università dei cittadini siciliani: niuna classe, niun individuo può attribuirsene l’esercizio. Il poteri dello Stato sono delegati e distinti secondo il presente statuto.Nel 1848 fu adottata la costituzione Siciliana

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  4. Caro Napoleone i fatti e soprattutto i documenti parlano chiaro.
    Il 13 aprile 1848 la Sicilia dichiarò l’indipendenza da Napoli e con decreto del 10 luglio 1848 fu approvata e messa in pratica la Costituzione che all’art. 2 recitava:
    “La Sicilia sarà sempre Stato indipendente. Il re dei Siciliani non potrà regnare o governare su verun altro paese. Ciò avvenendo sarà decaduto ipso facto. La sola accettazione di un altro principato o governo lo farà anche incorrere ipso facto nella decadenza.”

    STATUTO FONDAMENTALE DEL REGNO DI SICILIA

    decretato il giorno 10 luglio 1848 dal Generale Parlamento

    RELIGIONE, INDIPENDENZA, SOVRANITÀ

    Articolo 1 La religione dello Stato è la cattolica, apostolica romana. Quando il re non vorrà professarla sarà ipso facto decaduto.

    Articolo 2 La Sicilia sarà sempre Stato indipendente. Il re dei Siciliani non potrà regnare o governare su verun altro paese. Ciò avvenendo sarà decaduto ipso facto. La sola accettazione di un altro principato o governo lo farà anche incorrere ipso facto nella decadenza.

    Articolo 3 La sovranità risiede nella università dei cittadini siciliani: niuna classe, niun individuo può attribuirsene l’esercizio. Il poteri dello Stato sono delegati e distinti secondo il presente statuto.Nel 1848 fu adottata la costituzione Siciliana

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  5. Gianluca Castriciano 9 Settembre 2014 15:57

    Non sapevo di essere amico di Napoleone, onorato 🙂

    Già la risposta di chi mi ha preceduto è molto esauriete e documentata…

    Ma chiamato in causa..
    Iniziando dalla domanda
    Il termine separatisti in questo periodo storico è sbagliato, il riferimento storico del separatismo siciliano è si metà degli anni 40 ma del 900.

    La definizione del 1848 distorce la veridicità dei fatti.

    Risposta
    La decadenza dei Borbone dal trono di Sicilia da parte del parlamento Siciliano apriva un vivo dibattito popolare tra Monarchia (Costituzionale-Parlamentare) e Repubblica.La scelta ricadde sulla Monarchia, perchè una Repubblica significava inimicarsi tutte o quasi le corone d’Europa, comprese Francia e Inghilterra a cui si chiedeva al più presto un riconoscimento internazionale che mettesse da parte l’intervento militare Borbonico. La scelta doveva ricadere su un principe vicino alle cause del 48 e naturalmente a Francia ed Inghilterra, venne scelto il duca di Genova Ferdinando Alberto Amedeo di Savoia, cui viene indicato il nome di Alberto Amedeo I di Sicilia, che però, impegnato come generale nella guerra contro l’Austria rifiuta. Lo stralcio di Costituzione del 1848, citata su evidenzia il fine dell’indipendenza, e la subalternità del sovrano rispetto al Popolo,ed alla Costituzione, con rischio decadenza.
    La Rivoluzione fu indipendentista, una delle tante testimonianze è un libro scritto dall’Ambasciatore Siciliano a Roma nel 1848, Gioacchino Ventura.
    http://books.google.it/books?id=Ppc-AAAAYAAJ&pg=PA1&focus=viewport&dq=per+lo+riconoscime&hl=it&output=html_text
    Cmq per approfondimenti e appassionati, siamo sempri disponibili ad incontrarci e collaborare, anche presso la nostra sede in via Venezia 75, pressi del Duomo.

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  6. Gianluca Castriciano 9 Settembre 2014 15:57

    Non sapevo di essere amico di Napoleone, onorato 🙂

    Già la risposta di chi mi ha preceduto è molto esauriete e documentata…

    Ma chiamato in causa..
    Iniziando dalla domanda
    Il termine separatisti in questo periodo storico è sbagliato, il riferimento storico del separatismo siciliano è si metà degli anni 40 ma del 900.

    La definizione del 1848 distorce la veridicità dei fatti.

    Risposta
    La decadenza dei Borbone dal trono di Sicilia da parte del parlamento Siciliano apriva un vivo dibattito popolare tra Monarchia (Costituzionale-Parlamentare) e Repubblica.La scelta ricadde sulla Monarchia, perchè una Repubblica significava inimicarsi tutte o quasi le corone d’Europa, comprese Francia e Inghilterra a cui si chiedeva al più presto un riconoscimento internazionale che mettesse da parte l’intervento militare Borbonico. La scelta doveva ricadere su un principe vicino alle cause del 48 e naturalmente a Francia ed Inghilterra, venne scelto il duca di Genova Ferdinando Alberto Amedeo di Savoia, cui viene indicato il nome di Alberto Amedeo I di Sicilia, che però, impegnato come generale nella guerra contro l’Austria rifiuta. Lo stralcio di Costituzione del 1848, citata su evidenzia il fine dell’indipendenza, e la subalternità del sovrano rispetto al Popolo,ed alla Costituzione, con rischio decadenza.
    La Rivoluzione fu indipendentista, una delle tante testimonianze è un libro scritto dall’Ambasciatore Siciliano a Roma nel 1848, Gioacchino Ventura.
    http://books.google.it/books?id=Ppc-AAAAYAAJ&pg=PA1&focus=viewport&dq=per+lo+riconoscime&hl=it&output=html_text
    Cmq per approfondimenti e appassionati, siamo sempri disponibili ad incontrarci e collaborare, anche presso la nostra sede in via Venezia 75, pressi del Duomo.

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