L'aula si impantana tra pareri poco chiari, dubbi e solite polemiche: niente da fare per il contratto di servizio Atm

L’aula si impantana tra pareri poco chiari, dubbi e solite polemiche: niente da fare per il contratto di servizio Atm

Francesca Stornante

L’aula si impantana tra pareri poco chiari, dubbi e solite polemiche: niente da fare per il contratto di servizio Atm

Tag:

giovedì 24 Dicembre 2015 - 00:22

Dopo oltre quattro ore di seduta il consiglio comunale non è riuscito a chiudere la discussione sul contratto di servizio Atm. A destare dubbi i pareri discordanti dei dipartimenti viabilità e ragioneria generale e così l'aula si è arenata decidendo di rinviare la trattazione dell'importante documento.

Un’altra discussione fiume. Un altro nulla di fatto. Per il consiglio comunale ancora una seduta andata a vuoto, nonostante un lungo e articolato dibattito e nonostante l’atto in discussione sembrava non dover incontrare troppi ostacoli. E invece a quanto pare anche il contratto di servizio Atm si è trovato di fronte ad una strada tutta in salita. Da settimane l’assessore Cacciola lancia appelli ai consiglieri di Palazzo Zanca affinché si arrivi al più presto possibile all’approvazione dell’importantissimo strumento che regola i rapporti tra il Comune e la sua azienda trasporti. Fino a ieri mattina anche il direttore Giovanni Foti aveva parlato dell’importanza di avere nel più breve tempo possibile quel contratto che definisce impegni e servizi da espletare per il prossimo triennio. I consiglieri avevano anche discusso il corposo provvedimento in commissione Viabilità e, nonostante la decisione di esitarlo con un parere negativo (la cosiddetta astensione tecnica), pochi dubbi erano stati sollevati dai vari componenti del civico consesso e anzi sembrava che ci fossero buone intenzioni attorno al contratto di servizio (VEDI QUI). Buone intenzioni che sono state ribadite da più parti anche ieri sera, durante le oltre quattro ore di seduta, ma che evidentemente non sono bastate per iniziare e chiudere in un solo giorno il dibattito e l’approvazione sul contratto di servizio Atm.

A sollevare il problema che ha poi monopolizzato gran parte della seduta è stato il consigliere neo forzista Giuseppe Santalco che ha tirato fuori una serie di note che nei mesi scorsi si sono scambiati il dirigente alla Mobilità Mario Pizzino e il ragioniere generale Antonino Cama. Una corrispondenza tra un ufficio e l’altro di Palazzo Zanca, che risale ai mesi di giugno e luglio, tutta incentrata sul parere che il ragioniere ha apposto sulla proposta di delibera. Un parere ancora una volta condizionato, che ha fatto tirare il freno ai consiglieri e ha trascinato i lavori d’aula per oltre quattro ore. Per Santalco una delibera viziata per inconciliabilità tra i pareri dei due dipartimenti e da cui emerge un conflitto di attribuzione delle competenze tra i due dirigenti. In pratica il ragioniere Cama stabilisce che tocca al dirigente Pizzino l’accertamento delle entrate previste dal contratto di servizio e la previsione di un apposito stanziamento nel redigendo bilancio di previsione, vincolando di fatto il contributo che il Comune deve versare all’Atm al bilancio di previsione e al pluriennale 2015-2017 che però non sono stati ancora approvati. Pizzino ha contestato questo parere che però nei mesi trascorsi da luglio ad oggi non è stato modificato. E così ieri l’aula si è bloccata di fronte a questo ostacolo portato alla luce dal consigliere Santalco che ha chiesto a chiare lettere la modifica di almeno uno dei due pareri dei dirigenti per non mettere i consiglieri di fronte a problemi di natura tecnica che non rientrano nelle loro competenze. “Rispetto a ciò che dice Cama come facciamo a votare una proposta quando ancora non abbiamo approvato preventivo e pluriennale? Chi ci dà la garanzia che l’amministrazione non creerà un debito fuori bilancio?” ha chiesto Santalco, scatenando anche una dura risposta di Pizzino che ha contestato il parere condizionato del ragioniere generale.

Per provare a dirimere la questione e andare avanti è stato chiamato in aula proprio il ragioniere Cama che, pur spiegando che già con l’approvazione del Piano di riequilibrio i consiglieri avevano previsto quelle stesse cifre che dunque dovrebbero comparire uguali nel bilancio previsionale, pena la modifica stessa del riequilibrio, non ha modificato il parere rilasciato alla delibera sul contratto di servizio.

Spiegazione che non ha convinto il consigliere Mario Rizzo: “Non si può votare un bilancio di previsione con somme vincolate da questo contratto. Così si toglie al consiglio possibilità di dare gli indirizzi politici attraverso il previsionale” ha spiegato il capogruppo Udc, sostenendo dunque corretta la strada che prevede che prima di votare il contratto di servizio il consiglio debba assicurarsi che ci sia la necessaria copertura finanziaria dal bilancio di previsione e dal pluriennale. “Non si portino più in consiglio delibere con pareri condizionati, altrimenti saremo costretti a lasciare l’aula. C’è tanto da lavorare per dare serenità per la valutazione di un atto effettivamente storico”. Sulla stessa linea il collega Franco Mondello che ha rilevato anche che la delibera approdata in aula era stata modificata senza però essere stata nuovamente recepita dalla giunta e che ha concentrato l’attenzione soprattutto sulle responsabilità contabili che si assumerebbero i consiglieri comunali approvando un atto che prevede specifici impegni finanziari per i prossimi tre anni senza che però ci siano i bilanci approvati.

L’assessore Gaetano Cacciola, circondato dal direttore dell’Atm Giovanni Foti e dai colleghi di giunta Sergio De Cola e Guido Signorino, ha provato a fornire all’aula una visione ribaltata della questione: Comprendo le obiezioni e le proposte fatte, ma dobbiamo invertire le posizioni perché è il bilancio che si deve adeguare ad un contratto di servizio pluriennale. Mi sembra che invece di trovare soluzioni ad un problema ci sia la volontà di allungare ancora i tempi e continuare nell’incertezza. Troviamo delle soluzioni insieme”. Ma, come spesso accade tra gli scranni di Palazzo Zanca, la discussione è presto scivolata sui ritardi dell’amministrazione sui bilanci, sulle promesse non mantenute in materia di politiche finanziarie, sugli errori contenuti in ogni delibera, facendo sbottare l’assessore Cacciola: “Avete questo contratto da ottobre, vogliamo portarlo avanti? Accetto delle obiezioni sul contratto di servizio, ma parlare d’altro serve solo a perdere tempo e non capisco perché si fa. A cosa serve parlare delle giuste dimostranze sui ritardi dei bilanci? Non è questo l’argomento del giorno”.

Argomento che però in realtà solo l’assessore, durante l’intera seduta, aveva provato a toccare da vicino, spiegando all’aula i punti salienti di questo contratto di servizio, definito un provvedimento storico che darà garanzia ai fornitori, alle banche, al personale. Uno strumento che fissa gli obblighi di Comune e azienda, che definisce l’espletamento dei servizio di tpl su gomma, tpl su ferro, gestione della sosta a pagamento nelle Ztl e nei parcheggi di interscambi, che prevede una Carta della qualità dei servizi resi e il potenziamento della produttività e che fissa anche delle penalità nel caso in cui l’Atm non dovesse rispettare i termini del contratto. Uno strumento fondamentale che manca dal 1999 e che stabilisce naturalmente anche il contributo annuale che il Comune girerà ad Atm in cambio dei servizi resi. Si tratta di 44 milioni che saranno così ripartiti: 16.525.000 euro per il 2015, 14.275.000 per il 2016 e 12.980.000 euro per il 2017, tutti Iva esclusa al 10%. Un impegno economico che si abbassa rispetto ai 17 milioni che Palazzo Zanca ha elargito all’Atm in questi ultimi anni grazie alle previsioni di incremento dei contributi regionali sul maggiore chilometraggio che si conta di totalizzare (VEDI QUI).

Niente da fare però per l’aula. E se quasi tutti i consiglieri si sono fermati di fronte ai pareri contrastanti, a contestare nel merito proprio alcuni passaggi del contratto è stato Gino Sturniolo che ha ricordato intanto che per approfondire la discussione sulle cifre inserite sarebbe stato utile il confronto con le associazioni che avevano messo in discussione alcune analisi fatte dall’azienda e che ha ricordato poi che anche in questo documento persiste ancora quella ipotesi di trasformazione dell’Atm in spa decisa dal consiglio comunale nel 2011 e ad oggi ancora in vigore quindi potenzialmente applicabile.

Dubbi e ostacoli che alla fine hanno spinto il Dr Carlo Abbate a chiedere un rinvio della discussione, richiesta contestata dall’accoriantiana Lucy Fenech, stanca del solito atteggiamento di un’aula che continua a non concludere niente nonostante ore di dibattito, ma supportata da Emilia Barrile, che ha lasciato il posto della presidenza per sedere sugli scranni dell’aula consiliare per dire che l’aula è per il confronto e il dibattito e che l’approfondimento degli atti ha portato quasi sempre ai risultati che l’amministrazione chiede e di cui la città ha bisogno.

Così alla fine, su 19 consiglieri presenti, in 11 hanno deciso di rinviare il contratto di servizio. Con buona pace di chi pensava, e sperava, che almeno questo atto potesse avere vita facile.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. I Consiglieri Comunali, Benito SANTALCO, la Presidentessa Emilia BARRILE e l’OVU BUGGHIUTU. Questa non è opposizione è becero pregiudizio politico dal nauseante odore di discriminazione personale, insomma razzismo, nei confronti dei componenti della Giunta ACCORINTI. Questo Benito SANTALCO, il cui curriculum lavorativo si sovrappone perfettamente a quello politico, insomma la polis come mestiere, fa perdere tempo a noi messinesi e impedisce alla nostra azienda di trasporto di decollare. Non hanno nulla da dire i sindacalisti, MASSARO e ALTADONNA in particolare, e i messinesi autisti, meccanici, amministrativi di ATM perché non insorgono, civilmente, contro questi personaggi o vogliono una ATM #comequellachec’eraprima#. SONO INDIGNATO.

    0
    0
  2. I Consiglieri Comunali, Benito SANTALCO, la Presidentessa Emilia BARRILE e l’OVU BUGGHIUTU. Questa non è opposizione è becero pregiudizio politico dal nauseante odore di discriminazione personale, insomma razzismo, nei confronti dei componenti della Giunta ACCORINTI. Questo Benito SANTALCO, il cui curriculum lavorativo si sovrappone perfettamente a quello politico, insomma la polis come mestiere, fa perdere tempo a noi messinesi e impedisce alla nostra azienda di trasporto di decollare. Non hanno nulla da dire i sindacalisti, MASSARO e ALTADONNA in particolare, e i messinesi autisti, meccanici, amministrativi di ATM perché non insorgono, civilmente, contro questi personaggi o vogliono una ATM #comequellachec’eraprima#. SONO INDIGNATO.

    0
    0
  3. Vogliamo una atm pubblica e non la privatizzazione che il tibetano e signorino hanno pronta dietro l’angolo. Meredit a passiiti a papira in tibet col dalai lama e pottiti puru a accorinti

    0
    0
  4. Vogliamo una atm pubblica e non la privatizzazione che il tibetano e signorino hanno pronta dietro l’angolo. Meredit a passiiti a papira in tibet col dalai lama e pottiti puru a accorinti

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007