Coronavirus in Calabria, 4 comuni del cosentino in zona rossa. La solidarietà di Falcomatà

Coronavirus in Calabria, 4 comuni del cosentino in zona rossa. La solidarietà di Falcomatà

Dario Rondinella

Coronavirus in Calabria, 4 comuni del cosentino in zona rossa. La solidarietà di Falcomatà

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martedì 13 Aprile 2021 - 08:07

Numerosi sindaci del cosentino hanno adottato misure restrittive a causa dell'aumento dei contagi nei propri comuni

Il Covid in provincia di Cosenza avanza molto più velocemente rispetto al resto della Calabria, tanto  da mandare al collasso strutture sanitarie come l’Ospedale del capoluogo bruzio. Solo nella giornata di ieri, infatti ai 40 pazienti  fermi al Pronto soccorso da circa due giorni è stato trovato un posto letto, in altri nosocomi della provincia.

Dalla conferenza  dei sindaci con i commissari dell’Asp e dell’Ao, svoltasi ieri sera non è maturata nessuna soluzione in grado di alleggerire le attuali strutture sanitarie. I sindaci sono per una nuova riconversione dell’attuale centro vaccinale militare in Vaglio Lise, il commissario dell’Azienda Ospedaliera, Isabella Mastrobuono per individuare una struttura ospedaliera della provincia , soluzione più fattibile e che garantisce più posti letto, e trasformarla in ospedale Covid. Posizioni che hanno portato ad un nulla di fatto.

Anzi, ci sono stati momenti di tensione, proprio tra la Mastrobuono ed il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, con la prima che era andata su tutte le furie per alcune esternazioni pubblicate in mattinata, secondo cui i commissari col fatto che vengono da fuori regione e considerata l’emergenza, il venerdì vanno  a casa e ritornano solo lunedì. Una affermazione che ha portato la Mastrobuono a minacciare le dimissioni. Affermazioni che hanno portato Iacucci a minacciare verbalmente la  Mastrobuono  invitandola ad evitare di fare certe sceneggiate, e sempre con toni decisi di ritornare a sedersi e riprendere il confronto. Insomma, la conferenza dei sindaci alla fine è terminata con un nulla di fatto.

Nel frattempo nei comuni della provincia di Cosenza, dove i contagi sono aumentati a dismisura, hanno adottato una serie di misure restrittive. I comuni di Altomonte  Acri, Crosia e San Giovanni in Fiore hanno deciso di rimanere in zona rossa. “Bisogna proteggere in ogni modo la comunità di San Giovanni in Fiore dalla diffusione del Covid, che di recente, stando alle informazioni delle autorità sanitarie, ha raggiunto livelli molto critici nonostante la chiusura delle scuole da quasi un mese, la chiusura delle strade della movida dallo scorso 19 marzo, le continue raccomandazioni sulle misure di contenimento, i controlli delle forze dell’ordine e tutte le iniziative già assunte dal Comune per agevolare le vaccinazioni da parte dei sanitari”. Ha affermato , in una nota, la sindaca Rosaria Succurro. “ La campagna vaccinale – prosegue la Succurro – sta facendo registrare grosse difficoltà, legate soprattutto alla poca disponibilità dei vaccini, che è un problema nazionale. Il governo ha comunicato l’imminente arrivo di maggiori dosi, ma la situazione richiede purtroppo un intervento regionale di precauzione.

A Mendicino il sindaco, Antonio Palermo ha deciso di applicare ulteriori restrizioni, come ha annunciato dalla propria pagina Facebook : “Alla luce della grave situazione che si registra presso l’ospedale di Cosenza per mancanza di posti letto per malati Covid- fino al 25 aprile, a Mendicino è vietato l’accesso a villette, parchi giochi ed ogni altro luogo di socializzazione, pubblico e privato, che possa creare situazione di assembramento; sono vietate le visite ad amici e parenti, se non per motivi strettamente necessari all’assistenza di anziani o ammalati; è possibile muoversi solo dalle 5 alle 22 e si può uscire ed entrare nel nostro Comune solo per motivi di lavoro, salute e necessità; i bar e i ristoranti possono effettuare dalle 5 alle 22 solo asporto e consegne a domicilio; le attività commerciali sono tenute a far rispettare il contingentamento delle presenze all’interno dei locali, al fine di garantire il distanziamento sociale; è sospeso il mercato settimanalel’attività didattica è sospesa in tutte le classi di ogni ordine e grado ma resta garantita la didattica a distanza; L’attività motoria, incluse le passeggiate, è consentita solo in forma individuale e restano chiusi centri sportivi e palestre.

Mentre a Rende il sindaco Marcello Manna, ha disposto la chiusura di tutte le scuole per una settimana. “Dopo attente valutazione rispetto l’attuale andamento della situazione pandemica e a seguito dei dati ufficiali ricevuti dall’Asp, abbiamo disposto la chiusura delle nostre scuole di ogni ordine e grado – scrive Manna sui social –  Nel pomeriggio inoltre, avrò un incontro con il presidente della provincia Iacucci, il commissario dell’Asp La Regina e con i sindaci Occhiuto e Stasi oltre che con il delegato della Prefettura, per concordare eventuali altre misure“.

LA SOLIDARIETA’ DEL SINDACO METROPOLITANO GIUSEPPE FALCOMATA’ 

Giuseppe Falcomatà sindaco di Reggio Calabria

Piena solidarietà e vicinanza ai cittadini di Cosenza che stanno attraversando un momento molto delicato sotto il profilo sanitario a causa dell’aumento di contagi da Covid di questi giorni”. Lo ha detto il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà a margine della  seduta del Consiglio Metropolitano di ieri.

“Piena disponibilità da parte nostra – ha aggiunto Falcomatà – da parte dell’intera Città Metropolitana, anche in termini logistici, se  necessario, nel condividere risorse umane e strumentali, per ciò che sarà ritenuto più utile, per offrire il supporto che serve, in tutta la regione, per uscire insieme da questa maledetta crisi pandemica

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