Corrireggio scommette sul campo Coni e dà il premio “25 aprile” al messinese Antonio Mazzeo

Corrireggio scommette sul campo Coni e dà il premio “25 aprile” al messinese Antonio Mazzeo

federicamorabito

Corrireggio scommette sul campo Coni e dà il premio “25 aprile” al messinese Antonio Mazzeo

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mercoledì 10 Maggio 2023 - 10:30

Dallo sport al sociale, le tante sfaccettature di una delle gare podistiche più amate in città. La riflessione con il presidente Nuccio Barillà

REGGIO CALABRIA – La Corrireggio una corsa d’amore lunga 40 anni. E lo slogan di questa edizione 2023 esprime compiutamente il valore di una tradizione che cammina nel tempo, portando con sé la storia di una città, di una società, esprimendo il valore aggiunto dei messaggi sociali.

antonio-mazzeo (dalla sua pagina Fb)

Dunque valori, dello sport, dell’aggregazione sociale e del coinvolgimento istituzionale, pace, cultura, ambiente, come ci racconta Nuccio Barillà, presidente del team organizzatore e ideatore di questo longevo e amatissimo evento. Per l’occasione, il riconoscimento “25 aprile”, per le virtù civiche, è andato al messinese Antonio Mazzeo.

Le priorità, per Barillà, sono il campo Coni e la valorizzazione della collina di Pentimele e del porto, da “restituire alla città”.

Tre messaggi

E poi ancora, tre messaggi specifici quest’anno, che riguardano altrettanti interventi in situazioni ancora insolute, ma considerevoli per il popolo reggino: il Campo Coni, la collina di Pentimele e il porto di Reggio Calabria.

Tre luoghi importantissimi seppur diversi.

Campo Coni

Il campo Coni, fulcro dell’attività sportiva reggina, che andrebbe riqualificato e ampliato.

“Nel 2018 lanciammo un’assemblea proprio al Coni – spiega Nuccio Barillà – coinvolgendo Comune, Demanio, il Comitato regionale Fidal Calabria, giornalisti, il cui titolo era “Campo Coni punto e… basta. Ogni limite ha una pazienza”, per discutere di due progetti già finanziati. Il primo, rimodernare e riqualificare il Coni; il secondo progetto, per estenderlo sulle aree limitrofe, ma nessuno dei due ancora vede la luce. E insieme a questo progetto rilanciamo la riqualificazione delle aree cittadine dove esistono attrezzature sportive, come piazzette con canestri e campetti di quartiere da strappare al degrado e restituire alla libera fruizione dei cittadini, dei giovani, in particolare, che devono tornare a vivere la città, all’aria aperta”.

Collina di Pentimele

“Poi la collina di Pentimele, una delle location più suggestive di Reggio, già salvata dalla speculazione edilizia, ora è in attesa di valorizzazione. La Corrireggio nacque proprio con questo intento, salvaguardare la Collina arrivando a far mettere i sigilli a cave abusive e case che iniziavano a spuntare come funghi. Ci riuscimmo, e ne nacque un progetto internazionale grazie a un concorso di idee di cui, poi, si sono perse le tracce”.

Area Porto

“Infine il porto. E qui ci rivolgiamo all’Autorità di sistema portuale dello Stretto. Il porto è ancora chiuso alla fruibilità pedonale dei cittadini ma è ora che venga restituito alla città, sportivi e non, bambini e anziani, per allenamenti e passeggiate, e poter godere da lì di uno scenario mozzafiato, quello dello Stretto. Questo dovrebbe consentirsi almeno nel weekend. Ritengo assurda questa chiusura – sottolinea Barillà – soprattutto nei festivi, giorni di inattività commerciale ”.

La Corrireggio è storia

Dopo 40 anni è giunto il momento di tirare le somme di quella che non è solo una gara podistica, ma una vera e propria festa per la città.

“La Corrireggio è un piccolo grande miracolo. In una città che è portata alle divisioni è riuscita a creare consenso da parte di tutti. Se è vero, come dice Duccio Demetrio, che ‘noi siamo la storia dei nostri passi’, la Corrireggio ha rappresentato i passi della città, la sua storia, i ritardi e le cadute, le rialzate ma anche le corse. Basti pensare al colore simbolo di Reggio, l’amaranto, che già ci dice tanto, essendo anche una pianta che si rigenera. Quando sembra appassire, le basta un po’ di acqua buona per riprendersi”.

Un successo lungo 40 anni

Il segreto di 40 anni di successo…

“Un mix straordinario tra organizzazione e verve creativa. È anche un po’ festa popolare, che riesce a mandare messaggi importanti con un linguaggio leggero ma non superficiale, questo la città lo ha capito. Lo slogan che amiamo è ‘da soli non si può’, e noi coinvolgiamo tante realtà associative e istituzionali da protagonisti e i cittadini al di là di ogni possibilità, ‘diversità’ o livello sociale”.

Dalla maratona di New York il successo di Mastrapasqua

“Vedere tanti bambini correre con genitori e nonni in una città liberata dalle automobili, in cui ci si può muovere in libertà e sicurezza è uno spettacolo straordinario – afferma Barillà – e poi la competitiva che attira anche podisti da altre città e regioni; dalla Sicilia per esempio. Quest’anno la competitiva femminile ha visto la vittoria di Marika Mastrapasqua, pugliese di origine, giovane magistrato, grande podista, che gareggia nelle massime gare internazionali e che si è qualificata sesta assoluta delle donne italiane alla maratona di New York”.

Premi alle virtù civiche

Ogni anno vengono assegnati dei premi alle virtù civiche, a coloro che si sono contraddistinti per impegno concreto di carattere ambientale, sociale, culturale, sportivo e attualizzando i valori costituzionali nel nostro quotidiano.

Premio “25” aprile al messinese Mazzeo

Quest’anno il riconoscimento “25 aprile” va al messinese Antonio Mazzeo, peace-researcher, “ricercatore” di pace, insegnante e giornalista “impegnato con determinazione e coraggio sui temi della pace, del disarmo, dell’ambiente, dei diritti umani, della lotta alla mafia”.

Le motivazioni

“Ha pubblicato numerosi saggi sui conflitti nell’area mediterranea, sui processi di riarmo e militarizzazione del nostro Paese e sugli impatti socio-ambientali e criminogeni del Ponte sullo Stretto di Messina. Ha ricevuto il “Premio Giorgio Bassani – Italia Nostra 2010” per il giornalismo e nel 2020 è stato premiato dall’Archivio Disarmo di Roma con la “Colomba d’oro per la Pace” quale riconoscimento “per aver interpretato per anni il giornalismo e la scrittura come una missione di difesa dei diritti umani e di denuncia delle ingiustizie”.

E la storia continua…

“La Corrireggio – conclude Nuccio Barillà – è una vetrina di ciò che di bello c’è in città. Naturalmente siamo sempre felici di ricevere consigli e osservazioni, c’è ancora molto da migliorare e tanto margine per crescere, e ci piacerebbe farlo con l’aiuto di tutti”.

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