Per 218.500 pensionati della provincia di Messina, dal 1 gennaio, le pensioni aumentano del 3,3%

Per 218.500 pensionati della provincia di Messina, dal 1 gennaio, le pensioni aumentano del 3,3%

Redazione

Per 218.500 pensionati della provincia di Messina, dal 1 gennaio, le pensioni aumentano del 3,3%

venerdì 21 Novembre 2008 - 12:01

Sono 218.500 i pensionati della provincia di Messina che a partire dall’uno gennaio avranno un incremento delle pensioni pari al 3,3%. 35.500 sono ex dipendenti pubblici (Inpdap) e 183.000 ex lavoratori dipendenti privati (Inps). Rappresentano il 33% della popolazione totale (662.000). Il 60% dei pensionati Inps sono titolari di un trattamento minimo o sociale e quindi al di sotto della soglia della povertà. Per le pensioni sociali l’aumento è di € 10,77; per l’assegno sociale cresce di € 13,07; il trattamento pensionistico minimo aumenta di € 14,64.

Sono determinati dai dati elaborati dall’Istat, in base all’applicazione della cosiddetta perequazione automatica (ex scala mobile). “E’ una beffa – commenta Carmelo Muscolino segretario generale della FNP – I generi di prima necessità, dal pane alla pasta al latte, ma anche l’elettricità – afferma – assorbono i due terzi dell’importo della pensione, soprattutto ai titolari di pensione a trattamento minimo o di assegno sociale o di pensione bassa. Ma questi prodotti hanno avuto un’impennata folle anche del 20-30%, frutto di una speculazione esasperata ed incontrollata.-

“Gli incrementi delle pensioni – aggiunge Muscolino – sono notevolmente inferiori all’inflazione reale e sono frutto di un paniere bugiardo composto da quasi mille prodotti dei quali quelli tecnologici in ribasso sono lontani dai consumi della maggioranza dei pensionati (soprattutto al sud). La conseguenza è che i poveri diventano sempre più poveri e restano espulsi da una vecchiaia dignitosa anche dopo una vita di lavoro. “A Messina – conclude Muscolino – dove sono sempre più affollate le mense dei poveri e migliaia le famiglie che con riservatezza e dignità sopportano condizioni di forte disagio, a causa di una classe politico-istituzionale insignificante e di un sistema commerciale e distributivo bloccato, così come SPI, FNP e UILP hanno denunciato alla Procura della Repubblica e all’Antitrust, non si è capaci nemmeno di portare a compimento quella proposta minima avanzata dal Prefetto Alecci di bloccare il prezzo di 20 prodotti di largo consumo per sei mesi. L’amministrazione comunale, inoltre, continua a eludere le richieste di incontro con il sindacato, per realizzare un efficace mercato degli agricoltori entro Natale-.

Per completezza di informazioni la FNP rende noto che per le pensioni di importo superiori al trattamento minimo, l’aliquota percentuale di aumento si applica a scalare. Questo significa che gli aggiornamenti avranno – diversamente dal passato – il seguente andamento: 100% dell’indice Istat sull’importo mensile fino a cinque volte il trattamento minimo. – 75% sulla quota mensile eccedente cinque volte l’importo del trattamento minimo. Rende noto infine che in occasione del pagamento della tredicesima mensilità di pensione, verrà erogato, ai sensi della legge 388/2008, art. 70, l’importo aggiuntivo pari a € 154,94 a coloro che percepiscono una o più pensioni non superiori al trattamento minimo e che si trovino in particolari condizioni reddituali e di coppia, che per il 2009 sono rispettivamente € 8.934,90 ed € 17.869,80.

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