Riscaldamento inattivo e infissi degli anni ’50: insegnanti e bambini costretti a stare in aula con cappotti e sciarpe. Invane le proteste del dirigente scolastico e dei consiglieri di quartiere. I genitori: «I nostri figli in versione “eschimese”; le responsabilità di chi sono? »
Fa freddo oggi in città. Ma c’è chi il freddo lo avverte ancora di più non avendo gli ha strumenti idonei a “combatterlo”. Una struttura “sottozero” e non parliamo di gradi centigradi. 12 Dicembre: presso la scuola elementare di Salice, villaggio collinare dove l’inverno si fa sentire di più rispetto al centro città, gli alunni e le insegnanti sono costretti ad indossare cappotti e sciarpe per non patire il rigido clima. Aule grandi e spaziose , quelle del plesso scolastico di Salice “G.Cena”, dove il freddo è pungente poiché oltre al riscaldamento inattivo anche gli infissi (datati negli anni ’50), ormai consunti e arrugginiti, non garantiscono adeguate condizioni igieniche dell’ambiente.
Da circa un mese e più sono state fatte varie segnalazioni, telefonate e proteste al dipartimento edilizia scolastica del Comune di Messina da parte del dirigente scolastico, delle insegnanti e dei consiglieri di circoscrizione, tutto è stato invano. Anche l’anno precedente si verificò la stessa situazione e i riscaldamenti furono accesi con estremo ritardo. «Il dipartimento edilizia scolastica rimanda di giorno in giorno – ci fanno sapere dalla scuola -, i tecnici non hanno l’effettiva idea di dove quotidianamente lavora la ditta per l’accensione dell’impianto, non si riesce nemmeno a far rispettare un ordine di servizio (presupposto che sia stato stilato)».
A nulla sono serviti però i continui solleciti, per controllare l’impianto e attivare i riscaldamenti prima nei plessi collinari e poi in città. «Le priorità a Messina vengono stabilite su parametri ben diversi da quelli convenzionali – ci dicono sconsolati i genitori -. Con il vergognoso risultato che a ridosso delle vacanze natalizie, dei bimbi di quattro anni e poco più al mattino vanno a scuola in versione “eschimese” e le responsabilità di chi sono?». I genitori esprimono la totale disapprovazione, e si sentono vittime di un disinteresse generale ed i bambini di Salice scriveranno a Babbo Natale chiedendo una scuola più calda e accogliente.
