Arsenale, Marisicilia, Palumbo: vertenze e “agitazioni” nella zona falcata

Arsenale, Marisicilia, Palumbo: vertenze e “agitazioni” nella zona falcata

Arsenale, Marisicilia, Palumbo: vertenze e “agitazioni” nella zona falcata

martedì 22 Marzo 2011 - 09:26

Oggi due assemblee della Cgil nelle aziende della Difesa. Orsa e Cub dichiarano lo stato d’agitazione di tutti i lavoratori del cantiere navale

Si fa un gran parlare della zona falcata, area contesa da più enti e lontana dagli splendori che meriterebbe. Ma oggi c’è un’emergenza, nella Falce, che si chiama lavoro. Un’emergenza che coinvolge l’intera città, certo, ma che in quell’area assume significati diversi, considerate le vocazioni lavorative “storiche” di una Messina che ha perso ogni identità. L’Arsenale e Marisicilia, ad esempio, baluardi in città del ministero della Difesa, non regalano più certezze ai propri lavoratori. E proprio i problemi della difesa… dai tagli sono al centro delle assemblee indette dalla Funzione pubblica della Cgil attualmente in corso presso la sala Cinema di Marisicilia prima e nella sala mensa di Marinarsen poi. A parlare coi lavoratori è Noemi Manca, coordinatrice Nazionale settore dei problemi del settore e di quelli conseguenti l’accordo separato del 4 febbraio , sottoscritto da Governo , Cisl , Uil e UGL. «I lavoratori civili della Difesa preparano una grande mobilitazione all’interno del Ministero per rivendicare la dignità di lavoratori – dichiarano Clara Crocè, segretario generale della Fp Cgil, e Giovanni Millimaggi, segretario comparto Stato – sottoposti a continue ristrutturazioni e riorganizzazioni che sulla carta promuovono l’efficienza ma poi nella pratica si risolvono in un nulla di fatto. Nessun rilancio nessun investimento dell’unico baluardo di industria pubblica dove gli ex operai e le altre professionalità continuano a lavorare con enorme difficoltà».

Pochi metri “più in là” c’è il Cantiere Navale Palumbo, che ha preso il posto dell’ex Smeb nel cuore della zona falcata. E anche qui i problemi non mancano, almeno secondo Enzo Bertuccelli della Flmu Cub e Mariano Massaro dell’Orsa. «Riteniamo opportuno – affermano i due – ricordare all’opinione pubblica che, secondo i dettami del bando di gara per la concessione dello storico cantiere, dovevano essere assunti 160 lavoratori e investiti circa 15 milioni di euro, oggi la Palumbo occupa circa 40 lavoratori a tempo indeterminato di cui 20 in ferie forzate propedeutiche alla cassa integrazione. La Palumbo ha ottenuto l’aggiudicazione dell’appalto e la concessione di pregiate aree cittadine grazie alla migliore offerta per il rilancio del cantiere ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non era questo l’epilogo previsto per il cantiere navale che per anni ha consentito il decoroso sostentamento di centinaia di famiglie messinesi e tenuto alto il nome della cantieristica siciliana». Flmu Cub e l’Orsa dichiarano lo stato d’agitazione di tutti i lavoratori, chiedendo verifiche analitiche agli enti appaltanti, che in questo caso sono Autorità portuale ed Ente Porto. Enti appaltanti… e litiganti, per una zona che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di questa città.

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