Il sostituto della DDA, Giuseppe Verzera, ha chiesto il rinvio a giudizio per il boss di Mangialupi Antonino Trovato e per due presunti prestanome.
La richiesta scaturisce dalle indagini sul maxisequestro del 12 maggio scorso di quattro chili di cocaina pura ed un milione di euro in contanti, scoperti dalla Squadra Mobile in due appartamenti di viale San Martino.
Oltre a Nino Trovato dovranno essere giudicati dal gup i fratelli Maurizio e Claudio Cutispoto, trovati in possesso delle chiavi delle due abitazoni.
Tutto iniziò con un sequestro di beni, per un valore di circa 20 milioni di euro, disposto dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale nei confronti dei fratelli Antonino, Salvatore, Giovanni, Alfredo e Franco., ed ai fratelli Cutispoto, diverse immobili, conti correnti, automezzi, quote societarie di aziende per un valore complessivo di 20 milioni di euro, Quando gli uomini della Squadra Mobile fecero irruzione nei due appartamenti all’isolato 79 di viale San Martino si trovarono di fronte a quello che fu definito “il tesoro del clan di Mangialupi”. La Polizia trovò quasi 4 chili di cocaina, 175 grammi di eroina, sostanze e materiale per il taglio ed il confezionamento delle dosi. Ma ciò che colpì di più fu il sequestro di un milione di euro in contanti. Le banconote erano nascoste in una fioriera e, secondo gli investigatori, erano provento dell’attività di narcotrafficante di Nino Trovato. In quell’occasione furono arrestati i fratelli Cutispoto ai quali i due immobili erano intestati.
