La decisione maturata al termine dell’incontro organizzato dai comitati cittadini dei centri alluvionati che comunque condannano l’atteggiamento del governo. Il presidente della Camera Fini risponde alla lettera inviata alla redazione e pubblicata sul sito a firma di Emanuele Costa, fratello di Luigi morto 1.ottobre 2009
Nessun blocco del Giro d’Italia, nessuna protesta esagerata, ma una manifestazione civile per richiamare l’attenzione nazionale sulle sofferenze degli sfollati e sui disagi dei residenti dei centri alluvionati. Questo quanto stabilito dai comitati di Giampilieri, Scaletta, Altolia, Briga, C.da Torre, Guidomandri, Itala, Molino, Pezzolo, Ponte Schiavo, S.Margherita, al termine della riunione tenutasi ieri proprio nel paese simbolo della tragedia del 1.ottobre del 2009 dove persero la vita ben 37 persone. Gli incontri e gli appuntamenti degli ultimi giorni tra il sindaco Buzzanca e il ministro Fitto per chiarire la vicenda della mancata consegna dei fondi Fas, hanno fornito qualche rassicurazione in merito all’arrivo delle risorse, ma ancora nessuna consegna concreta.
A tal proposito dunque i comitati scrivono: «Nessun iter procedurale, neanche il più complesso, può giustificare i sette mesi , in attesa del finanziamento delle ordinanze di Protezione Civile. Risorse necessarie per assistere la popolazione, rimborsare chi ha perso o perderà la casa, sostenere artigiani e commercianti, completare la messa in sicurezza dei centri alluvionati. La nostra mobilitazione ha destato l’interesse delle istituzioni che si erano dimenticate delle condizioni in cui viviamo. Continueremo a batterci per fare in modo che “ i tempi brevi “ indicati dal Ministro non siano una formula politica o, peggio ancora, un modo per tenerci buoni. Vogliamo che i soldi, che ci spettano, arrivino subito per poter tornare presto in sicurezza nelle nostre case». Si protesterà, dunque, ma in modo composta all’arrivo della carovana del giro a Piazza Municipio, dove sono peraltro attesi anche diversi pullman provenienti dai centri nebroidei, anch’essa in attesa di finanziamenti.
Per i rappresentanti dei comitati, dunque, è come se l’atteggiamento assunto dal governo centrale rispetto alla tragedia di Messina non faccia altro che confermare quella condizione di “marginalità” di cui gli stessi cittadini dello Stretto si sono sentiti protagonisti, come se il sacrificio dai proprio familiari, amici e parenti fosse stato inutile. Concetto quest’ultimo ben ribadito in un lettera (vedi correlato) inviata alla nostra redazione da Emanuele Costa, fratello dell’ing. Luigi Costa deceduto durante l’alluvione. Nella missiva, inoltrata a tutti i rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali e alle più alte cariche dello stato, Costa invitava tutti ad un maggior rigore morale che permetta di scuotere dal profondo le coscienze, diventando motivo di attenta riflessione e severo monito per coloro che, nella gestione del territorio. Ebbene, a distanza di qualche mese il presidente della Camera Gianfranco Fini, pur se non direttamente, ha risposto alla lettera di Costa. Di seguito la risposta integrale.
Gentile signor Costa,
Il Presidente della Camera ha ricevuto la Sua e-mail ed ha preso visione di quanto in essa contenuto in merito alla tragedia che ha colpito le frazioni di Scaletta Zanclea e di Giampilieri, nel messinese, travolte dalla frana e dal fango dell’alluvione avvenuta il 1° ottobre 2009. Il Presidente desidera esprimere i sentimenti della sua personale vicinanza a Lei, e a tutti gli abitanti dei comuni colpiti da questo tragico evento che ha causato lutti e gravissime distruzioni. Questa terribile vicenda deve indurre gli amministratori a non transigere sulla prevenzione e sul rispetto delle regole. L’urbanizzazione e la costruzione di nuovi insediamenti devono rispettare l’ambiente e limitare al minimo i rischi. Il Presidente ritiene che all’esempio di dignità e di coraggio dimostrato dalla popolazione dei comuni siciliani colpiti, le Istituzioni debbano rispondere con un forte impegno volto a sostenere un processo di ricostruzione che dia testimonianza della tangibile presenza dello Stato e di un autentico senso di solidarietà e di unità, valori fondanti della nostra identità nazionale. Nel ringraziarLa per l’attenzione riservatagli, il Presidente Le invia i suoi cordiali saluti.
