Concorso a Medicina del Lavoro: le -paure- di Bonanno

Concorso a Medicina del Lavoro: le -paure- di Bonanno

Redazione

Concorso a Medicina del Lavoro: le -paure- di Bonanno

mercoledì 17 Dicembre 2008 - 22:32

Continua la pubblicazione delle intercettazioni dell'inchiesta che ruota intorno all'ex-presidente del consiglio comunale Umberto Bonanno stavolta a colloquio con Giuseppe Muraca

TELEFONATA DEL 13\12\2005

A bordo della sua autovettura Bonanno dialoga con l’amico Muraca Giuseppe, rappresentandogli senza mezzi termini come il bando di concorso per Medicina del Lavoro sia stato adottato appositamente per lui. E’ lo stesso Bonanno a rivelare all’amico come la sua assunzione sia voluta direttamente da Franco Tomasello, Rettore dell’Università degli Studi di Messina.

Lo stesso Bonanno, infine, ammette di non essere in grado di esercitare la professione di medico del lavoro.

UMBERTO BONANNO: Peppe mio

MURACA GIUSEPPE: dimmi gioia

U: tu capisci che io da quando ho avuto la certezza di non rifare il consigliere comunale…non è che aspetto di fare l’assessore, sono andato un attimo a guardarmi le mie cose…

M: tu lo sai dov’è lo studio, viale San Martino

U: No, neanche lo so…ascolta

M: perché non hai avuto mai degnato di una tua ….(incomprensibile)

U: intanto ora…intanto ora…gli incarichi ce li possiamo prendere, non ho più remore di nulla…non ho…

M: ma io…ma io l’altro giorno gli ho mandato a dire al Professore…per quanto riguarda Peppe Muraca…perché ormai il professore…parliamoci chiaro! Il professore vah, non conta un cazzo. E ormai è Barbaro che ha preso in mano tutto quanto e…si sentirebbe scaltro che vuole cominciare a prendere tutto quanto gli dico…io gli ho detto di mandargli a dire al professore, all’istituto che io non guardo più in faccia a nessuno

U: fai bene…ascolta Peppe, no ti voglio dire una cosa, per me la più importante. Mi ha chiamato Franco Tomasello e mi ha detto: “tu ora rientri in clinica-…si, Franco, se le mo dici tu, io ti dico grazie, figurati.

M: (incomprensibile)

U: vedi che sto facendo fare un bando…lo ha già fatto…l’ha fatto o l’altro ieri o…ieri che era lunedì? Venerdì l’ha fatto. (inc.) poi ha chiamato il bando con il quale….

M: comunque io (inc.) non so se te l’ha detto

U: si me l’ha detto, si era sentito con te, comunque c’è questo bando che stanno mettendo…

M: io gli ho parlato

U: questi contratti per la medicina del lavoro…va sulla Gazzetta Ufficiale, mi ha detto fine dicembre

M: eh

U: ci sono trenta giorni di tempo per presentare i documenti, dopo di che dice che sono titoli ed un colloquio. Dice: “chiaramente è per te fatta questa cosa-

M: certo

U: Me l’ha detto Franco Tomasello, punto e basta eccetera eccetera

M: basta uhm

U: io ho il dovere prima di dirtelo, giusto?

M: certo, certo

U: oltre che un piacere ho il dovere di dirtelo…sai cosa mi capita nel frattempo…mi chiamano ieri sera e mi dicono di presentarmi questa mattina alla…come minchia si chiama…aspetta….servizio assistenza sanitaria naviganti, la ex cassa marittima.

M: marittima, si

U: dove c’è un poliambulatorio, con medici generici e medici specialistici

M: si

U: e mi offrono un’assunzione a tempo indeterminato

M: si

U: però, inizialmente, nove ore a 25, 30 euro l’ora, come medico del lavoro

M: si

U: ad offrirmi questa opportunità è Filippo Livio e mi dice: “C’è questa cosa, Umberto, falla tu-

M: certo

U: questa cosa è incompatibile con il contratto dell’Università

M: certo

U: ed io preferisco il contratto dell’Università

M: mi sembra anche logico

U: no, per due motivi, compare, parliamoci chiaro, io il medico del lavoro non lo so fare! Dai, parliamoci chiaro, Peppe

M: va bene

U: non è mestiere mio

M: ma alla marittima, facile è…non,,, (inc.)

U: Peppe, non è mestiere mio, poi ci sono orari, devi andare…un’altra cosa è in clinica…giusto? Anche, parliamoci chiaro, anche se non sono più Presidente del Consiglio, pure se non so cosa faccio tra due mesi…cose varie

M: (inc.)

U: ma se rientro in Clinica, al Policlinico, nessuno mi rompe il cazzo!

M: certo

U: parliamoci chiaro…oggi devo andare o non devo andare, posso fare quello che cazzo voglio no?

M: certo

U: e poi se entro in Clinica e Ricevuto è ancora Vice Ministro, mi faccio fare un distacco e li mando a fare in culo, o no?

M: certo, ma tu non hai anche la possibilità con Nanni, come segretario, almeno di guadagnarti qualche soldo, invece che se lo guadagnino gli altri?

U: in questo momento non glielo faccio questo ragionamento.

TELEFONATA DEL 10\1\2006

Giorgianni Mario contatta l’amico Bonanno per avvisarlo che altre venti persone stanno presentando la domanda per il medesimo concorso. Fra cui anche la figlia del professore Barbaro.

UMBERTO BONANNO: Pronto?

MARIO GIROGIANNI: Umberto?

U: Mario

M: Eh

U: tutto a posto?

M: per me si, per te no!

U: che è successo?

M: qua si stanno presentando venti persone.

U: eh?

M: io sono al Policlinico, sono and…mi sono allarmato. Si stanno presentando 20 persone, qui bisogna fare qualcosa.

U: ho capito, si stanno presentando!

M: aspetta, aspetta, ti dico…perché…ti sto dicendo queste cose, però per favore eh!

U: si

M: Il professore è stato chiamato dal Rettore, deve andare con il professore Barbaro

U: eh,quando?

M: alle 12

U: uhm (inc.)

M: qua si stanno presentando tutti, pure la figlia di Barbaro si sta presentando!

U: uhm, ho capito!

M: allora, finora hanno detto che si presentano,che sono andati a parlare con il professore,la Barbaro, la Martina D’Arrigo, la Cacciola…

U: ho capito

M: perché quando, praticamente, rihanno detto che era per te, hanno detto: “si, è per lui- come dire, non ha titoli, che cazzo vuole! Quindi devi fare qualcosa immediatamente. Io sto uscendo, io sono in ferie, sono andato a parlare con il professore e appena mi ha detto questo, sono uscito di corsa, eh, non ho detto che ti avrei chiamato, chiaramente questa volta!

U: no, ora vado all’Università e vado a parlare con Melitta, subito!

M: va bene così, io non ti ho detto niente…tu puoi dirgli di aver saputo che in questo concorso si stanno candidando tutti e gli dici: “ma scusate!!-, va bene?

U: va bene

M: vai e vedi, forza eh!

U: grazie gioia.

TELEFONATA DEL 10\1\2006

BONANNO UMBERTO: Pronto?

GIORGIANNI MARIO: Si, Mario sono

U: sono andato a parlare

M: eh

U: queste sono le parole testuali

M: uhm

U: “ma stai scherzando? E’ un impegno mio con te e non viene nessuno prima, anzi, chi si presenta, sapendo questa cosa-…

M: uh,

U: “parlo non degli estranei, mi ha detto, ma di colleghi vicino a me-

M: uh,

U: “io me li segno sulla punta del mio dito, è un impegno con te e io lo rispetto fino alla morte- mi ha detto, “vattene tranquillo, fai quello che devi fare!- Capito?

M: va bene

U: quindi mi sento molto sereno e confortato

M: va bene

U: gli ho detto quella questione che all’Assessorato regionale all’Industria…

M: uh,

U: sono stato per otto mesi consulente per la questione Smeb e per la questione zona industriale di Milazzo.

M: uhm

U: mi ha detto. “perfetto, ideale questo-

M: infatti …

U: “questo scavalca ogni cosa- mi ha detto…

M: bisogna…ci dobbiamo, come detto, inventare queste cose

U: si,si ma infatti…

M: però ci dobbiamo vedere, anche perché…ti sto facen…guarda, sto facendo delle cose…dico è inutile che discutiamo, perché non mi è piaciuto assolutamente il professore

U: si

M: perché io a questo punto, quando ho fatto la discussione e l’ho visto…

U: si

M: gliele ho cantate. Ho sbagliato? Non credo. Gli ho detto. “Perché sa, professore, Umberto le ha detto che la signora davanti a lui le ha detto: “è il regalo di Natale-.

U: uhm

M: eh, e lui mi ha detto: “si, è vero che gli ha detto così ma io che ci posso fare?-

U: Uhm

M: Hai capito?

U: Va beh, meno male che Franco è molto deciso su questa cosa, sai!

M: va bene

U: Io allora ti chiamo domani nel pomeriggio per giovedì, va bene?

M: si, anche perché, capisci, c’è la Cacciola. Detto così come…capito?

U: Si, ma lui credo che, gli avrebbe detto di là, sia al professore che a Barbaro.

M: eh

U: gli dirà: “su questa cosa non mi potete mettere in difficoltà )inc.-

M: senti una cosa….

U: ah, mi ha detto un’altra cosa…

M: eh!

U: “se qualcuno ha un’esigenza, poi gli facciamo un altro posto- mi ha detto!

SEGUE CONVERSAZIONE ININFLUENTE

U: mi ha tranquillizzato molto, ah,mi ha tranquillizzato molto nel senso che si gioca la sua reputazione, capisci?

M: va bene, okay

U: a domani Mario, grazie

M: e noi ci dobbiamo inventare queste cose particolari, eh

U: perfetto, grazie Mario

M: ciao

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