Per il sindacato autonomo la dismissione ferroviaria dello Stretto rappresenta la punta dell’iceberg, ad essere in crisi è l’intera città. L’OrSa invita i sindacati, Cgil in testa, ad una mobilitazione compatta che coinvolga tutti i settori lavorativi e che permetta di portare veramente i problemi di Messina oltre lo Stretto
La vertenza ferrovie rappresenta solo la punta dell’iceberg. Ciò che veramente andrebbe fatto per svegliare Messina, città ormai fantasma, dal torpore che la contraddistingue e la imprigiona, è uno sciopero che coinvolga l’intera città, in modo unito e compatto. Utopia? Forse, ma l’OrSa prova a smuovere le coscienze degli abitanti della provincia peloritana Stretto invitando tutti, i cittadini, istituzioni, organizzazioni sindacali, ad una protesta che possa veramente portare i problemi di Messina oltre lo Stretto. Una vera e propria “Vertenza Messina”.
Lo spunto, ancora una volta, viene fornito dalle ultime notizie sui tagli occupazionali che interesseranno il settore delle ferrovie, notizie che hanno favorito,(ieri ndr), una “sollevazione” delle organizzazioni sindacali, in primis della Cgil e dei rappresentanti politici locali. E proprio sulla posizione assunta dai confederati, la segreteria generale e delegazione regionale dell’OrSA dichiara questa mattina: “Condividiamo nel merito ma non nella forma l’appello della Cgil: lotte di tale livello (vertenza Stretto ndr) non si affrontano con asettici comunicati stampa, non si può invocare l’unità di tutti i sindacati quando nelle trattativa dei vari settori si chiedono tavoli separati con le rappresentanze autonome e di base, anche dove le sigle sindacali esterne alla confederazione rappresentano la maggioranza dei lavoratori”. Una premessa evidentemente critica che spinge l’OrSa ad evidenziare l’importanza di una “grande mobilitazione unitaria” che permetta di uscire dall’apatia e dall’effimer “effetto annuncio”.
“La vertenza Ferrovie – afferma il sindacato autonomo – s’innesta in un quadro più ampio di sconvolgente abbandono che sta rendendo Messina città fantasma. Se il trasporto ferroviario è in crisi, Atm Messinambiente, sanità, scuola e precari di ogni settore non stanno meglio, la lotta isolata di un singolo comparto non raggiungerebbe il palcoscenico nazionale, settori produttivi e servizi essenziali sono concatenati fra loro, è sufficiente penalizzare un solo ingranaggio del sistema per innescare l’effetto domino sugli altri. Ecco perché riteniamo indispensabile coinvolgere tutto il mondo del lavoro e tutta la cittadinanza in una grande vertenza che porti allo sciopero generale della città di Messina con la vertenza stretto posta ad emblema della protesta”.
L’OrSa depone “l’ascia di guerra” e, alla luce di quanto dichiarato, invita la Cgil e tutta la confederazione a mettere a disposizione gli strumenti per favorire la mobilitazione generale: “Non è sufficiente la lotta dei ferrovieri, è indispensabile un’azione unitaria d’impatto che può nascere solo a Messina per coinvolgere il resto della Sicilia ed arrivare a Roma”.
