Disagi nelle carceri siciliane: da Messina a Palermo protesta unanime. Il 18 marzo mobilitazione

Disagi nelle carceri siciliane: da Messina a Palermo protesta unanime. Il 18 marzo mobilitazione

Disagi nelle carceri siciliane: da Messina a Palermo protesta unanime. Il 18 marzo mobilitazione

giovedì 03 Marzo 2011 - 09:24

La protesta riunirà lavoratori e sigle sindacali di fronte al carcere dell’Ucciardone. Ieri nuova convocazione presso gli uffici della Capo dell’amministrazione penitenziaria Franco Ionta

E’ stato il Capo dell’amministrazione penitenziaria Franco Ionta ad accogliere le istanze dei rappresentanti sindacali del settore penitenziario che ieri si sono riuniti presso la Scuola di Formazione e Aggiornamento del Personale di Polizia carceraria di San Pietro Clarenza, a Catania, per discutere ancora una volta dei tanti problemi che interessano il settore e che si ingigantiscono mese dopo mese, alimentati dall’insofferenza degli agenti. Un dissenso che culminerà con la manifestazione che si terrà il 18 marzo a Palermo, (inizio h 10), con concentramento presso il carcere Ucciardone e successivo corteo in via Albanese, via Libertà, via Maqueda, via Cavour, fino alla Prefettura.

I disagi che i rappresentanti sindacali hanno posto all’attenzione di Ionta rimangono immutati: mancanza di Organici: oggi la regione Sicilia è carente di circa 510 unità di personale di Polizia Penitenziaria, con conseguenze negative sui turni di servizio che superano abbondantemente le dodici ore di lavoro; sovraffollamento negli Istituti, la presenza di circa 8000 detenuti comporta poco spazio per i ristretti e poche attività per il recupero e il reinserimento. Ciò spesso è stato causa di aggressioni nei confronti del Personale di Polizia Penitenziaria, di atti di autolesionismo, di suicidi e di risse; mancanza di Fondi che costringono il personale a lavorare senza percepire le indennità pari al 50% dello stipendio, precisamente non è corrisposto il lavoro straordinario e il saldo delle missioni espletate. E poi ancora, mancanza di Mezzi, insufficienti e inidonei, in uso ai Nuclei Traduzioni e Piantonamenti (parliamo di mezzi già in uso all’Arma dei Carabinieri prima ancora che il servizio traduzioni detenuti fosse affidato al Corpo di Polizia Penitenziaria) e che circolano in una Regione dove la scarsa viabilità aggrava ancora di più il loro utilizzo nell’espletamento del delicato servizio affidato; assenza di interventi Strutturali con alloggi e le caserme sono in stato di abbandono e, quindi, fatiscenti e inidonei per la scarsa assegnazione di fondi straordinari per compiere gli interventi di manutenzione.

I sindacati chiedono inoltre la revisione delle modalità di appalto della mensa obbligatorio di servizio, poiché la quota pro-capite viene ritenuta insufficiente e denunciano l’assenza di idonee forniture di vestiario con divise sono indecorose e logore.

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