Rinvio a giudizio per il presidente dell’Associazione dei costruttori di Messina, Carlo Borrella 48 anni e per gli imprenditori Antonino e Giacomo Giordano, 42 e 39 anni e Stefano Costa, 31 anni. La decisione è del gup Antonino Genovese che li costringerà a comparire davanti ai giudici della I Sezione penale il 17 ottobre prossimo. Giordano e Costa sono accusati di associazione a delinquere e di diversi episodi di evasione Iva dal 2007 al 2009; l Costa e Giacomo Giordano della distruzione di alcuni documenti contabili mentre Borrella dovrà rispondere dell’emissione nel 2007 di una fattura da 525.000 euro dalla Risanamento Messina srl a favore della Procoge spa a fronte di operazioni inesistenti.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Maria Pellegrino, furono eseguite dalla Guardia di Finanza. Le indagini consentirono di accertare che i fratelli Giordano e Costa avrebbero indicato nella dichiarazione dei redditi spese per operazioni mai effettuate, allo scopo di evadere le imposte, mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Con questi sistemi Giordano avrebbe evaso un milione 300 mila euro di imposte nel 2005 e più di tre milioni e mezzo di euro nel 2006 con la Procoge spa. Somme più o meno identiche sarebbero state evase con la Agricol società cooperativa, la Gio.Ma srl e la Meridional srl
