L'ipotesi di reato è di abuso d'ufficio. L'inchiesta riguarda i circa 300mila euro di contributi concessi a varie associazioni cittadine
La bomba era esplosa sotto Natale. Grazie, in particolare, ad alcune inchieste giornalistiche era caduto il velo sui contributi a pioggia concessi dall’assessorato alle Politiche sociali. A beneficiarne, per quasi trecentomila euro, associazioni e cooperative di vario colore politico. Ora, dopo quattro mesi di indagini, il Procuratore aggiunto Ada Merrino ha iscritto nel registro degli indagati l’ex assessore comunale alle Politiche Sociali, Pinella Aliberti ed il dirigente del Dipartimento Sociale e Rapporti con le istituzioni Giacomo Leotta. Per entrambi l’ipotesi di reato è di abuso d’ufficio. Il fascicolo fu avviato nel gennaio scorso e le indagini affidate alla sezione di PG della Polizia. Gli investigatori passarono al setaccio alcuni uffici di Palazzo Zanca e Palazzo Satellite. Furono acquisite le delibere riguardanti i contributi concessi nelle ultime settimane ad associazioni ed enti. Provvedimenti che in seguito, dopo che il caso finì sui giornali ed a Palazzo di Giustizia, furono revocati in autotutela. La Polizia Giudiziaria sentì sia Aliberti che Leotta per chiedere lumi sulla concessioni di ogni singolo contributo. L’assessore ha sempre difeso il suo operato sostenendo di aver agito con la massima trasparenza e di non aver favorito amici o associazioni vicine al suo schieramento politico. Difesa con i denti dall’MPA e dal suo coordinatore Cateno De Luca alla fine, il 26 gennaio scoro, la Aliberti ha rassegnato le dimissioni nelle mani del sindaco Buzzanca. Ora l’inchiesta prosegue. La Procura, dopo le due iscrizioni nel registro degli indagati, vuole far chiarezza sulle singole elargizioni per non lasciare nessuna zona d’ombra in una vicenda in cui si è tornati a parlare di clientelismo e lottizzazione.
