Occhi puntati sulla Prefettura. All’ordine del giorno la vicenda Don Orione e Ospedale Piemonte

Occhi puntati sulla Prefettura. All’ordine del giorno la vicenda Don Orione e Ospedale Piemonte

Occhi puntati sulla Prefettura. All’ordine del giorno la vicenda Don Orione e Ospedale Piemonte

venerdì 25 Giugno 2010 - 07:19

Doppio appuntamento questa mattina per discutere del futuro dei servizi riabilitativi della struttura di viale San Martino e del destino del nosocomio di viale Europa

Giornata importante questa mattina alla Prefettura dove verranno discusse due delle questioni che negli ultimi mesi hanno tenuto banco sul panorama politico e sociale della città: la complicata vicenda Don Orione e il futuro dell’Ospedale Piemonte. Nel primo caso Alecci ha ufficialmente invitato il sindaco Buzzanca, il presidente della Regione e l’Asp5 a definire in modo chiaro i contorni di una vicenda che vede in pericolo il mantenimento dei servizi finora garantiti dalla Cooperativa Faro85.

Rispetto alla seconda vicenda, invece, il rappresentante del governo ha accolto le richieste del comitato popolare “Salvare l’Ospedale Piemonte”, indicendo una conferenza di servizi a cui sono stati invitati a prendere parte anche l’assessore regionale alla sanità Massimo Russo e il presidente dello stesso organismo popolare Marcello Minasi. Scopo dell’incontro è quello di evitare il riordino dei posti letto nel nosocomio del centro cittadino, derogando alla decreto assessoriale del 25/05/10 che riduce non solo i posti letto a 70 nelle more di una ristrutturazione che sembrerebbe già finanziata o in via di finanziamento, ma di fatto provoca la scomparsa di importanti specialistiche.

“Se dal 2007, l’Ospedale Piemonte non è a norma antisismica – spiegano i rappresentanti del Comitato – non si capisce perchè non possa ancora essere utilizzato per il breve periodo della messa in sicurezza. Tutto questo continuandolo a dotare delle specialistiche indispensabili per il trattamento delle acuzie, come neurologia , terapia intensiva respiratoria, centro sangue, chirurgia vascolare e degli spazi necessari per espletare un servizio alla collettività senza riduzione di posti letto per esempio alla medicina ed alla ostetricia e ginecologia. La riduzione dei posti per importanti servizi procurerà dunque svantaggi alla cittadinanza con una vera e propria omissione di soccorso nel momento in cui il Pronto Soccorso del più importante Ospedale cittadino, non avrà più la possibilità di diagnosi e cura delle acuzie

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