-Odissea del subalterno-... lettera aperta di un dipendente dell'Atm

-Odissea del subalterno-… lettera aperta di un dipendente dell’Atm

-Odissea del subalterno-… lettera aperta di un dipendente dell’Atm

venerdì 30 Aprile 2010 - 13:08

Pubblichiamo integralmente lo sfogo di un lavoratore, che così si rivolge a chi guida l'azienda trasporti di Messina

AI NOBILI AMMINISTRATORI DELL’A.T.M.

ODISSEA del subalterno:

Ho imparato… a spese mie che nessuno è perfetto.

Ho imparato… che la vita è molto dura…ma non per tutti.

Ho imparato… che le opportunità non vanno mai perse, quelle che lasci per orgoglio… le prende qualcun altro.

Ho imparato… che quando serbi rancore e amarezza la felicità se ne va da un’altra parte.

Ho imparato… che usare parole buone…a volte le sprechi e non conviene.

Ho imparato… che un sorriso è una stretta di MANO è un modo civile educato ed economico per migliorare il proprio aspetto.

Ho imparato… che non posso da solo scegliere o avere tutto alla perfezione… ma in tanti potremmo, tentare a cambiare qualcosa.

Ho imparato… che non riesco a mentire a mio figlio senza avere dolori allo stomaco se mi chiede ciò che non posso dargli. Ho imparato… che tutti vogliono vivere in cima senza oneri, ma solo pochi sono i fortunati prescelti. Ho imparato… che bisogna sempre dire con umiltà “SI” al dovere, senza timori e sempre a capo chino.

Ho imparato… che è meglio non arrabbiarsi di fronte a 2 cose: 1) allo stomaco quando hai fame, è meglio immaginare di averlo pieno e 2) alle Banche quando ti chiedono gli interessi delle rate insolute che non hai potuto pagare.

Ho imparato… sempre a mie spese, che più tempo dedico al lavoro e…. più denigrazioni accumulo.

Una cosa soltanto non ho ancora imparato, Esimi Dr. On.li e Ing. che tale Vi siglate, A STARE DRITTO IN PIEDI E DIGIUNARE. Chiedo venia di questo mio ardire ….forse un poooco alterato (vedete, riesco anche a balbettare or che da un po’ che non ho più mangiato) dico! Grazie per lo sforzo sovrumano che fate a nostre spese, ma Vi siete chiesti mai come si fa a vivere, con un mutuo sulle spalle e figli da sfamare sino a fine mese ?????

Io non mi siglo né Dr. né On.le né Ing. e né Prof. ma solo un Onesto e Misero “POVERACCIO”, come un nostro caro e sfortunato compagno di sventura “FANTOZZI” perché a questo lesinare ci avete ridotto in questa Azienda, ma Auguro a tutti Voi GRANDI, di vivere un mese alla mia pari, con 1.200,00 euro al mese, a pancia vuota, a denti stretti e senza reclamare.

GRAZIE DI TUTTO

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