Gli oltre mille lavoratori messinesi in cassa integrazione e mobilità sul piede di guerra: pretendono il pagamento spettanze

Gli oltre mille lavoratori messinesi in cassa integrazione e mobilità sul piede di guerra: pretendono il pagamento spettanze

Gli oltre mille lavoratori messinesi in cassa integrazione e mobilità sul piede di guerra: pretendono il pagamento spettanze

lunedì 12 Luglio 2010 - 09:35

Cgil Cisl e Uil hanno organizzato un sit-in di protesta, che si terrà mercoledì mattina

Sono oltre 1000 in provincia di Messina i lavoratori in cassa integrazione e in mobilità che dall’inizio del 2010 non hanno ancora percepito alcuna mensilità delle relative indennità. Questa mancata erogazione dei trattamenti economici legati agli ammortizzatori sociali ha due diverse ragioni: da un lato i ritardi e le inefficienze della Regione Sicilia nell’attivazione delle procedure; dall’altro lo Stato che non ha ancora trasferito alla Regione le risorse relative al 2010.

La conseguenza diretta di questa situazione è che oltre mille famiglie da oltre sei mesi non percepiscono le indennità legate alla concessione degli ammortizzatori sociali.

Cgil Cisl i Uil per protestare e sollecitare la regolarizzazione di questa situazione, hanno organizzato un sit in davanti all’Ufficio provinciale del lavoro per mercoledì prossimo, 14 luglio, dalle ore 9.30 alle ore 12.30.

“Si tratta di centinaia di lavoratori e lavoratrici che hanno perso il posto di lavoro, le lavoratrici del settore tessile dei Nebrodi, i lavoratori dell’azienda Piccolo, quelli del Bar della Stazione, della Sintex, della Marketing sud, di tante altre piccole aziende del settore commercio che hanno cessato l’attività’ produttiva a seguito della crisi persistente- spiegano Calì, Cambria e Amato di Cgil Cisl e Uil-. La mancata erogazione riguarda anche centinaia di lavoratori in cassa integrazione in deroga che seppure conservano il posto di lavoro hanno subito una grave contrazione del reddito a seguito della riduzione totale o parziale dell’orario di lavoro. Occorre un forte senso di responsabilità da parte della Regione e dello Stato per accelerare i tempi”.

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