Annulato il precedente rinvio a giudizio disposto sulla base della nuova normativa sulle competenze per i reati di mafia
Si terrà il prossimo 15 luglio davanti al Gup Antonino Genovese l’udienza preliminare del processo a carico dei vertici della mafia barcellonese coinvolti nell’operazione dei Carabinieri “Pozzo”. Evitato il rischio della scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare per i boss delle famiglie di Barcellona e dei Mazzarroti, boss e affiliati delle cosche barcellonesi torneranno di nuovo alla sbarra dopo che lo scorso marzo alla prima udienza preliminare, il Presidente della Corte d’Assise, Salvatore Mastroeni, aveva dichiarato la proprio incompetenza rinviando gli atti al Pm della Dda, Giuseppe Verzera. Un atto dovuto per il presidente della Corte alla luce del recente decreto legge che ha sconfessato una precedente sentenza della Corte di Cassazione riguardo la competenza a giudicare i reati di mafia.
Nel processo “Pozzo”, gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario sono il boss dei barcellonesi Carmelo D’Amico, il padrino degli scissionisti “mazzarroti”, Tindaro Calabrese, Antonino Bellinvia, Antonino Calderone, Gaetano Chiofalo e Mariano Foti.
L’operazione “Pozzo” nel gennaio 2009 portò i Carabinieri del Ros all’arresto di 12 persone con l’accusa di aver gestito le attività illecite per conto di Cosa Nostra nel barcellonese.