Intanto la Procura ha chiesto la confisca dei beni per oltre 10 milioni di euro sequestrati dalla Dia a Carmelo Bisognano
L’udienza davanti al Gup Mariangela Nastasi per le sei persone coinvolte nell’inchiesta -Sistema- sulle estorisoni alle imprese dei boss di Barcellona si è chiusa con tre stralci e tre richieste di rinvio a giudizio per altri tre indagati. Torneranno invece davanti al Gup il prossimo 22 febbraio, il boss di Barcellona, Carmelo D’Amico, il reggente di Mazzarrà Sant’Andrea, Carmelo Bisognano e il catanese Alfio Giuseppe Castro hanno chiesto di essere giudicati col rito abbreviato.
Rito ordinario invece Pietro Nicola Mazzagati, boss di Santa Lucia del Mela, e gli agrigentini Vincenzo Licata e Domenico Mortellaro.
I pm della Dda, Giuseppe Verzera ed Angelo Cavallo, hanno chiesto il rinvio a giudizio. Il Gup deciderà lunedì.
L’operazione della Squadra mobile scattò il 17 febbraio scorso, dopo la denuncia di Maurizio Marchetta, ex vice presidente del consiglio comunale di Barcellona ed imprenditore edile, che ha raccontato agli investigatori qual era il sistema che regolava gli appalti nel barcellonese e fatto i nomi di coloro ai quali bisognava pagare il pizzo, circa il 3% dell’ammontare dell’appalto.
Marchetta ha raccontato che lo stesso avveniva per i lavori da eseguire fuori provincia, in qual caso il pizzo andava agli esponenti della famiglia locale ma serviva la -mediazione- barcellonese. Intanto la Procura ha chiesto la confisca dei beni per oltre 10 milioni di euro sequestrati dalla Dia a Carmelo Bisognano.
