Secondo il rappresentante dell’Udc 45 milioni di euro indicati dall’art.9 dell’ordinanza sono una quota parte dei fondi Fas già assegnati dalla Regione siciliana e destinati ad altri interventi per le aree urbane della Sicilia, tra cui Messina. Gli abitanti di via Roma (Scaletta Zanclea) chiedono interventi urgenti
Non si è fatto attendere il commento del presidente dei senatori Udc Gianpiero D’Alia, sulla firma della seconda ordinanza ministeriale (n°3865) che prevede l’assegnazione dei fondi per i territori del messinese interessati dall’alluvione del primo ottobre. Secondo quanto sostenuto dal rappresentante di centro, infatti, i 45 milioni di euro indicati dall’art.9 dell’ordinanza sono una quota parte dei fondi Fas già assegnati dalla Regione siciliana e destinati ad altri interventi per le aree urbane della Sicilia, tra cui Messina. «E’ dunque evidente – afferma D’Alia – che il governo si è limitato ad autorizzare una partita di giro, senza pensare a nuovi stanziamenti per la città. Quanto ai 15 milioni previsti dall’art.4 a carico del fondo della Protezione civile, questi servono a pagare gli stipendi del sistema della Protezione civile impegnato nell’attività di primo intervento e di pronto soccorso; per la realizzazione di un’elisuperficie abilitata al volo notturno nel comune di Tortorici e per una serie di interventi che riguardano tutte le aree alluvionate della provincia di Messina, e non solo quelle di Giampilieri e Scaletta».
Finanziamenti dunque che a detta dell’esponente Udc aggiungeranno poco o nulla all’attuale quadro degli interventi da effettuare, il cui lungo elenco (vedi articolo correlato), non sembra destinato ad “ridursi”. «Bisogna anche precisare – prosegue il senatore centrista – che l’ulteriore stanziamento di 10 milioni di euro previsto dal secondo comma dell’art.9 sempre dell’ordinanza, sembra virtuale, considerato che si tratta di somme derivanti da sanzioni mministrative irrogate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Dobbiamo quindi constatare con profondo rammarico – conclude il senatore Udc – che il presidente del Consiglio ha tradito la fiducia dei messinesi e che il ministro dell’Ambiente, nella tragica vicenda dell’alluvione dello scorso ottobre, ha svolto un ruolo di inutile comparsa».
E intanto direttamente dai villaggi interessati dal nubifragio di ottobre giunge nuovo esposto alla procura della Repubblica. A sottoscriverlo, come testualmente riportato nel documento , “Tutti gli abitanti di via Roma dal Km 17,900 al Km 18,200”, Scaletta Zanclea, che si dicono stanchi delle «continue violazioni della legalità inerenti la sicurezza idrogeologica» della strada in questione. A seguito degli eventi alluvionali trascorsi – si legge nell’esposto – sia per i dissesti idrogeologici persistenti in zona, sia per la modifica dello stato dei luoghi nel corso degli anni, si sono verificati fenomeni di esondazioni e dilavamenti che hanno interessato i plessi abitativi e le attività commerciali ubicati lungo la S.S. 114 (via Roma dal Km 17,900 al Km 18,200). A detta dei cittadini del piccolo centro ionico qualora non vengano messi interveni utili ed immediati l’incolumità pubblica e privata. Le foto a corredo dell’articolo dimostrano infatti come le condizioni della strada nell’immediato post-alluvione, sia nel 2007 (primo scatto) che nel 2009 (seconda immagine), siano state esattamente le stesse.
