Fronte comune fra i rappresentanti dei comitati nati dopo il 1.ottobre e dopo il 9 marzo, se necessario pronti a scendere in piazza. Più “morbida” la posizione di “Salviamo Giampilieri”: «Se i soldi non dovesse arrivare ci faremo sentire anche noi, per il momento aspettiamo. Crediamo nelle parole di Lo Monaco»
A distanza di qualche giorno dalla notizia dei possibili problemi(almeno breve) nel reperimento di ulteriori finanziamenti per gli interventi di messa in sicurezza dei villaggi dei comuni interessati dai fatti del primo ottobre, Messina-Scaletta-Itala (vedi nell’art. correlato il dettaglio degli interventi), i comitati dei cittadini alluvionati si sono detti pronti alla mobilitazione. Una mobilitazione che questa volta dovrebbe però coinvolgere tutti, non solo i componenti degli organismi di rappresentanza cittadina nati dopo i fatti di ottobre, ma anche quelli creati dopo l’ondata di maltempo del nove marzo che ha causato nuove frane, fortunatamente con effetti meno devastanti, a Mili San Marco e Mili San Pietro, S.Santo Stefano Briga.
Un’iniziativa popolare che tuttavia prima di concretizzarsi, passa attraverso la presentazione di una lettera che, così come spiegato dal presidente del Comitato “Insieme per non dimenticare” Marisa Calafiura, intervenuta ieri alla trasmissione “Formato Famiglia” in onda sul canale 801 di Sku Tv Sat2000, verrà inoltrata a tutti i rappresentanti istituzionali, nazionali, locali e regionali. «Anche se è stato detto della firma (sembra a breve ndr) di una seconda ordinanza ministeriale di protezione civiel (OPCM) e dei 30 milioni di euro dei fondi Fas, noi non ci fermiamo perché quei soldi sono comunque insufficienti per tutte le zone che necesstiano di opere di messa in sicurezza. A breve infatti contatteremo i rappresentanti di tutti i comitati per chiedere formale adesione e dunque una sottoscrizione del documento che presenteremo a tutte le istituzioni, sperando che almeno stavolta non rimanga “lettera morta”. Per una risposta attenderemo dieci giorni, in caso di silenzio decideremo il da farsi».
Più cauta invece la posizione del presidente del Comitato “Salviamo Giampilieri” Corrado Manganaro dopo le rassicurazioni fornite dal dirigente regionale della Protezione Civile Guido Lo Monaco, -autore- del preoccupante resoconto presentanto in commissione “Ambiente e territorio”: «Confermo che qualora necessario anche noi saremo pronti a farci sentire, ma dopo essermi confrontato con il rappresentante della Protezione Civile il quale ha dichiarato che ci sono ancora 40 milioni di euro da poter utilizzare per la messa in sicurezza di Giampilieri, abbiamo ritenuto preferibile soprassedere perché la nostra posizione rimane comunque quella della propositiva collaborazione. Ribadisco però che i timori non mancano perché servono ancora circa 150 milioni di euro, e ci rendiamo ben conto che anche gli abitanti dei villaggi meno colpiti di Giampilieri Superiore hanno bisogno di sicurezza, anzi di sicurezze. Ecco perché se le somme garantite non dovessero arrivare siamo pronti ad intervenire per tutelare le istanze di tutti, facendo fronte comune con tutti i comitati».
Ieri intanto il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, intervenuta al forum “Futuro fertile” tenutosi a Taormina, ha garantito un finanziamento iniziale di 200 mila euro per attivare il protocollo d’intesa con Confagricoltura che mira favorire la riforestazione del territorio: «Questo riconoscimento al settore agricolo, di essere un valore aggiunto – ha osservato il presidente di Confagri, Federico Vecchioni – produrra’ sicuramente effetti positivi sul sistema generale. Analisi che dovra’ coinvolgere anche i nuovi meccanismi incentivanti della politica agricola europea, che nei prossimi anni saranno orientati soprattutto a sostenere lo sviluppo dei ‘servizi ambientali’ in agricoltura».
(foto Sturiale)
