La regione stanzia 36 milioni di euro per la realizzazione di asili nido comunali e all'interno di aziende

La regione stanzia 36 milioni di euro per la realizzazione di asili nido comunali e all’interno di aziende

Redazione

La regione stanzia 36 milioni di euro per la realizzazione di asili nido comunali e all’interno di aziende

mercoledì 10 Dicembre 2008 - 09:20

Un'opportunità che le amministrazioni provinciali, affermano Cgil e Cisl, non può assolutamente farsi sfuggire

Un’occasione che non può assolutamente andare sprecata. Questo l’invito, o forse la sollecitazione, che la Cisl e la Cgil rivolgono alle amministrazioni comunali della provincia affinché si “conquistino- quei 36 milioni di euro stanziati attraverso un decreto dall’assessorato regionale alla Famiglia, Politiche Sociali e Autonomie Locali, con l’obiettivo di creare o potenziare la rete di asili nido comunali, composta da circa 200 strutture, sparse in tutto il territorio della regione.

Una possibilità che la città dello stretto, considerando soprattutto la notevole carenze di strutture sufficienti e sicure in cui poter accogliere i piccoli “ospiti- non può certo permettersi di perdere. Gli asili, come previsto dalla Regione, potranno occuparsi da un minimo di 25 a un massimo di 60 bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni.

La Cisl ha inviato ai sindaci della provincia una lettera, a firma del segretario generale Tonino Genovese e della segretaria provinciale Mariella Crisafulli, per sensibilizzare la amministrazioni locali affinché provvedano al più presto alla richiesta dei fondi.

Le domande dovranno essere presentate entro il 30 gennaio 2009, «un’opportunità anche per le aziende – si scrive nella lettera – di partecipare al bando per realizzare strutture per i figli dei dipendenti, obiettivo quest’ultimo che rientra nella responsabilità sociale d’impresa. Il contributo della Regione, inoltre, ammonterà al 90% del costo del progetto e, comunque, fino a 500 mila euro per quelli comunali e 300 mila per gli aziendali. Inoltre è previsto che la Regione garantisca la contribuzione alle spese di gestione e start-up dell’attività per il primo anno e per i successivi due anni».

Diversi i vantaggi che, dunque, tanto per i più piccoli quanto per i loro genitori, potranno derivare dall’utilizzazione di tali fondi: primo fra tutti quello di trascorrere maggiore serenità la propria giornata di lavoro, aggirando buona parte dei problemi che derivano dalla spesso difficile conciliazione tra orari di famiglie e orari di lavoro.

«Il comune di Messina – afferma la responsabile del Coordinamento donne della Cgil di Messina Esmeralda Rizzi – pur avendo una drammatica carenza di asili nido non ha fatto richiesta di finanziamento nei due precedenti bandi regionali. In entrambe i casi, la città era senza governo, retta da un commissario. Oggi però non è così e il sindaco e l’assessore al ramo devono impegnarsi per dare a Messina gli asili nido promessi in campagna elettorale».

La Cgil ricorda che a Messina esistono solo due asili nido concentrati nella zona nord della città per un totale di 75 posti su una popolazione di 250mila abitanti. «Temiamo- spiega Rizzi- che il Comune faccia scappare questa chance perché in difficoltà nel settore dei servizi sociali». In occasione dell’ultimo finanziamento regionale per nidi, furono quattro le aziende di Messina che ottennero il finanziamento per la realizzazione di micronidi per i figli dei dipendenti, l’Atm, il Policlinico, la Provincia e il Papardo. Rizzi sottolinea che «di queste solo il Policlinico ha portato avanti il progetto. Tutte le altre aziende lo hanno lasciato cadere perché hanno incontrato difficoltà gestionali. Perché l’amministrazione comunale non ha sostenuto questi progetti già pronti, solo da attivare, proponendone la fruibilità al territorio oltre che ai dipendenti?Questo finanziamento oggi crea le condizioni per rimediare».

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