Scatta l'allerta freddo, il Coc unico centro di coordinamento per gli interventi. Guerrera: avviare i progetti per Cumia

Scatta l’allerta freddo, il Coc unico centro di coordinamento per gli interventi. Guerrera: avviare i progetti per Cumia

Scatta l’allerta freddo, il Coc unico centro di coordinamento per gli interventi. Guerrera: avviare i progetti per Cumia

lunedì 07 Marzo 2011 - 11:24

Per evitare “sovraffollamento” di interventi in certe zone e il completo abbandono di altri, il responsabile dell’emergenza Ruggeri informa: «Tutto deve passare da noi». E mentre continua la stima dei danni, il consigliere Guerrera chiede delucidazioni sul progetto presentato, ma mai attivato, per interventi idraulici nell’abitato di Cumia

Un fine settimana all’insegna dei sopralluoghi per proseguire la verifica dei danni causati dal nubifragio dello scorso 1.marzo, che secondo una stima non ancora ufficiale da parte della Protezione Civile Regionale si aggirano intorno ai 200 milioni di euro. Ma la cifra, inutile nasconderlo, rischia di continuare a lievitare perché durante i giri effettuati dalle squadre di tecnici continuano ad essere rilevate frane e smottamenti di minore o maggiore entità. Anche ieri, ad esempio, a Santo Stefano Briga è stato necessario evacuare cinque famiglie a causa di una colata che incombeva sulle rispettive abitazioni. Come se non bastasse, è stata richiesta questa mattina allo Staff di Protezione Civile, l’attivazione di una Unità di emergenza freddo, da oggi e per le prossime 72 ore, a seguito di un annunciato calo delle temperature fino a 0 gradi. Per l’assistenza alla popolazione sarà allestito alla palestra di Gravitelli un centro di accoglienza ed assistenza per le persone senza fissa dimora. Al centro di accoglienza, attivato in collaborazione con la Croce Rossa, la Caritas ed altre Associazioni di volontariato, verranno distribuiti pasti caldi e saranno messi a disposizione posti letto, dando l’assistenza necessaria alle persone.

Sempre rimanendo in tema di coordinamento, Superato il malinteso per il mancato inserimento del villaggio di Salice nell’elenco delle emergenze allegato alla delibera contente la richiesta dello stato di calamità naturale, il responsabile delle emergenze, Antoni Ruggeri, che rispetto al fatto ribadisce «nella cartografia era segnalato», spiega poi che tutti gli interventi verranno coordinati dal Coc per evitare altre eventuali -interferenze di soccorso- fra enti: «Qualsiasi emergenza dev’essere segnalata o eventualmente inoltrata – spiega Ruggeri – al Centro di via Acireale, che si occuperà di inviare squadre di tecnici per verificare il problema». Si lavora quindi per cercare di coordinare al meglio la macchina del post-emergenza, in attesa che dalla Protezione Civile regionale venga completato l’elenco degli interventi con relativi importi.

Tra le priorità, come ampiamente documentato nel corso di questa settimana, il villaggio di Cumia, sulla cui situazione interviene oggi con un’interrogazione scritta il consigliere comunale Domenico Guerrera. In premessa il rappresentante comunale pone l’accento «su quanto le opere di urbanizzazione eseguite senza alcun criterio possano influire negativamente sul precario equilibrio del nostro fragile territorio», continuando poi con il concentrare l’attenzione sulla strada realizzata a monte del centro abitato di Cumia Inferiore, che si innesta con la via Comunale di accesso al villaggio alle prime case, per poi collegarsi con Cumia Superiore.

«L’opera realizzata per poter rendere possibile l’accesso ai terreni agricoli posti a monte del paese – scrive Guerrera – certamente ha una grande utilità per la coltivazione dei fondi, ma nel contempo stravolge il normale deflusso delle acque piovane. La carreggiata stradale, che in vari punti è asfaltata, non avendo alcuna opera d’arte per la regimentazione delle acque piovane, quali pozzetti caditoi, tombini, cunette laterali e muretti perimetrali, funge da alveo di torrente, convogliando le acque nei punti dove esistono delle depressioni del terreno e, causando con il massiccio volume d’acqua non opportunamente canalizzata attraverso embrici o cunette disposte lungo i crinali delle montagne, dei movimenti franosi che hanno investito tutto il percorso della strada montana e parte del centro abitato».

Quanto appena esposto viene identificato dal consigliere come una delle concause delle frane che si sono verificate in questi giorni, evidenziando quindi che sarebbe importante eliminare il pericolo con la sistemazione della strada attraverso tutte quelle opere che possano canalizzare le acque piovane nel sottosuolo per poi farle defluire nel torrente Cumia. A ciò si aggiunge il dissesto idrogeologico sia di Cumia Inferiore che Superiore dovuto anche alla vetustà della rete idrica e del serbatoio che alimenta i due villaggi. «Entrmabio – continua – sono ridotti ad un colabrodo e le conseguenze delle continue perdite del liquido, sono visibili lungo le carreggiate stradali con la presenza di avvallamenti e presenza di acqua proveniente dalle tubazioni. A prescindere dal rischio igienico-sanitario, dovuto alle obsolete tubazioni rotte che, corrono in prossimità della rete fognante con possibile inquinamento delle acque potabili, non meno importante, bisogna soffermarsi solo sull’aspetto funzionale dell’impianto idropotabile e sulla possibilità di eliminare le abbondanti perdite di acqua che minano il precario assetto territoriale già messo a dura prova in tempi passati, con il lento cedimento di parte del centro abitato del villaggio collinare».

Il consigliere arriva dunque al cuore del problema, e chiede quale sia l’effettiva volontà dell’amministrazione rispetto alla messa in atto del progetto esecutivo presentato dall’Amam e già trasmesso al Dipartimento Opere di Urbanizzazione Primaria e Secondaria di Palazzo Zanca l’11/02/2011 per un importo complessivo di € 299.212,00, riguardante appunto i lavori di manutenzione straordinaria per il rifacimento integrale di opere di urbanizzazione primaria consistenti nella ricostruzione della rete idrica di distribuzione e nella ristrutturazione del serbatoio del villaggio Cumia Superiore. Ed infine capire se si intendano eseguire (qualora la strada non sia di proprietà del Comune) tutte le opere di regimentazione delle acque piovane «al fine di eliminare una causa del dissesto idrogeologico del territorio e dare serenità agli abitanti dei due villaggi collinari».(E.De Pasquale)

LA FOTO NON SI RIFERISCE ALL’ABITATO DI CUMIA

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