Trasferimento dipartimento Urbanistica, il dibattito si accende. Interviene anche l’Inarsid

Trasferimento dipartimento Urbanistica, il dibattito si accende. Interviene anche l’Inarsid

Trasferimento dipartimento Urbanistica, il dibattito si accende. Interviene anche l’Inarsid

venerdì 25 Febbraio 2011 - 13:52

Il sindacato ingegneri, architetti e liberi professionisti considera contradditorio l’atteggiamento dell’amministrazione che concede lo spostamento degli uffici in una zona dove mancano le minime condizioni di sicurezza

Lo spostamento del dipartimento urbanistica dall’attuale sito di via Trento agli uffici di proprietà comunale presenti nel villaggio di Cataratti, ed inizialmente da destinare ad aule scolastiche, continua a sollevare polemiche. Dopo l’intervento del consigliere della terza circoscrizione Libero Gioveni e quello del presidente dell’Ordine degli ingegneri Santi Trovato che ha contestato anche il mancato coinvolgimento degli ordini di categoria che più di altri usufruiscono dei servizi del dipartimento, si aggiunge oggi la posizione dell’Inarsid, il sindacato provinciale architetti, ingegneri e liberi professionisti di Messina. I rappresentanti del sindacato, che pur comprendono le ragioni “economiche” dell’amministrazione, in considerazione del risparmio annuo di circa 400 mila euro, e anche la volontà di riqualificare le periferie degradate (vedi Amam e Aps5), non considerano quella di Cataratti una soluzione idonea, soprattutto per questioni logistiche, viarie e di sicurezza.

«L’unica strada d’accesso, a doppio senso di marcia – si legge nella nota dell’Inarsid – ha una larghezza a dir poco inadeguata, pari a circa m. 5.00 (certamente non conforme al vigente codice della strada che impone m. 9,50 minimo). L’arteria è tale che è necessario il divieto di sosta, proprio per consentire la circolazione nei due sensi di marcia. L’unico possibile parcheggio a servizio dell’edificio in argomento è costituito dal cortile della ex scuola, che consente la sosta di appena 20 – 22 autovetture, un numero già nettamente inferiore al numero degli impiegati comunali assegnati a tale dipartimento, che peraltro non hanno a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblico. Non osiamo immaginare ciò che accadrebbe nei giorni di ricevimento del pubblico».

Un’ulteriore precisazione viene fatta dal sindacato per evidenziare che la citata strada d’accesso all’edificio è anche l’unica strada per l’intero villaggio, e pertanto costituisce l’unica via di fuga in caso di evento calamitoso. Un elemento che per l’Inarsid evidenzia la posizione quanto mai contradditoria di Palazzo Zanca che, da un lato, approva delibere di giunta (n. 745 del 9.9.2010 e con la successiva n. 1208 del 17.12.2010,) in cui si specifica che il rilascio di concessioni edilzie è subordinate a determinate criteri, in primis condizioni sicurezza e via di fuga, ma dall’altro accorda il trasferimento di un ufficio in una zona i cui tali norme non vengono rispettate.

Ultimissimo aspetto, certo non per ordine di importanza, riguarda il fatto che il torrente Catarratti nel vigente Piano per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) è individuato come sito di attenzione, come indicato nella carta della pericolosità idraulica, e quindi a possibile rischio di esondazione, sia in via sinistra che in via destra dello stesso Torrente. Condizioni che spingono dunque l’Inarsid, ora più che mai, ad individuare l’amministrazione ad una soluzione alternativa.

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