Mentre al nord si inaugurano le nuove corse ad alta velocità, in Sicilia si combatte ancora ritardi, inadeguatezze e mancanza di servizi minimi
Inaugurata da qualche giorno la tratta ferroviarie ad alta velocità che, tra le novità, permetterà di raggiungere Bologna-Milano in circa 65 minuti viaggiando ad una velocità di circa 300 chilometri orari. Una possibilità quella di cui in tanti usufruiranno che ha però per tanti altri il sapore di una beffa. Per coloro, ad esempio, ancora costretti, salvo “incidenti- di percorso, a percorrere il tratto ferroviario Messina-Palermo e viceversa, in circa 4 ore, o per i quali arrivare dalla Sicilia a Roma diventa spesso una vera e propria odissea. Molti dei problemi derivano infatti dall’esistenza di un sistema ferrato assolutamente inadeguato, in molte parti ancora a binario unico, con tutte le ovvie conseguenze che ciò comporta.
Una situazione che, come sottolinea anche il segretario provinciale del Partito Socialista di Palermo Antonio Matasso, appare ancor più paradossale se si considera che dalle nostre parti, i treni utilizzati dai viaggiatori pendolari tra le due province siciliane, siano pochi, in ritardo e spesso inadeguati. Il riferimento dell’esponente politico è diretto alla totale mancanza di efficienza nei servizi di trasporto ferroviario tra Messina e Palermo. I viaggiatori pendolari che, spesso quotidianamente, non possono contare neanche sulla certezza di raggiungere la meta entro i tempi previsti e quel che è peggio, sottolinea Matasso, non hanno la possibilità di contare su una valida alternativa. Messina, afferma infatti il segretario, non è collegata a Palermo da alcun servizio di autobus, ad eccezione di quello che unisce le due città senza però effettuare alcune fermata intermedia.
