L’Unione dei Nebrodi chiede lo stato di emergenza per Caronia e il coinvolgimento degli enti locali per gli interventi

L’Unione dei Nebrodi chiede lo stato di emergenza per Caronia e il coinvolgimento degli enti locali per gli interventi

L’Unione dei Nebrodi chiede lo stato di emergenza per Caronia e il coinvolgimento degli enti locali per gli interventi

martedì 09 Marzo 2010 - 08:59

Approvato all’unanimità un documento che sarà inviato alle autorità nazionali, regionali e locali

-Continua l’emergenza nella fascia tirrenica della provincia di Messina.Il grave dissesto idrogeologico e l’imponente movimento franoso che ha Interessato il territorio del comune di Caronia hanno causato la distruzione di alcuni edifici pubblici e privati e la lesione di molti altri, con oltre 100 cittadini sfollati e più di 40 abitazioni dichiarate inagibili e la maggior parte delle strade intransitabili-.

A scriverlo nero su bianco è il consiglio dell’Unione dei Nebrodi , che si è riunito ieri e ha approvato all’unanimità un documento per chiedere interventi concreti ed immediati.

Questa frana – si legge – è l’ultima, in ordine di tempo, delle innumerevoli piccole e grandi frane che hanno interessato il comprensorio dei Nebrodi che, oltre l’interruzione della viabilità statale e provinciale, hanno messo in pericolo la vita dei cittadini ed in ginocchio l’economia di tutto il comprensorio interessato”.

Secondo Benedetto Regalbuto, presidente del consiglio dell’Unione dei Nebrodi e firmatario del documento, poco nulla è stato fatto dalle autorità competenti “per fronteggiare le prime emergenze, per riparare i danni, per ricostruire il patrimonio pubblico e privato distrutto dagli eventi degli ultimi mesi”.

L’ANAS, la Provincia e gli altri Enti regionali, ma anche le Ferrovie dello Stato ed il Consorzio Autostrade – scrive Regalbuto – stanno affrontando queste emergenze con leggerezza e risposte inadeguate ad affrontare e superare il disastro che ha investito il territorio”.

Il consiglio dell’Unione dei Nebrodi ha, quindi, deciso di rivolgersi al presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi affinché estenda lo stato di emergenza a tutto il comprensorio dei Nebrodi . Su sollecitazione della Regione, il Governo aveva emanato il decreto del 19 febbraio 2010, con il quale era stato dichiarato lo stato di emergenza per i gravi dissesti idrogeologici che avevano interessato il territorio della provincia di Messina nei giorni dall’11 al 17 febbraio 2010. Prima, quindi, della frana a Caronia.

Secondo l’Unione dei Nebrodi, vista la difficile situazione idrogeologica è più che mai necessario “ provvedere per l’attuazione degli interventi di emergenza anche nel comune di Caronia a mezzo di ordinanze in deroga.”

L’unione avanza inoltre una serie di richieste precise. Innanzitutto, chiede di “trasformare in impegni di legge vincolanti le somme preannunciate dai vari componenti del governo per l’assistenza alla popolazione, la ricostruzione degli edifici e la messa in sicurezza del territorio. Invita, poi, il Governo a “garantire la partecipazione degli enti locali interessati negli organismi dove si dovranno decidere interventi e localizzazioni; ad intervenire con urgenza a favore dei cittadini che hanno perduto la casa o sono stati costretti ad abbandonarla, con un sostegno anche economico per le famiglie e le attività produttive penalizzate; a favorire la ricostruzione, almeno nell’ambito comunale, degli edifici distrutti, previa bonifica e messa in sicurezza del territorio interessato, di intervenire subito e con interventi straordinari per superare lo stato di eccezionalità in cui versa tutto il territorio dei Nebrodi-.

Come concordato in sede di riunione, il documento votato dall’intero consiglio sarà trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture, al Ministro dell’Ambiente, al Presidente della Regione, agli Assessori Regionali alla mobilità, al Territorio ed Ambiente ed al Dipartimento della Protezione Civile, al Prefetto di Messina, al Presidente della Provincia di Messina.

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