Vertenza Stretto, le soluzioni proposte da Matteoli scontentano i sindacati: resta l’abbandono

Vertenza Stretto, le soluzioni proposte da Matteoli scontentano i sindacati: resta l’abbandono

Vertenza Stretto, le soluzioni proposte da Matteoli scontentano i sindacati: resta l’abbandono

mercoledì 30 Marzo 2011 - 15:10

Fit Cisl – Uilt- Orsa – Ugl – Fast – Sasmant accusano la classe politica messinese e regionale di «inconsistenza ed inadeguatezza» e sono convinti che la mobilitazione dei lavoratori tornerà presto a farsi sentire

Vertenza stretto: ad una svolta o al punto di partenza? Per la Fit Cisl, Uilt, Orsa, Ugl, Fast e Sasmant vale decisamente la seconda ipotesi. Le 6 sigle sindacali commentano infatti negativamente «le prime notizie ufficiali sui provvedimenti che il Gruppo FS starebbe intraprendendo a seguito delle delibere del Ministero delle Infrastrutture, da cui – scrivono in comunicato – non si non intravede nulla di buono ma l’ennesimo e temuto buco nell’acqua».

La decisone di Trenitalia di reintegrare otto vetture notte (confort e cuccette) suddivise sui treni dalla Sicilia a Roma – Milano e Venezia è ritenuta assolutamente insufficiente a raggiungere «il recupero delle attività nell’area dello stretto auspicato».

Secondo le federazioni trasporti delle sigle Fit Cisl – Uilt- Orsa – Ugl – Fast – Sasmant si tratta di «una goccia che va a naufragare nel mare di tagli già effettuati solo negli ultimi mesi .Un tale provvedimento, se così limitato e circoscritto, e che scaturisce da una forte pressione e mobilitazione dei lavoratori delle ferrovie e degli appalti messinesi e dalle parti sociali, non modifica in alcun modo la condizione di abbandono in cui il Gruppo FS ha relegato Messina e la Sicilia».

I sindacati parlano di «ennesima occasione mancata» ed accusano espressamente la classe politica messinese e regionale di «inconsistenza ed inadeguatezza».

«Avevamo chiesto con molta chiarezza al Sig Sindaco – puntualizzano- un intervento mirato al ripristino della seconda nave traghetto nel turno notturno sullo stretto con il riposizionamento al precedente orario del treno Palermo- Siracusa-Roma (treno 1938) e garanzie sul mantenimento degli impianti messinesi Servirail Wagos Lits e Trenitalia Passeggeri la cui chiusura è di fatto stata sancita. Nessuno di questi obiettivi – continuano- risultano essere garantiti dagli interventi ministeriali posti in essere. Le otto vetture, che pare siano oggi il misero risultato degli impegni assunti, non appaiono come un valore aggiunto, né per la clientela siciliana, né soluzione per i rischi occupazionali. Inoltre tali provvedimenti apprendiamo abbiano durata temporanea e garantiti solo fino al dicembre 2011 e ci risulta che non derivino da ulteriori risorse reperite dal Ministero ma da un’opera di riorganizzazione dell’offerta Trenitalia che a fronte di queste dovrebbe tagliare servizi in altre realtà nazionali ancora da individuare »

La soluzione prospettata dal Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, rischia, dunque, di diventare «un piccolo ed inutile provvedimento tampone che non accontenta nessuno». A fronte di questa situazione, i sindacati sono convinti che «le tensioni e la mobilitazione dei lavoratori non tarderà a farsi nuovamente sentire, permanendo quello stato di perenne precarietà in cui il Gruppo FS e la politica regionale e nazionale ha relegato i lavoratori e l’utenza del comparto ferroviario messinese».

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