Vertenza Tremedia. Pintaldi: “E' una causa che riguarda tutti i giornalisti-

Vertenza Tremedia. Pintaldi: “E’ una causa che riguarda tutti i giornalisti-

Redazione

Vertenza Tremedia. Pintaldi: “E’ una causa che riguarda tutti i giornalisti-

venerdì 24 Ottobre 2008 - 09:20

L'ex dipendente dell'emittente locale non ci sta con quanto sta accadendo nelle ultime ore e scrive: “Fuori i professionisti e dentro ‘i biondini'?-

A distanza di pochi mesi dai diversi licenziamenti che hanno colpito i dipendenti dell’emittente televisiva Tremedia, resta in piedi una vicenda che sicuramente ha impoverito una delle realtà più importanti del panorama dell’informazione locale.

Oggi, a ripuntare i fari sul caso, senza dubbio uno dei nostri colleghi migliori, anch’esso coinvolto nella vertenza che ha tirato in ballo molti giornalisti della ex Televip. Si tratta di Emilio Pintaldi, che invita tutti alla riflessione su una questione forse troppo frettolosamente liquidata e che mette in gioco la professione e la professionalità di un’intera categoria.

“Quattro mesi fa sono stato licenziato assieme ad altri cinque colleghi dall’emittente televisiva messinese Tremedia – scrive. Prima di me erano stati liquidati tutti i collaboratori. Prima ancora, qualche mese prima, era stato liquidato, frettolosamente, il collega Ciccio Manzo a quanto pare per una frase sfuggita in onda a trasmissione finita e sulla sigla di chiusura. Era l’inizio della fine ma fummo così ciechi da non vedere quello che era evidente. Saremmo stati liquidati quasi tutti. I licenziamenti di giugno, secondo l’editore, Franco Bombaci, sconosciuto nel settore dell’editoria ma molto attivo attraverso la società Lrb nel settore delle forniture rivolte ad aziende pubbliche e private del settore ospedaliero, erano necessari per far fronte a una situazione di profonda crisi economica. Fuori prima di tutto i collaboratori. Poi fuori quelli che venivano considerati gli ultimi assunti. Lasciando stare il criterio che ha visto licenziati anche coloro che lavoravano sulla stessa scrivania per dieci anni, va detto che a tutt’oggi il sign. Bombaci non ha pagato né l’ultimo stipendio, né il trattamento di fine rapporto-.

Ma Pintaldi, che tuttora collabora con diverse testate regionali e nazionali, ci tiene a portare all’attenzione quanto è accaduto nelle ultime ore proprio nell’azienda. “Tremedia, televisione che diceva di avere giornalisti in esubero, ha utilizzato nel corso dei telegiornali del 15 e del 16 ottobre una collaboratrice – ci spiega. Una di quelle già liquidate a maggio scorso e poi riapparsa, come d’incanto, dopo il colpo di spugna e gli esuberi annunciati in prefettura ai sindacati. E non parliamo di pezzi di contorno ma di apertura e spalla del telegiornale. Quindi, fuori i giornalisti, licenziati per esubero, dentro i ‘biondini’ probabilmente non pagati o sottopagati. Non è questo che mi impressiona visto che sui media siciliani per farsi le ossa e ottenere il tesserino di pubblicista sono in tanti a collaborare senza contratto. Ma che questo avvenga a Tremedia, televisione in crisi, che ha licenziato cinque colleghi e che davanti al prefetto e all’ufficio del Lavoro ha denunciato di esuberi, mi preoccupa-.

Infine l’appello: “All’ispettorato del lavoro, al prefetto, alla magistratura alla quale ci rivolgeremo ufficialmente quanto prima, alla sezione lavoro dei carabinieri, al sindacato dei giornalisti, all’Ordine dei giornalisti, chiedo di vigilare, ciascuno per la parte che gli compete-. Ai colleghi ancora presenti a Tremedia “chiedendo di comprendere le ragioni della mia lettera e di ribellarsi, di non barattare la propria dignità per un posto di lavoro. Lo chiedo ricordando il rapporto di stima reciproca che ci ha sempre legato. I prossimi ad essere licenziati, stando così le cose, i prossimi ad essere calpestati, saranno loro. Tanto a sostituirli, se nessuno dirà o farà niente, ci saranno sempre dei biondini-. A tutto il mondo dell’informazione perché “la vertenza Tremedia riguarda tutti noi. Se passa il principio che un editore, per risparmiare, butta fuori un giornalista e mette dentro un biondino siamo fritti. Per cercare di ottenere quanto dovuto, in tre hanno dovuto far ricorso al giudice del lavoro. Siamo in fila assieme a tutti gli altri. Siamo noi a dover mostrare agli editori di che pasta siamo fatti e quanto valga il nostro lavoro-.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007